Hai gioito molto dopo il match point. Riesci a dirci cosa significa per te essere di nuovo in semifinale?
Sì. Per me la semifinale è un punto di partenza, come ogni altro turno. È un’opportunità di andare avanti. Il torneo non è assolutamente finito. Ora si fa sul serio. Sento che sto giocando il tennis che voglio, che mi dà i risultati che voglio.
Serena ha dichiarato quanto sia stata importante la risposta nel match di ieri. È così anche per te?
La risposta è sempre importante. Ma il servizio lo è di più, sempre.
Molte giocatrici si stancano dopo un po’, a volte si ritirano. Che cosa ti fa andare avanti, la gioia di competere, di giocare?
Ho molto da dare a questo gioco. Ho ancora molto grande tennis in me. Perciò, quando ti senti così vai avanti. Perché no? Non ho letteralmente niente da perdere.
Cosa puoi dirci di CoCo Vandeweghe, che ha ottenuto una così incredibile vittoria?
Che splendido risultato. Un grande successo per gli USA. Sapere che ci sarà almeno una statunitense in finale è grandioso per il tennis americano. Certamente farà di tutto per arrivare alla sua prima finale. Io farò di tutto per raggiungere la mia seconda finale qui. Sarà un incontro combattuto.
Con Pavlyuchenkova ti sei difesa bene contro il suo tennis molto potente. È qualche cosa che succederà anche contro Coco?
Sì. La potenza è il suo punto di forza ed il suo gioco. È così che colpisce la palla. È spaventosa da vedere. Quando giochi con certe giocatrici, non ti preoccupi di farle fare errori. A questo punto del torneo, non è ciò che ti devi attendere. Anch’io per la verità ho un gioco di potenza. Sono stata fortunata ad avere un buon tennis difensivo e a sapermi muovere bene sul campo. Spero possa rappresentare un qualche cosa in più.
Come ti è venuto in mente di tirare quel rovescio incrociato profondo, in un momento simile della partita?
Devo rivederlo. È un colpo che mio padre insegna. Non sto scherzando. Non mi capita spesso di farlo. Non ha sempre senso tirarlo. Ma quando sono pronta e posso provarci, lo provo.
Eri in semifinale a Wimbledon ed ora di nuovo in semifinale dopo qualche momento di difficoltà. Cosa ti ha dato la spinta a migliorarti tanto? Forse l’alimentazione, a causa della sindrome di Sjogren? Lo stai facendo?
Sono migliorata? Lo considerate un miglioramento? Oh ragazzi, non lo so. Provo solo a vivere, vivere il sogno. Cosa posso dirvi? Cerco di vivere il mio sogno. Non ho una risposta giusta, eccetto che so giocare a tennis e questo aiuta. Se poi riesci a tenere la palla in campo, ti aiuta anche di più. Quelle due cose, aiutano molto.
Credi di poter vincere il torneo?
Perché non dovrei? Cerco di crederci. Dovrei guardare al di là della rete e pensare che chi sta dall’altra parte lo meriti di più? Non è questa la mentalità dei campioni. Vorrei esserlo, soprattutto quest’anno. La mentalità con la quale scendo in campo è: “Mi merito tutto questo”.
Traduzione di Roberto Ferri