Grandi sorprese all’Australian Open 2017. Un torneo che, sia nel tabellone maschile che in quello femminile, ha visto schiudersi i boccioli più belli e rifiorire le rose che il tempo tentava di far appassire. I protagonisti sono loro: giovani ad un passo dal cielo e campioni evergreen.
Semifinali femminili dalle mille emozioni a Melbourne Park. È il trionfo dell’eterna giovinezza, a dimostrazione che nel tennis ai massimi livelli avere più di trent’anni può essere ancora un’arma vincente. Se Venus, e soprattutto Serena, sono abituate ai riflettori anche da non giovanissime, Mirjana Lucic-Baroni, classe 1982 (compira 35 anni il prossimo 9 marzo), croata ma sposata con l’italiano Daniele Baroni, sta vivendo una favola. A quasi 35 anni ma, soprattutto, dopo tante peripezie di ordine fisico e personale – e dopo essere rientrata negli slam soltanto nel 2010 – disputa il torneo dei sogni. Dopo ben 18 anni, sì proprio 18, centra la sua seconda semifinale major in carriera. La prima l’aveva disputata nel lontano 1999 a Wimbledon, opposta a Steffi Graf. Insieme a Mirjana, ci saranno le sisters del tennis, le intramontabili Venus e Serena Williams, rispettivamente 36 e 35 anni. Nell’Era Open, è la quarta volta che tre trentenni giungono in semifinale: allo US Open 2015, con Serena Williams, Roberta Vinci e Flavia Pennetta (raggiunte da Simona Halep); sempre a New York, nel 2013, con Serena Williams, Flavia Pennetta e Na Li (insieme a Victoria Azarenka); e nel 1994 a Wimbledon, con Martina Navratilova, Gigi Fernandez e Lori McNeil (insieme a Conchita Martinez).
Non solo. Saranno semifinali all’insegna dell’ american dream poiché, oltre al fatto che ci sarà certamente una tennista americana in finale a Melbourne Park dopo il match tra Venus e Coco Vandeweghe, ben tre statunitensi approdano al penultimo step del torneo, poiché il secondo match vedrà scendere in campo anche Serena Williams, opposta all’outsider Lucic-Baroni. Inoltre, per la 12a volta in carriera, le sorelle americane giungono insieme in semifinale in un torneo dello slam. L’ultima volta in cui tre americane hanno disputato le semifinali in un major è successo nel 2002 allo Us Open, con Lindsay Davenport, Venus e Serena. All’Australian Open non accadeva dal 2001, con Jennifer Capriati, la Davenport e Venus.
Coco Vandeweghe vs Venus Williams [13]
Derby tutto a stelle a strisce per la semifinale della parte alta del tabellone. Il nuovo che avanza, Coco Vandeweghe – 25 anni – incrocerà la racchetta con una delle stelle del tennis più longeve di sempre, Venus Williams. L’ex n. 1 del mondo, 49 titoli in carriera, a 36 anni è la più anziana tennista a raggiungere una semifinale major dal 1994, quando Martina Navratilova (allora a 37 anni e 258 giorni), si issò in finale a Wimbledon. Venus non ha mai vinto l’Australian Open e vi ha disputato una sola finale, nel 2003, persa per mano della sorella Serena; inoltre non approda alla semifinale di Melbourne dal 2001 (persa contro la Hingis). Si tratta della sua 21esima semifinale slam, la seconda dopo quella raggiunta a Wimbledon nel 2016. La semifinale londinese dell’anno scorso è stata la prima in un major dopo quella raggiunta nel 2010 allo US Open. Risultato eccezionale considerando che la maggiore delle Williams da alcuni anni è affetta dalla sindrome di Sjögren.
Una seconda, splendida giovinezza per Venus Williams che, pur non avendo affrontato avversarie particolarmente temibili nei primi turni, si dimostra solida e precisa contro la potente Pavlyuchenkova, mettendo in campo il meglio di sé. Per la Vandeweghe, invece, si tratta della prima semifinale in uno slam. Protagonista di un percorso perfetto in tabellone, dopo aver superato la nostra roberta Vinci al primo turno, la Parmentier e la Bouchard, Coco travolge una spenta Angelique Kerber, per poi rifilare perfino un bagel (6-4 6-0 lo score) a Garbiñe Muguruza nei quarti di finale.
Attualmente n. 35 WTA (e 2 titoli vinti), la Vandeweghe è la 21esima giocatrice non testa di serie ad approdare in una semifinale major dal torneo di Wimbledon 2001 (primo slam con 32 teste di serie). Sulla carta, certo, la favorita è Venus, e certamente non solo per l’unico precedente tra le due vinto dalla 36enne. Il background della Williams parla da sé e, insomma, l’immensa esperienza, soprattutto nei grandi appuntamenti e un tennis in grande spolvero, saranno grandi ostacoli da sormontare per l’avversaria. Tuttavia, forse la Williams potrebbe essere tradita dalla stanchezza e… attenzione a Coco. Potente, grintosissima, assetata di successi e in grande fiducia dopo gli exploit con Kerber e Muguruza, sembra matura per andare ancora più lontano.
Mirjana Lucic-Baroni vs Serena Williams [2]
Semifinale dalle note fiabesche quella della parte bassa del tabellone. A tentare di contrastare l’ex n. 1 del mondo Serena Williams ci sarà Mirjana Lucic-Baroni, attuale n. 79 del mondo. Mirjana è la prima tennista croata a disputare la semifinale in Australia, la seconda in uno slam dopo la vittoria di Iva Majoli al Roland Garros. Percorso impeccabile anche per la tennista croata che sbaraglia Aga Radwanska – n. 3 del seed – e viene a capo di un match complicato ai quarti con Karolina Pliskova (n. 5) conquistandolo al terzo set. La Lucic è la 22a tennista ad approdare in una semifinale major senza essere testa di serie, dall’edizione 2001 di Wimbledon. Grande promessa del tennis negli anni ’90, la croata, a causa di gravi problemi personali, non appare più negli slam dal 2003 al 2010. Tuttavia, riesce a tornare competitiva e, nel 2014, riceve il premio per il WTA Comeback Player of the Year.
Di fronte a lei domani nientemeno che Serena Williams. Se l’americana riuscirà ad aggiudicarsi lo slam australiano, non solo ridiventerà n. 1 del mondo ma realizzerà un risultato storico poiché supererà il record (nell’era Open) di Steffi Graf (22 slam) con 23 trionfi major. Per Serena, che vanta 71 titoli in carriera, si tratta dell’8a semifinale in Australia, la 34esima negli slam. A 35 anni e 125 giorni, è inoltre la 9a giocatrice più “anziana” a raggiungere una semifinale slam nell’Era Open.
Serena e Mirjana non si incontrano dal 1998, in cui disputarono i loro due precedenti incontri, entrambi vinti dall’ex n. 1 del mondo. Se la Lucic dovesse vincere l’incontro con Serena, sarebbe l’avversaria con la classifica più bassa a batterla, dopo Virgine Razzano (allora n. 111) al Roland Garros 2012. Ovviamente la grande favorita del match è la statunitense. Ma abbiamo visto che nel tennis le favole esistono e i sogni diventano realtà quando meno te lo aspetti…