Il Masters 1000 di Madrid si sta avvicinando progressivamente alla sua fase “calda”. Come noto, il giovedì è forse il giorno più bello per andare a vedere un torneo di questo livello e la giornata odierna non fa eccezione. Nonostante oggi ci siano diversi match interessanti, quello che spicca maggiormente è senz’altro quello che, non prima delle 20, vedrà opposti sul campo Manolo Santona Rafa Nadal e Nick Kyrgios. Tra i contendenti ci sono due scontri diretti, con l’australiano in grado di vincere la prima volta sull’erba di Wimbledon a soli 19 anni (era il 1 luglio 2014 e in quel caldo pomeriggio londinese scagliò 37 ace in 4 set), mentre Rafa ha avuto la meglio sulla terra di Roma dopo una battaglia di tre set durata 2 ore e 39 minuti. Curiosamente, per la terza volta in altrettanti confronti, i due si sfideranno a livello di ottavi di finale.
Nadal ha avuto difficoltà all’esordio contro Fognini, spuntandola solamente dopo tre ore, mentre il numero 20 del mondo ha superato i due turni precedenti senza concedere troppo né a Baghdatis né a Harrison (anche se poi non sono mancate le polemiche).
Sarà interessante vedere quale sarà il livello di gioco dello spagnolo, che ha definito la sua prestazione di ieri “really bad”, anche a causa del vento, che ha caratterizzato la maggior parte della sfida con Fognini. Rafa è consapevole che, se vorrà vincere contro Kyrgios, dovrà innalzare notevolmente il livello del suo gioco, a cominciare dai colpi di inizio gioco. Questi sono stati la base delle vittorie a Montecarlo e Barcellona. Non a caso sul rosso è quarto per serve rating, l’indicatore che tiene conto della percentuale di prime in campo, quella di conversione delle stesse, quella con la seconda, la media di game vinti al servizio e quella che considera gli ace e doppi falli commessi in ogni partita. Servire bene sarà ancor più importante perché dall’altra parte della rete ci sarà uno dei migliori battitori del mondo, capace di tenere sotto scacco chiunque con questo fondamentale. In questo senso, sarà cruciale mantenere una buona percentuale di prime in campo – a Roma l’anno scorso chiuse addirittura con l’84%, onde evitare di subire le risposte fulminanti del rivale. Sarà poi decisivo la qualità e la profondità del suo dritto, con il quale dovrà sia comandare il gioco sia riuscire a invertire l’inerzia degli scambi in cui finirà in difesa, riuscendo a venirne fuori soprattutto con un cambio in lungolinea.
Altra componente fondamentale del gioco di Nadal sarà il rovescio, in primis quello in parallelo, che è stato il colpo che ieri ha funzionato meglio e che può essere una chiave per allontanare dal campo Kyrgios, che da quella parte fatica a mantenere profondità.
Quello che è andato peggio ieri, invece, è stato il dritto, che ha viaggiato troppo poco – ieri la velocità media dei suoi tiri è stata di 112 km/h. In particolare, Rafa ha commesso molti errori quando lo ha giocato dal centro-destra. Incidere con questo colpo da quella posizione è fondamentale sia per l’esito del match sia per prendere fiducia, in modo da rischiarlo nei momenti importanti e fare la differenza con esso, come si vede benissimo in questo frangente.
Per quanto riguarda Kyrgios, anche per lui sarà sicuramente decisivo il servizio. Curiosamente, in entrambi i precedenti ha tenuto il 68% di prime palle in campo: fare altrettanto, se non meglio, sarà un imperativo per lui, che potrà approfittare dell’altura e delle condizioni di gioco più rapide rispetto a quelle di Roma. Vedremo se utilizzerà spesso la soluzione slice a uscire da destra, che ieri ha dato molti punti a Fognini. Oltre a questo, Nick dovrà essere bravo a prendere appena possibile il centro del campo per comandare con il proprio dritto, che può lasciare fermo anche un difensore incredibile come Nadal.
Un altra chiave per lui sarà la sua capacità di trovare buoni angoli con il rovescio, specialmente con dei diagonali medio-corti, così da uscire dalla comfort zone dell’avversario e potersi spostare per deflagrare il proprio dritto.
Quando lo spagnolo sarà molto lontano dal campo, Kyrgios potrebbe anche utilizzare qualche drop-shot, come fece un anno fa a Roma e come ha fatto ieri Fognini. Per il ventiduenne di Canberra, saranno decisive anche altre componenti: partire fortissimo – quest’anno ha vinto 15 partite su 17 dopo aver vinto il parziale d’apertura – ed evitare di avere cali di attenzione, come accadde all’inizio del secondo set della sfida di 12 mesi fa e che con un animale da competizione come Nadal possono essere fatali. Analogamente, sarà decisiva la percentuale di conversione delle palle break, che ieri è costata carissima a Fognini, il quale nella prima frazione di gioco ha chiuso con un pessimo 2/12 (avendo break point a disposizione in 5 turni di battuta su 6). Da questo punto di vista, infatti, Nadal è quasi insuperabile, come dimostra il fatto che in media riesce a breakkare l’avversario il 45,7% delle volte in cui ne ha l’occasione (solamente quattro giocatori fanno meglio di lui, mentre Kyrgios è addirittura 72esimo con il 35,3%).
Nelle ultime 24 ore a Madrid ha piovuto molto, perciò il campo sarà meno rapido del solito; allo stesso tempo si giocherà di sera, fattore non molto favorevole a Rafa, che per far saltare i suoi colpi in top spin alla massima altezza possibile ha bisogno della luce del sole.
Ciò nonostante, al di là di questo, le premesse per vedere un match equilibrato ci sono tutte. Adesso la palla passa a loro.