M. Puig b. [31] R. Vinci 6-3 3-6 6-2 (da Parigi, Carlo Carnevale)
Nemmeno il tempo di festeggiare per il commovente rientro di Petra Kvitova sul circuito, che c’è da tornare con i piedi per terra, almeno per quel che riguarda il tennis italiano: Roberta Vinci esce infatti sconfitta all’esordio contro Monica Puig, olimpionica a Rio de Janeiro lo scorso anno sebbene attualmente lontana dal suo periodo migliore. La stupenda cornice del campo 2, raccolto con le sue pareti di cemento scuro, ospita un folto gruppo di sostenitori italiani, che dopo il secondo set vinto da Roberta fanno sventolare un tricolore festoso. Il sostegno del pubblico non è però sufficiente, per una Vinci adrenalinica e convinta, ma troppo inferiore sulla diagonale di rovescio con cui Puig martella senza sosta: gli slice della tarantina viaggiano a due ditta dalla rete, ma Monica impatta pulitissima e potente, già dalla risposta con cui fa danni. La portoricana, che dopo il successo a cinque cerchi sta faticando a trovare la conferma ad alti livelli, rimedia ad un secondo set fisiologicamente meno preciso, prima di tornare a picchiare da fondo per la volata finale.
Vinci si incita rivolgendo spesso lo sguardo verso l’allenatore Francesco Cinà, che siede accanto a Corrado Barazzutti e Raimondo Ricci Bitti, consigliere federale e fratello dell’ex presidente ITF Francesco: i continui “forza” le permettono di trovare le contromisure al bombardamento e variare finalmente verso il lato destro dell’avversaria, il meno penetrante oggi. La breve interruzione per pioggia nel secondo set, quando una shower costringe il cavernoso Kader Nouni ad annunciare lo stop, non deconcentra Vinci che riesce a trascinare la contesa al terzo. Poi lo strappo di Puig fino al 4-1, senza guardarsi indietro verso il secondo turno contro Jelena Ostapenko: è il primo successo per lei negli scontri diretti, dopo le due sconfitte tra 2015 e 2016. Prosegue quindi il momento difficile di Roberta: 7-13 il bilancio da inizio anno, con gli unici acuti a Brisbane e San Pietroburgo, in quarti di finale. E si conferma lo scarso feeling con Parigi: solo tre volte in tredici anni ha superato il primo turno. Potrebbe essere il suo ultimo anno, ma c’è ancora tempo per vederla togliersi soddisfazioni.
O. Dodin b. C. Giorgi 6-2 6-3 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Bruttissima prestazione, a tratti imbarazzante di Camila Giorgi che affonda sotto una miriade di errori e lascia Bois de Boulogne già al primo turno. La terra non è certamente la superficie preferita dell’azzurra, che pure nelle scorse settimane aveva superato Pliskova e Vesnina, ma la prestazione odierna lascia davvero senza parole. Difficile anche valutare i progressi della ventenne francese Dodin, numero 57 del mondo e di cui senza dubbio si apprezza la pesantezza di palla ma che va verificata contro avversarie che quanto meno si presentino in campo con un’idea di gioco. Camila e Oceane si affrontano su quel che resta del fantastico campo numero 1, dopo che per 3 ore e 54 minuti Trungelliti e Halys si sono dati battaglia senza esclusione di colpi. La buona notizia è che il sole ha liberato la tribuna stampa anche se l’afa – 36 gradi alle 19 – non ha intenzione di attenuarsi così da consentire allo sparuto nugolo di cronisti italiani di respirare di tanto in tanto.
Il match è sostanzialmente inguardabile, difficile che si vada oltre il terzo colpo quando puntuale arriva la bordata di una delle due giocatrici, che due volte su tre atterra lontano dalle righe di fondocampo. Il problema è che la francese piano piano inizia a prendere il campo con le sue accelerazioni mentre Camila si inabissa in una serie di orrori: dopo il break subito d’acchitto, l’azzurra regala un altro servizio a zero alla sua avversaria, scivolando rapidamente sotto 2-5. Qui in un game c’è la summa del set con Dodin che fa e disfa – cinque ace e quattro doppi falli di cui due su due set point, prima di portare a casa il primo set in 33 minuti.
Il secondo però inizia con lo stesso pianto greco, altro break in apertura con Camila che offre quattro cadeau sotto forma di due doppi falli e di diritti che affondano al di sotto della metà della rete. Spiace per Camila, che sicuramente prova a reagire pur senza alcuna lucidità nelle soluzioni risalendo da 0-4 a 3-4 ma aggiungere altre parole alla ora abbondante di gioco, una delle più brutte viste da queste parti negli ultimi anni, non si può, se non dire che oggi è parsa molto veritiera la sua classifica che la colloca alla casella numero 99.
Qui la conferenza stampa post partita di Roberta Vinci
Risultati:
M. Puig b. [31] R. Vinci 6-3 3-6 6-2
O. Dodin b. C. Giorgi 6-2 6-3