Dal nostro inviato a Parigi
Questa mattina alle 10:30, nella Sala principale dedicata alle Interviste, ha avuto luogo la conferenza stampa ufficiale di presentazione del progetto appena ultimato per l’ampliamento dell’impianto del Roland Garros. All’attenzione dei giornalisti presenti ha esposto il progetto il presidente della Federazione Francese Tennis Bernard Giudicelli, al termine di una vera e propria Odissea che ha ritardato a lungo il via ai lavori.
Il n.1 della FFT ha dichiarato: “È un progetto unico. Non si tratta di gigantismo ma di rendere più moderno e funzionale il tempio della terra battuta. La fase progettuale è terminata, siamo pronti all’inizio della fase esecutiva. Vorrei precisare che la natura è parte integrante del progetto, sono previsti 400 nuovi alberi e l’accorpamento delle Serres d’Auteuil è l’aspetto cruciale, come spiegherà l’architetto Mimram. La sicurezza sarà garantita da un piano di controlli imponente ma non invasivo per gli appassionati che verrano a farci visita”
Il nuovo campo n.1 sorgerà nell’area, ora esterna, successiva al Parco della Senna, contigua ai confini attuali lato est dell’impianto del Roland Garros. Questo aspetto è cruciale. Il collega Enrico Milani ha infatti chiesto i motivi dell’abbattimento dell’attuale campo 1, struttura storica e molto affezionata agli italiani che da sempre arrivano in massa a tifare gli azzurri nello Slam più vicino all’Italia e storicamente più prolifico di risultati per i colori azzurri. La risposta di Giudicelli e dell’architetto Mimram sono state molto efficaci (più il secondo del primo). Così il n.1 della Federazione Francese: “So bene quanto sia doloroso abbandonare il vecchio n.1, teatro di grandi match, ma la necessità di maggiore spazio nella zona era stringente ed effettivamente si tratta di un impianto costruito nel 1983 e ormai non compatibile con gli attuali parametri ITF”.
È stato l’architetto responsabile del progetto a chiarire la questione che ha rallentato e ritardato fortemente il via ai lavori (che partiranno di fatto appena dopo la fine di questa edizione del torneo – in seguito i dettagli degli step esecutivi dei lavori), ossia la grande opposizione dei movimenti ambientalisti all’estensione dell’impianto: “Il problema era inglobare all’interno dell’area i giardini botanici, le Serres d’Auteuil. Ciò che ha sbloccato tutto e convinto il Ministro dell’Ambiente Nicolas Hulot a dare l’ok al progetto è stato appunto il posizionamento del nuovo campo 1 al di là delle serre botaniche. In questo modo non solo non interveniamo su di esse ma le valorizziamo significativamente, perché molti appassionati, che oggi magari nemmeno sono a conoscenza che appena fuori dal Roland Garros ci sono serre meravigliose, per raggiungere il campo 1 dovranno attraversarle e molti di essi le visiteranno”.
I numeri e gli aspetti essenziali del progetto:
- La superficie del Roland Garros passerà dagli attuali 8,5 ettari a 11,16
- Il numero di posti a sedere verrà incrementato di 2500 unità (per un totale di 40000), a fronte di una riduzione del numero di campi da 20 a 18. Questo sarà possibile perché il Fonds des Princes, area periferica al confine ovest dell’impianto che ospita i campi dal 13 al 18, avrà un nuovo stadio (il nuovo campo 14) da 2200 posti a sedere. Il nuovo stadio, pronto già per il Roland Garros dell’anno prossimo permetterà anche a questa zona un maggiore afflusso di pubblico, con l’obiettivo di riequilibrare la distribuzione del pubblico su tutta la superficie dell’impianto.
- Significativo ampliamento delle aree di ristoro e servizio
- Il nuovo Philippe Chatrier avrà il tetto retraibile, come ampiamente previsto e ora definitivamente confermato
- L’area tra il Philippe Chatrier e il confine est, la Place des Mosquetaires, verrà rinnovata e ampliata allo scopo di ottimizzare e smellire il flusso di persone di passaggio
- Il costo complessivo della realizzazione del progetto è di 350 milioni €, sostenuto al 95% dalla FFT con l’ausilio di un finanziamento bancario.
Per il torneo 2020 il nuovo impianto sarà terminato col tetto retraibile sul Philippe Chatrier.