E chi diceva che le maglie dell’ITF si sono allargate? La lotta al doping è più serrata che mai, tanto più dopo il caso di Maria Sharapova. Ne ha fatto le spese anche Dan Evans, che per essersi concesso la debolezza del consumo di cocaina è stato sospeso dall’ITF. Ancora non sappiamo per quanti mesi. La lista delle sostanze proibite è però parecchio estesa. Persino l’alcool, altra sostanza associata all’utilizzo ricreativo, è considerata doping quando rintracciata in quantità superiori 0.10 g/L nel sangue di atleti che praticano automobilismo, tiro con l’arco, aereonautica e motonautica. Insomma l’antidoping ha decretato che bere una birra non rientra tra i comportamenti che possono favorire le prestazioni tennistiche. Se non fornendo una scusa per un toilet break…
Nella sezione S8 della lista delle sostanze proibite figurano anche i cannabinoidi, sia naturali che sintetici, gruppo di sostanze di cui fa parte il tetraidrocannabinolo: è il principio attivo della cannabis, ancor più comunemente nota come marijuana. A “scoprire” l’esistenza di questa sezione dei regolamenti WADA è stato il 34enne francese Alexandre Nicolau. Inutile affannarsi in ricerche: è semi-sconosciuto, non possiede un ranking ATP, non gioca un match professionistico dal Futures di Poitiers del 2010 (sconfitto al primo turno 6-4 6-1) e in realtà non ne ha mai disputati altri. Nelle ultime stagioni ha giocato praticamente solo a livello Open, raggiungendo due volte (2015 e 2016) la finale del torneo di Chagny, la cui edizione 2017 si sta svolgendo proprio in questi giorni. Per chi fosse interessato la tariffa di iscrizione “senior” è di 16 euro, il montepremi complessivo ammonta a 2032 €. Mica spiccioli.
Nonostante una carriera che non impatta esattamente sull’economia del movimento tennistico francese, il fatto che abbia partecipato almeno una volta a eventi professionistici lo rende sanzionabile. Si legge nel comunico ITF che “il programma antidoping si applica a tutti i partecipanti ai tornei ed eventi sotto l’egida di ITF, ATP e WTA. I giocatori sono testati per l’eventuale utilizzo di sostanze proibite e, in caso di violazione, le sanzioni vengono imposte secondo il codice anti-doping“. Non si conosce la data in cui il test sarebbe stato effettuato, ma l’ITF ha già ratificato la squalifica di un anno proposta dall’agenzia francese anti-doping per il consumo di cannabis.