ATP Montreal: Shapovalov da impazzire, semifinale con Zverev [AUDIO]
[2] R. Federer b. [12] R. Bautista Agut 6-4 6-4 (da Montreal, Luca Baldissera)
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Dopo il sofferto successo di Robin Haase su Diego Schwartzman, il secondo quarto di finale della Coupe Rogers di Montreal vede di fronte lo svizzero Roger Federer (36 anni, 3 ATP) e lo spagnolo Roberto Bautista Agut (29 anni, 16 ATP). I precedenti sono 6 a 0 per Federer, ma l’ultima partita, a Miami questa primavera, si risolse in due set molto tirati (7-6 7-6).
Bautista ha un gioco atipico per essere uno spagnolo, un dritto molto secco e penetrante, tirato con poco top-spin, buon servizio e rovescio, è adatto ai campi duri più che alla terra battuta, insomma. Soprattutto, ha una lucidità tattica e strategica esemplare, il proverbiale “computer da tennis”. Dai primi game Roger sembra più in palla di ieri contro Ferrer, ma non va oltre al “compitino” (il che significa comunque un bel tennis di ottimo livello), Roberto tesse le sue trame da fondocampo affondando spesso con colpi veloci e anticipati. Fino al 4-4 sia lui che Roger tengono i rispettivi servizi senza problemi, e a questo punto Federer rompe gli indugi, va a rete con decisione, si procura due palle break (le prime viste nel match in assoluto), e strappa la battuta a Bautista grazie a un doppio fallo dello spagnolo nella seconda occasione. Poco dopo, lo svizzero tiene a zero il servizio, e chiude il primo set per 6-4, in poco più di mezz’ora.
Alla battuta in apertura di secondo parziale, Roberto si trova ancora sotto 30-40, e subisce il violento passante di rovescio di Roger, che gli toglie nuovamente la battuta, 1-0 per lui. Rispetto al suo “difettuccio” storico, la percentuale di palle break convertite, Federer per adesso è al 100%, due su due, ottimo segnale per lui. Ma un paio di errori nel game successivo, culminati in un drittaccio sparato sul nastro, gli costano il controbreak immediato. Reagisce di stizza Roger, attacca e spinge, sale ancora 0-40 con tre palle break nel terzo gioco, e trasforma la terza con un bello scambio in cui usa alla grande lo slice e la volée di rovescio, siamo 2-1. In scioltezza Federer sale 3-1, ma poco dopo, sul 3-2, si incarta ancora in due errori e un brutto serve&volley, e affronta due palle break sul 15-40. Una la annulla col servizio, l’altra (dopo uno scambio in cui il dritto di Roger tocca il nastro) la fallisce Bautista, sono occasioni importanti, anche perché Federer nel frattempo mette giù due botte con la prima palla e arriva il 4-2, e in un attimo il 5-3, siamo in dirittura d’arrivo per Roger. Accorcia servendo bene Roberto, 5-4, ma il treno è passato, e il 6-4 è questione di un minuto. Ora in semifinale Federer avrà Robin Haase, con cui ha giocato una sola volta, vincendo, nello spareggio Davis di settembre 2012. In ogni caso, Roger decisamente in crescita.
R. Haase b. D. Schwartzman 4-6 6-3 6-3 (da Montreal, Gabriele Ferrara)
Robin Haase vince in rimonta contro Diego Schwartzman – mai in grado di batterlo in cinque sfide – e si qualifica per la prima semifinali di un Masters 1000 della carriera. Ottimo match per Robin, bravo a far pesare tutta la differenza che c’è tra i due in relazione al servizio.
L’incontro inizia con Schwartzman che, soprattutto nei suoi turni di battuta, cerca di far muovere Haase da una parte all’altra del campo. L’olandese va in difficoltà nel sesto gioco, quando un doppio fallo e uno splendido recupero sotto rete da parte dell’argentino regalano a quest’ultimo tre palle break: basta la prima, perché Haase sbaglia un rovescio lungolinea. Il sudamericano concede una piccola occasione nel gioco successivo, con il giocatore nato a L’Aia che si riporta subito in scia grazie a due smash sbagliati dall’argentino. Sul 5-4 Schwartzman, Haase chiama a rete l’avversario senza successo, mette in rete un drop shot e concede due set point consecutivi: il primo lo annulla con un ace esterno, ma sul secondo Diego è bravissimo a prendere campo con la risposta e a chiudere con il dritto: 6-4 per lui in 35 minuti.
Nel secondo il numero 36 del mondo inizia a perdere la misura dei propri colpi, specialmente con il rovescio, e nel terzo gioco si fa rimontare da 40-15, perdendo il servizio anche due game più tardi. L’argentino prova a scuotersi e con un bel rovescio incrociato e un errore di dritto dell’avversario si riprende uno dei due break di svantaggio, ma continua a sbagliare molto e a non trovare il giusto timing con la palla. Robin si guadagna subito altre cinque occasioni di togliere la battuta al rivale, ma non le sfrutta. Il giocatore nato a Buenos Aires adesso sembra aver ritrovato fiducia e brillantezza, un gratuito di dritto di Haase e uno splendido rovescio lungolinea di Schwartzman portano quest’ultimo alla palla del 4 pari, ma due accelerazioni si stampano sul nastro e l’olandese riesce ad allungare sul 5-3, chiudendo poi la questione subito dopo, anche grazie a un paio di sortite a rete del sudamericano che non ottengono l’effetto sperato: 6-3.
Schwartzman non riesce più a tenere il servizio senza avere problemi e cede la battuta all’inizio del set decisivo – splendido il lob di rovescio di Haase sul break point – mentre il numero 52 del mondo ottiene tantissimo dal proprio colpo di inizio gioco (chiuderà con l’84% di punti vinti con la prima), che gli consente anche di prendere campo e chiudere in avanzamento. Diego però non ci sta e con con due ottimi dritti inside-out si riprende il break, salvo poi restituirlo subito dopo con un errore al volo e un altro in lunghezza con il dritto: 4-2 Haase. L’olandese si aggrappa al servizio e, dopo 2 ore e 2 minuti, manda in archivio la partita.
Risultati:
R. Haase b. D. Schwartzman 4-6 6-3 6-3
[2] R. Federer b. [12] R. Bautista Agut 6-4 6-4
[WC] D. Shapovalov b. A. Mannarino 2-6 6-3 6-4
[4] A. Zverev b. K. Anderson 7-5 6-4