Quando dici Monica Seles, è facile che un altro ti risponda Günter Parche. Sembra che la carriera della prodigiosa ragazza statunitense abbia dovuto lottare, più che contro le sue avversarie che già dominava regolarmente prima di compiere 20 anni, contro il folle gesto di un tifoso ossessionato. L’aggressore che quel 30 aprile 1993 sotto il cielo di Amburgo le squarciò la pelle tra le scapole con un coltello, spingendosi a una manciata di centimetri dalla colonna vertebrale, era “soltanto” un tifoso sfegatato di Steffi Graf che non accettava la precocità e lo sconfinato talento tennistico della tennista nata a Novi Sad.
Se c’è un luogo che per Monica Seles è stato curativo sotto il profilo tennistico, questo luogo – e questo torneo – è senz’altro Toronto. Proprio sul cemento canadese Monica vince il suo primo titolo dopo essere tornata nel 1995, a due anni dalla follia che ancora si faceva fatica a raccontare. Si tratta anche del primo torneo giocato dalla statunitense, che entra in tabellone con il ranking di “numero 1 bis” concessole dalla WTA non senza qualche mugugno delle sue colleghe. Per tutta risposta Seles vince il torneo lasciando un game alla semifinalista Sabatini e un altro alla finalista Coetzer.
Dopo aver vinto anche l’edizione di Montreal del 1996 Monica Seles torna a Toronto nel 1997 e vince ancora. Perdendo qualche game in più dei soli 14 del 1995, ma comunque senza smarrire neanche un set. E sconfiggendo in finale il 17 agosto la tedesca Anke Huber, incontrata e battuta ai quarti due anni prima. La finale non offre grandissimo spettacolo e si conclude con un doppio fallo della tedesca, perché effettivamente si era capito che Seles da queste parti non era così facile a perdere.
August 17th, 1997 📅@MonicaSeles10s wins 40th #WTA title in Toronto! pic.twitter.com/jXwZwdeO5p
— wta (@WTA) August 17, 2017
Quando Monica, allora numero 2 del mondo, si arrende nella finale del Canadian Open 1999 di Toronto alla n.1 Martina Hingis sta perdendo appena la sua seconda partita in terra canadese della sua carriera. La prima e fino a quel momento unica sconfitta era arrivata nel 1992 contro Arantxa Sanchez, sempre in finale. Sì, perché qui Monica Seles arriva sempre in finale. Ha giocato sei volte per fare sei finali, vincendone quattro.
Chi poteva essere in grado di imporle una sconfitta prima dell’ultima partita del torneo, se non quella che con ogni probabilità verrà consegnata alla storia come la tennista più vincente di sempre? Una ventenne Serena Williams, quarta testa di serie del torneo, la batte 7-5 7-6 nel 2001. A Toronto, per la rigorosa turnazione di quella che nel frattempo ha preso a chiamarsi Rogers AT&T Cup. Monica non giocherà più in Canada, e non per il terrore a causa del quale si era imposta di non mettere più piede in Germania dopo l’incidente del 1993.
Forse perché non voleva più essere sconfitta da altri che non si chiamassero Serena Williams. Del resto se n’era già accorta nel 1997 a Chicago, sconfitta da una Serena ancora sedicenne: “i miei giorni da numero 1 sono contati“, disse Monica tra lo stupefatto e l’ammirato. Non avrebbe avuto torto.