Sconfitta dura da digerire oggi, ma tre settimane fa avevi detto di essere in grandi difficoltà e ora hai appena giocato una finale di Masters 1000.
Sì, beh, guardando indietro di un paio di settimane non avrei mai pensato che sarei arrivato alla mia prima finale 1000. Non so come faccio ad essere qui, è un miracolo. Ero sotto 6-3 3-0 contro Tennys Sandgren, mentre eccomi qui oggi. Penso che sia una cosa tipicamente da Nick Kyrgios. Sono molto contento di come è andato il torneo. E il trofeo non sarebbe potuto andare a un giocatore che se lo meritava di più. Ha davvero ritrovato il filo del suo gioco, sta iniziando ad essere dove mi immaginavo che sarebbe stato. Un annetto fa ha avuto problemi con il suo gioco, ma adesso sta giocando proprio del bel tennis. Sono davvero contento di vederlo. Io mi sento bene, sono eccitato all’idea degli US Open. Sono contento di essere stato lì fuori a prendermi di nuovo qualche vittoria.
Splendido torneo e tante emozioni per i fan. Oggi hai servito 14 ace e un doppio fallo fino al penultimo game, un ace e tre doppi falli nell’ultimo. Cosa è andato storto lì?
Me lo sentivo, ad essere sincero. Me lo sentivo fisicamente. Ero abbastanza stanco. Ho giocato un sacco di incontri questa settimana, non ci ero abituato. È stata la prima settimana da un bel po’ di tempo in cui ho giocato cinque incontri ad alto livello di fila, e il giorno in cui ne ho dovuti giocare due insieme è stato duro. Me lo sentivo, ho pensato che lui sembrava decisamente quello più fresco tra noi due. È incredibilmente in forma. Si allena molto, molto duramente. Mi sono allenato con lui a Montreal, lui è rimasto lì fuori per un’ora e mezza ed era la sua sessione leggera. Io grondavo di sudore, ero a pezzi. Pensavo: Mammamia, questo qui lavora come un animale. A dimostrazione del livello al quale si trova. Io non mi sentivo al meglio oggi ma lui ha giocato molto bene, ha sbagliato a malapena una palla e si muoveva come un grande atleta. Se l’è meritata al 100%.
Hai avuto un assaggio di cosa vuol dire vincere un trofeo come questo. Quali sono stati i tuoi pensieri dopo l’incontro? Magari ne hai parlato con Matt (Reid, connazionale e compagno di doppio, ndr) o con tua madre…
Più che certamente non ne ho parlato con loro. Avevo soltanto voglia di andarmene a mangiare un gelato o qualcosa del genere. Quando lui stava servendo per il match pensavo: “oh, sono a un passo dall’andare da Graeter’s e prendere un milkshake“. È tutto ciò a cui pensavo. (Ride) E probabilmente giocherò un po’ a basket da Lifetime Fitness, anche.
All’inizio della settimana Angelique Kerber ha parlato della necessità di imparare a dire di no, e del fatto che sta imparando a prendersi cura di se stessa sotto quell’aspetto. Ti fa pensare a nulla che ti riguardi?
Imparare a dire di no a cosa?
A tutte le richieste che ti arrivano quando diventi popolare. Come sei tu oggi nel tour.
Boh, penso di sì, ma ci sono cose peggiori al mondo che essere popolari. Siamo tutti molto fortunati, secondo me. Insomma, vai in un posto in Africa dove non hanno neppure acqua da bere e poi dimmi che viviamo una vita difficile.