Dal nostro inviato a Winston-Salem
La seconda giornata del Winston-Salem Open, che comincia domenica e termina sabato, come accade in tutti i tornei che si disputano subito prima di uno Slam, è iniziata con lo storico evento dell’eclissi solare, il “Great American Eclipse” come è stato ribattezzato dalla stampa americana. Per la prima volta in 99 anni un’eclissi era visibile da costa a costa in tutti gli USA, con il sentiero della totalità che toccava città importanti come St. Louis, Nashville e Charleston, ma soprattutto passava poche miglia a sud di Winston-Salem, che ha così goduto di un’eclissi al 95%.
Il programma, iniziato alle 15, non ha subito variazioni, in quanto è iniziato dopo il momento di maggiore oscurità (Arrivato alle 14.41 locali), ma gli organizzatori hanno disposto di lasciare accesi i riflettori su tutti i campi durante tutto il pomeriggio per bilanciare la minore luminosità.
Due gli italiani impegnati nel loro incontro d’esordio: Andreas Seppi ha fatto il suo ritorno in campo dopo una pausa che durava dal torneo di Wimbledon battendo molto agevolmente Janko Tipsarevic, e Thomas Fabbiano che invece è stato sconfitto in due set dal britannico Edmund, entrato in tabellone come qualificato, ma sicuramente un avversario scomodo per chiunque su questi campi.
Un 6-2, 6-2 in 62 minuti ha permesso ad Andreas di superare un Tipsarevic in giornata decisamente no e che ha sfogato la rabbia per la dura sconfitta andando a tirare servizi su un campo di allenamento pochi minuti dopo la fine del match. Nessun problema per Seppi, che è sempre stato in vantaggio e nonostante qualche errore sul rovescio nel palleggio da fondo non ha mai corso alcun rischio. Il tennista di Caldaro, reduce dalle vacanze e dall’iniezione all’anca con cui tiene a bada il suo cronico problema, è arrivato in Nord Carolina dopo circa tre settimane di preparazione, una delle quali dedicate esclusivamente alla condizione fisica: “Rimanere fermi tre settimane è poi riprendere non è mai facile, soprattutto alla mia età – ci ha spiegato dopo il match – sentivo infatti durante la preparazione che dal punto di vista atletico mi mancava un po’ il fiato alla fine degli allenamenti. Massimo [Sartori, il suo coach n.d.r.] non voleva che venissi a giocare qui, ma io volevo giocare qualche partita per ritrovare le sensazioni del match, e questa vittoria mi dà la chance di giocarne un’altra contro Bedene, che sta avendo un’ottima stagione, ma che è comunque un buon avversario per me perché ti fa giocare, che è quello che sono venuto a fare qui”.
Dopo una stagione per molti versi anonima, che lo ha visto veleggiare intorno all’ottantesima posizione della classifica e per un brevissimo tratto anche uscire dai primi 100, Andreas vuole risalire la china sfruttando gli ultimi mesi dell’anno per provare a chiudere la stagione nei primi 50: “Mi sono posto questo obiettivo, anche perché non ho molti punti da difendere dall’anno scorso, quindi spero di poter far bene”.
Di diverso tono invece le parole di Thomas Fabbiano, uscito per mano di Edmund con un 6-2, 6-3 un po’ bugiardo, soprattutto nel secondo set, nel quale i primi cinque game sono stati molto combattuti, con game point avuti da entrambi i giocatori in tutti i game che hanno poi consegnato al britannico il break decisivo per prendere il comando ed arrivare vittorioso fino alla fine.
“Ho perso contro un giocatore più giovane, più forte – ci ha detto Fabbiano appena uscito dal campo – ed io devo giocare veramente bene per fare partita pari con questi giocatori qui. La verità è che a livello ATP sono riuscito a vincere pochissime partite, e nell’ultimo periodo non mi sto esprimendo al meglio. Avrei avuto bisogno di un po’ più di tempo per recuperare, ma ho deciso di giocare qui, ed ora ho un po’ di tempo per provare a preparare al meglio il torneo più importante della trasferta”.
Gli altri incontri hanno visto l’uscita di scena della testa di serie n.16 Jiri Vesely sconfitta in due set dal veterano Marcos Baghdatis, le vittorie piuttosto nette di Young, Lu, Berlocq e Zeballos contro avversari provenienti dal tabellone di qualificazione (come vincitori o come lucky loser) e l’uscita di scena della wild card Ernsts Gulbis per mano di un altro qualificato, l’ungherese Fucsovics.
Il match serale tra Taylor Fritz, altra wild card, e Malek Jaziri ha visto il giovane americano rimontare uno svantaggio di un set ed un break (6-4, 3-1) dopo essere stato avanti di un break e palla per il doppio break nel primo set. “Sentivo di giocare meglio di lui – ha detto Fritz dopo il match – soprattutto nel terzo set, avevo solo bisogno di tenere la concentrazione per un turno di risposta e fare il break”. Taylor si è poi anche preso la soddisfazione di togliersi un piccolo sassolino dalla scarpa parlando della sua discesa nel ranking: “Il motivo che mi ha fatto scendere in classifica è stato il mio infortunio al ginocchio che mi sono trascinato per mesi lo scorso anno. Sono stato un idiota a continuare a giocare con il ginocchio in quelle condizioni. Ora non ho più dolore da Wimbledon e sto recuperando il mio gioco, voglio andare in fondo in questo torneo. So che ci sono persone che attribuiscono il mio peggioramento nel ranking ad altri fattori, mi dà fastidio quando vedo scritte queste cose, ma io so che il motivo è il mio ginocchio, e questo è quello che conta”.
D. Young b. [Q] R. Dutra Silva 6-4 6-2
J. Benneteau b. P. Herbert 6-3 6-2
[WC] T. Fritz b. M. Jaziri 4-6 6-4 6-3
J. Struff b. [5] P. Cuevas 7-6(2) 7-5
[Q] M. Fucsovics b. [WC] E. Gulbis 7-6(1) 6-2
M. Baghdatis b. [16] J. Vesely 6-2 7-6(3)
A. Rublev b. S. Darcis 6-4 6-4
D. Dzumhur b. D. Istomin 6-4 6-4
Y. Lu b. J. Eysseric 6-2 6-1
[Q] K. Edmund b. T. Fabbiano 6-2 6-3
C. Berlocq b. [Q] A. Bolt 6-2 6-4
H. Zeballos b. [LL] D. Koepfer 6-2 6-1