L’anno dei miracoli: Nadal o Federer numeri 1 allo sprint (Stefano Semeraro, La Stampa)
Chi sarà il n. 1 del tennis alla fine di quest’anno lo deciderà la schiena di Roger Federer. E gli Us Open, che iniziano lunedì 28, ci serviranno da radiografia. II Genio è già arrivato a New York, accolto dalle luci di Times Square e dalle preci dei fedeli. Dopo la rinuncia a Cincinnati per la lombalgia che lo ha colpito a Montreal, si è concesso una settimana di riposo, mentre i fisioterapisti cercavano con dita sapienti di disegnargli sentieri di salute fra muscoli e vertebre, e il suo manager Tony Godsick (traduzione: dio malato) tentava di rassicurare il pianeta. «E un problema che ha già avuto – ha spiegato due giorni fa -. Se la schiena, come speriamo, risponderà bene ai trattamenti, Roger avrà una chance al pari di tutti gli altri.
Fra l’altro non ha mai giocato agli Us Open sotto il tetto, se dovesse accadere sapete bene che è il migliore mondo al coperto». Sole o pioggia che sia, di una cosa siamo già certi. Con il fresco ritorno di Nadal al n. 1 a 31 anni (9 dopo la prima volta) e la possibile nuova ascensione al soglio di Federer a 36 suonati, un’annata trapunta di segni celesti – le aurore boreali a Wimbledon, l’eclissi di sole a Flushing Meadows – si avvia a diventare una delle più spettacolari e sorprendenti di sempre, se non la più memorabile in assoluto. Specie se a prendersi il 42 Slam sarà uno dei due Fenomeni, che dopo essersi spartiti i primi tre major della stagione – Australia e Wimbledon a Roger, Roland Garros a Rafa – si giocheranno il primato Atp da qui fino al Masters di Londra.
Da lunedì a New York Immaginate Pelé e Maradona che si sfidano in un dribbling lungo 3 mesi: ecco. Solo che qui trattasi di realtà, non di fantasia. Federer nel 2016 da Wimbledon in poi non ha mai giocato, ammesso che le vertebre lo sostengano resta il favorito per la volata. Ha appena 500 punti di distacco da Nadal, che si riducono a 220 nella Race, il ranking che somma solo i punti dell’anno solare, visto che Rafa dovrà scartarne 180 al termine degli Us Open più un altro centinaio nei tornei indoor asiatici. Murray, n. 2 per appena 5 punti, ne ha da scartare 360 a Flushing, 2 mila tra Bercy e Shanghai e altri 1500 al Masters, quindi è virtualmente fuori causa. Vincendo a New York, Federer sarebbe sicuro di diventare il più anziano n. 1 della storia.
Dovesse farcela Nadal, metterebbe una mano sul primato di fine anno. Il sorteggio di venerdì, con Nadal testa di serie n. 1 e Federer n. 3, ci dirà se potremo sperare in una nuova finale Slam tra i dioscuri: sarebbe la decima. E dietro di loro? C’è soprattutto Alexander Zverev, 20 anni e 2 Master 1000 già vinti. Nella Race è già il Terzo Uomo, negli Slam non è mai andato oltre gli ottavi. Gli Us Open, con Djokovic, Wawrinka e Nishikori assenti, e Cilic e Raonic più o meno acciaccati anche loro, sono la sua occasione (…)