Sembra che ora tu sia più a tuo agio. Questo torneo sta diventando più facile per te?
Non direi dopo il primo set odierno. Ma nel secondo decisamente sì. Ho fatto troppi errori all’inizio. Comunque dopo due partite finite al terzo sono lieta di aver chiuso in due. Ho dato un po’ di respiro al mio corpo. Ieri mi sono presa una giornata libera per precauzione. Al principio colpivo piuttosto male la palla, poi ho progredito nel corso del match.
Data la giovane età e inesperienza della tua avversaria, sei rimasta colpita dalla sua tranquillità nell’affrontarti e nel giocare sul campo centrale?
La sua è una bella età. Sei nella posizione in cui non devi temere nulla e ogni cosa è nuova. È speciale. È qualcosa che ti devi godere finché puoi.
Lei ha detto di essere cresciuta avendo te come idolo. Lo sapevi? Cosa ne pensi della sua partita?
Ho sentito. Ha detto cose molto carine nello spogliatoio ed è stato bello. Non mi ha sorpreso il modo in cui ha giocato. È una combattente. Nella partita precedente mi pare abbia affrontato dei match point. Prende tutto. È una dura a discapito dell’esperienza. Ha giocato molto quest’anno. Sta salendo in classifica e quindi sapevo di dover essere pronta. Siamo al terzo turno di uno Slam. È da un po’ che non mi capitava. Non importa chi affronti perché chiunque sia ha già vinto due partite.
Caroline Wozniacki ha detto che era scocciata per il fatto di essere stata messa sul campo 5 mentre tu sui campi principali, dato che eri reduce da una squalifica. Qual è la tua opinione in merito?
Non sono io a occuparmi delle programmazioni dei campi, come sapete. Sono una combattente. Se mi fanno giocare nei parcheggi del Queens a me sta bene. Non mi preoccupa. A me interessa solo essere agli ottavi. Non so dove sia lei invece.
Con questa vittoria dovresti rientrare tra le prime 100 e quindi il problema wild card pare essere risolto, poiché sarai di diritto fra le partecipanti agli Australian Open. È un sollievo per te?
L’obiettivo è vincere incontri e continuare a progredire. Anche da giovane non prestavo molta attenzione alla classifica. Per me non era un grande obiettivo essere numero 1 del mondo. Più vinci e più sali in classifica.
Come si fa a migliorare la propria capacità di improvvisare sul campo nel corso della carriera? È una questione di tocco? È forse dovuto all’esperienza di aver visto tante palline, che ti consente di inventarti qualche cosa come in quello scambio in cui hai avuto una standing ovation? La tua capacità di improvvisare da angoli difficili è migliorata.
Grazie! Sono cose su cui ho lavorato e che ho aggiunto al mio gioco. Ho aggiunto la palla corta da quando lavoro con Sven. Sulla terra rossa la uso più spesso. Sono decisamente elementi del gioco. Ma non è che mi alleni a trovare soluzioni nelle situazioni anomale. Però nella mia routine di allenamento cerco di avere la mentalità di chi non vuole essere superata da una pallina. Perciò non importa come, ma in qualche modo bisogna ributtare la palla dall’altra parte della rete.
Ora ti tocca Sevastova. L’hai mai affrontata?
Salvo errori non mi pare. Sta facendo una grande stagione. Gioca bene. Ho guardato l’inizio del suo match ma poi ho spento per concentrarmi sul mio. Serve bene. Prende tutto. Usa piuttosto bene lo slice. Domani tornerò ad allenarmi e a prepararmi per affrontarla.