[7] J. Goerges b. D. Kasatkina 6-1 6-2
Si interrompe a tre la striscia di vincitrici russe consecutive nel WTA Premier di Mosca, così come a tre si interrompe la serie di finali perse nel 2017 da Julia Goerges, che ha deciso di vincere quella più importante ai danni di una impotente Darya Kasatkina. Con questo successo la ventottenne torna tra le prime 20 del mondo (non le succedeva da febbraio 2013), mentre il suo ultimo titolo risaliva addirittura al 2011 quando vinse a Stoccarda. Oltre hai 470 punti e 147.500 $ di montepremi, alla vincitrice spetta anche un posto nel Master B di Zhuhai con conseguente sorpasso ai danni di Kerber, rendendola dunque prima tennista tedesca.
Entrambe si sono presentate all’ultimo torneo regolare del circuito dopo aver giocato la loro miglior stagione, ma la finale della 21esima edizione del VTB Kremlin Cup, durata 68 minuti, non è stata mai in discussione e la russa forse è stata vittima dell’inesperienza, tuttavia la voglia di agguantare la vittoria da parte di Goerges era palpabile fin dai primi scambi. Le due si sono affrontate quattro volte in carriera spartendosi equamente le vittorie. L’ultimo precedenti risaliva a 12 mesi fa e fu giocato proprio sul campo indoor di Mosca, nei quarti di finale, e a vincere fu la tedesca che dovette faticare solo nel primo set. Nei match giocati in questo torneo prima della finale, la russa ha messo in mostra una delle sue qualità migliori: non la regolarità nel gioco da fondo, non l’abilità di variare con il rovescio in back, bensì la freddezza e il distaccamento con i quali ha affrontato i punti più caldi nonostante la pressione di giocare davanti il pubblico di casa, cosa che invece non l’è riuscito oggi.
Julia parte in maniera estremamente aggressiva, il suo dritto è on fire e grazie a 8 vincenti nei primi 3 game va avanti di un break. I suoi colpi viaggiano molto più veloci rispetto a quelli della russa, la quale è troppo attendista e si fa subito sopraffare. Darya tenta poi di cambiare qualcosa ma le cose non migliorano; due accelerazioni di dritto in fotocopia finiscono larghe e il secondo break è inevitabile. Il pubblico cerca di smouvere la sua connazionale, visibilmente in confusione, con qualche timido applausi e la n. 28 del mondo riesce quantomeno a piazzare il game della bandiera. Il primo set dura 24 minuti e finisce 6-1.
Nel secondo set Kasatkina imbastisce una controffensiva che dura solo un paio di game. Si guadagna 3 chance per passare avanti di un break ma Goerges si salva con il servizio, e successivamente è lei ad andare in vantaggio ottenendo le sue fortune sempre con il dritto. La russa continua comunque a restare troppo dietro la linea di fondo e le sue palle spesso sono troppo alte e comode per la n. 27 del mondo che a tratti è ingiocabile. Le prime palle messe in campo da Darya sono poche e le seconde sono troppo fiacche e facilmente attaccabili; nel settimo game Goerges trova un altro break e andando a servire sul 5-2 non trema. Un ace sancisce una vittoria più che meritata. Le gioia è contenuta e Julia si limita ad alzare le braccia al cielo, restando ferma sul posto mentre le lacrime le illuminano il viso. Kasatkina sportivamente attraversa tutto il campo e il lungo abbraccio tra le due mostra come sia ancora rimasta dell’umanità in questa WTA.