Gruppo Rosso (1a giornata)
WTA Finals: Wozniacki è perfetta, Svitolina delude
[1] S. Halep b. [8] C. Garcia 6-4 6-2
Al primo match giocato da numero uno del mondo, Simona Halep non sente il peso della corona. Per lei inizia nel migliore dei modi l’avventura alle Finals: il 2-0 a Caroline Garcia – mattatrice dei tornei asiatici – vale la rivincita della finale di Pechino e mantiene alte le sue chance di difendere il primato nella corsa al trono di fine stagione. Serve in ogni caso la versione migliore della rumena per conquistare il primo, prezioso successo del Gruppo Rosso. Negli ultimi due anni, qui a Singapore, è stata eliminata ai gironi. Il primo set è una battaglia che sfianca Caroline, non più in grado dopo l’ora di gioco di mantenere la stessa straordinaria intensità. Non perdeva un match da settembre, prima di avviare la striscia di trionfi che l’ha portata tra le top eight.
Eppure la francese sembra a suo agio nei panni della guastatrice, in un girone caratterizzato dallo spiccato orientamento difensivista. Il piano partita della tennista di Saint Germain En Laye pare subito chiaro. La superficie lenta agevola chi, come Halep, ha più chance nelle maratone di palleggio. Tanto vale attaccare sin dal primo punto, accelerando sul dritto con un piede sempre in campo. Tattica tanto rischiosa quanto dispendiosa, specie se con il passare degli scambi diminuisce la precisione. Esaltandosi negli spostamenti orizzontali, Halep va in crescendo di fiducia strappando il quinto game con un dritto e un rovescio lungolinea che le valgono gli applausi del pubblico. Caroline non si trova ai conti e chiama coaching, trovando il conforto di papà Jean Paul. L’invito è quello di continuare sulla strada intrapresa, senza intimidirsi. Un’iniezione di sicurezza vale per Caro il contro break del 3-3, ma la tattica di gioco si rivela inevitabilmente logorante. Assistiamo a un braccio di ferro. Halep prova a piegare l’avversaria facendo muro da fondo campo e ci riesce nel game che si rivela decisivo. Garcia perde ancora il servizio sul 4-4 commettendo due doppi falli, estenuata da uno scambio (sul 30-15) lungo ben 21 colpi. Dando retta all’istinto più che ai suggerimenti dall’angolo di Darren Cahill, la numero uno WTA chiude i conti ancora grazie al collaudato rovescio lungo linea e si porta avanti di un set. Un gran bello spettacolo, lungo 50 minuti.
Lo sforzo sostenuto scarica le gambe della francese, consapevole di dover accorciare i punti per rimanere in vita. Mica semplice. Le riesce sempre meno, anche perché Halep viene fuori alla distanza come un diesel, sempre più sicura e in fiducia. Il servizio strappato che vale il 2-1 è l’allungo che indirizza la partita, il 3-1 (rimontando tre palle break) vale il colpo del ko. A cavallo dei due set, Simona conquista otto game su nove e legittima un successo meritato, interpretando uno dei match più brillanti della sua stagione. Lascerà il segno anche a livello statistico, perché andare oltre il 70% di punti sulle seconde non è roba di tutti i giorni.
Gruppo Bianco, prima giornata: le vittorie di Pliskova e Muguruza
La pazza lotta per il trono WTA: sperano in cinque