Dopo tutto il nostro è il terzo sport più praticato del mondo, no? E allora qualcuno avrà ben pensato di allestire un campo da tennis direttamente in una chiesa, sconsacrata ovviamente. L’idea per la precisione è dell’artista Asad Raza (Stati Uniti, 1974). La chiesa è quella di San Paolo Converso a Milano, luogo particolare dalla storia altrettanto particolare. Edificata tra il 1549 e il 1619 e ha avuto una storia molto travagliata. Gli affreschi che la adornano raffigurano la conversione, il battesimo, il miracolo e il martirio di San Paolo Apostolo. Ma questa importante dedica non le ha valso la giusta protezione: è stata infatti sconsacrata nel 1808, a seguito di un editto napoleonico. Fino al 1932 viene poi trasformata in magazzino; successivamente, in seguito a un restauro conservativo, viene infine destinata a sala per concerti di musica sacra. Tra gli anni ‘60 e ‘80 è stata anche uno studio di registrazione, ospitando autori straordinari come Maria Callas e Mina. Fino ad oggi.
Tornando all’opera, invece, nasce innanzitutto dalla passione per il tennis di Raza e dalla sua idea di spiritualità, meditazione e trascendenza. Il tennis, per l’artista, non è altro che una chance per rilassarsi, distendersi e meditare. Il tutto ovviamente amplificato dalla location mistica che ancora oggi la chiesa riesce a rilasciare. L’opera si chiama Untitled (Plot for Dialogue), è gratis, e comprende un pavimento arancione brillante, rete, racchette, palline, perfino dei coach e tè freddo al gelsomino. Ai lati del campo non ci sono tribune, ma statue antiche oltre al già citato fascino.
Per chi volesse, infine, provare l’esperienza dell’opera di Raza la chiesa di San Paolo Converso si trova all’incrocio fra corso Italia e piazza Sant’Eufemia. Lo spazio dal 2014 è gestito dal gruppo CLS architects che l’ha trasformata in un bellissimo spazio di sperimentazione, costruendo al suo interno un ufficio trasparente e trasformando la cripta in uno spazio per il brain storming. L’opera di Raza sarà “in scena” fino al 16 dicembre.