Secondo articolo dedicato alle statistiche WTA conclusive per il 2017 (il primo articolo è uscito la scorsa settimana) con dati che difficilmente si trovano altrove, e che si concentrano sui match che le giocatrici di tutto il circuito hanno disputato contro le Top 10. Perché questo interesse riservato alle partite contro le migliori? Perché credo che le potenzialità di ogni giocatrice si possano misurare con più certezze nel momento in cui sono messe alla prova dalle più forti. Pensiamo ad esempio alle giovani promesse: è proprio quando l’asticella si alza che si possono intuire le possibilità di crescita, visto che l’impegno massimo obbliga a utilizzare tutte le proprie risorse, forse anche quelle inaspettate.
Sia chiaro, affrontare le più forti è un banco di prova significativo, ma non bisogna nemmeno esagerare l’importanza della singola partita perché a volte possono influire circostanze episodiche: capita di affrontare Top 10 che attraversano momenti di scarsa forma, o con qualche acciacco, o che addirittura si ritirano a partita in corso; tutte circostanze che possono determinare esiti non sempre attendibili. Però quando le partite cominciano a essere più di una, allora le indicazioni diventano più veritiere. Una vittoria può essere un caso, due forse, ma quando sono di più, le cose cambiano.
Ecco perché in questa analisi non sono presentate le giocatrici che durante il 2017 contro le Top 10 si sono fermate a una sola vittoria; ho cioè tenuto conto soltanto di chi ha vinto almeno due match contro le più forti. In appendice troverete l’elenco di riferimento in base al quale sono state costruire le tabelle.
1. Numero di vittorie
Prima tabella, la più semplice: chi ha vinto di più nel 2017 contro le migliori.
Caroline Wozniacki stacca tutte con 14 vittorie, seguita da Elina Svitolina con 11. Due dati che fanno il paio con il numero di finali raggiunte in stagione da entrambe: otto (di cui due vinte) per Wozniacki e cinque (tutte vinte) per Svitolina. E se si arriva tante volte in fondo ai tornei, quasi inevitabilmente lungo il percorso qualche avversaria importante va superata. In sostanza anche questi numeri descrivono l’anno del ritorno ai vertici di Caroline e dell’ascesa di Elina.
Seguono poi con nove vittorie Karolina Pliskova ed Ekaterina Makarova (con meno sconfitte) che costituisce la maggiore sorpresa di questa statistica.
2. Percentuale di vittorie
Il dato percentuale (vittorie/sconfitte) fornisce una graduatoria differente. Il valore è complessivamente più attendibile, perché integra le vittorie con le sconfitte; ma non va trascurato il numero complessivo di match disputati che stanno alla base della percentuale: più è alto, più è significativo.
CiCi Bellis
Comanda a sorpresa una giovanissima, la teenager CiCi Bellis, capace di vincere entrambi i confronti disputati nel 2017 senza perderne alcuno: 100% di rendimento. Su questo dato credo vadano considerati due aspetti. Il primo è che stiamo parlando di due soli match. Il secondo è legato al momento delle avversarie: Bellis ha sconfitto giocatrici in periodi di forma non ideali. In febbraio Radwanska, che aveva iniziato l’anno da numero 3 del ranking e l’ha concluso da numero 28. In agosto Kuznetsova, che in estate ha accusato problemi al polso sinistro sino a doversi operare (come accaduto di recente a Bencic, a Keys, a Hogenkamp, tutte con problemi all’articolazione non della mano principale, ma a quella di sostegno al movimento).
Premesso questo, rimane il fatto che Bellis ha comunque sconfitto due avversarie carismatiche, versatili, capaci di ricorrere a soluzioni di gioco differenti quando la partita si fa combattuta; in sostanza avversarie che possono mettere alla prova sia le doti tecniche che tattiche di qualsiasi giocatrice. Essere riuscita a batterle all’età di CiCi è comunque un grande merito.
Ekaterina Makarova
La maggiore sorpresa di queste classifiche è Ekaterina Makarova, che ha concluso la stagione con un inatteso bottino di 9 vittorie e appena 2 sconfitte: 81,8% di rendimento. Esistessero ancora i bonus point come alcuni anni fa (nel calcolo del ranking venivano dati punti aggiuntivi a chi batteva avversari di alta classifica), di sicuro non avrebbe finito l’anno solamente al 33mo posto. Ricordo che stiamo comunque parlando di una giocatrice Top 10 nel 2015, che nel 2016 ha avuto una stagione travagliata a causa di vari acciacchi. Come Bellis, in parte anche Makarova è stata agevolata dall’avere affrontato tenniste in uscita dalle prime dieci come Cibulkova, Radwanska, Kerber (memorabile la partita di Cincinnati), ma ha anche sconfitto avversarie più costanti al vertice come Halep, Konta e Wozniacki.
Come spiegare queste nove vittorie insieme al deludente 33mo posto di fine anno? Mi viene il dubbio che alla soglia dei trent’anni (li compirà il luglio prossimo) forse a Ekaterina siano un po’ mancate le motivazioni, e che si sia sentita stimolata contro le avversarie di prestigio, mentre invece non sia riuscita a dare il meglio di sé nella routine di ogni giorno, di fronte a nomi meno importanti. In ogni caso questo dicono i numeri: nel 2017 ha concluso con un eccezionale 9-2 contro le top ten, mentre ha racimolato un modesto 20-19 contro tutte le altre giocatrici, dall’undicesimo posto in poi.
La personalità di Cornet e Siegemund
Dietro a Bellis e Makarova, ai primi posti della tabella si trovano giocatrici in ascesa come Goerges e Mladenovic, che infatti hanno concluso con ranking molto alto la stagione. Ma ci sono anche tenniste in situazioni differenti: Alizè Cornet e Laura Siegemund sono numero 38 e numero 69 nel ranking. Va ricordato che Siegemund è stata gravemente penalizzata dall’infortunio subito al ginocchio, che l’ha fermata sin da maggio, e la classifica non poteva non risentirne.
Cornet e Siegemund, pur essendo tecnicamente differenti, un aspetto in comune ce l’hanno: sono giocatrici di grande carattere. A volte spigoloso, a volte polemico, ma di carattere. Sicuramente entrambe non sono quel genere di tennista che si trova in soggezione di fronte all’avversaria di prestigio. Negli ultimi due anni Siegemund ha saputo sconfiggere top ten in serie a Stoccarda, ma poi anche altrove. D’altra parte Cornet vanta nel suo curriculum lo “scalpo” probabilmente più difficile che si possa ottenere nel tennis contemporaneo: non una generica vittoria contro Serena Williams, ma la vittoria contro Serena a Wimbledon (2014). In ogni caso Cornet in carriera ha battuto Serena tre volte su sette. Tutti traguardi che si possono ottenere solo se non ci si fa intimorire dalle imprese difficili; e di certo né Alizè né Laura sono tipi da farsi intimorire.
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