Il trentasettenne pakistano Aisam-Ul-Haq Qureshi, ex numero 8 del mondo in doppio e finalista agli US Open 2010 in coppia con Rohan Bopanna, è uno dei tennisti più attivi dal punto di vista sociale ed umanitario. Nel 2002 fu premiato come “Arthur Ashe Humanitarian of the Year”, titolo annuale che l’ATP assegna agli atleti che si sono maggiormente distinti in questo campo, e alcuni anni fa ha fondato ” Stop War Start Tennis”, un ente che si pone l’obiettivo di portare il tennis nelle zone devastate dalla guerra, fornendo soprattutto attrezzatura specifica a coloro che hanno subito menomazioni a causa delle mine terrestri. La fondazione riceve già l’appoggio di Rafael Nadal, Novak Djokovic e dei gemelli Bryan.
Negli anni Qureshi ha continuato a portare la sua fondazione nei Paesi più poveri del mondo e la scorsa settimana, approfittando della fine della stagione tennistica, ha effettuato un tour di 6 giorni in Ruanda ed Uganda, due stati situati nell’Africa Orientale. Il pakistano ha spiegato come questo suo viaggio avesse soprattutto tre grandi obiettivi: mettere in luce i progetti esistenti in questi due paesi, valutare le nuove esigenze dei partner locali ed infine verificare che le donazioni vengano usate in maniera trasparente. “Sentivo il bisogno di coinvolgere ancora di più Stop War Start Tennis, non solo raccogliendo più fondi ma conoscendo e sviluppando relazioni con le persone chiave che stanno dando vita a questo progetto”.
In Ruanda Qureshi è stato ospitato dal presidente della federazione nazionale Kassim Ntageruka, con il quale ha potuto incontrare gli allenatori della nazionale, i giocatori più giovani e il direttore del comitato olimpico. In Uganda nella seconda parte del suo tour, il pakistano ha conosciuto Julius Kobe e Vincent Muwereza, i fondatori di “Tennis for All”, organizzazione no-profit che si occupa di introdurre il nostro sport preferito nelle scuole dei bambini più poveri. “Ho potuto vedere come diano molta importanza agli allenamenti fisici e all’insegnamento dei principi sportivi; questo dimostra quanto sia importante il tennis per stabilire contatti umani e migliorare l’educazione”.
Per saperne di più su Stop War Start Tennis vi invitiamo a visitare il sito internet ufficiale