Non vi è (e non potrebbe ancora esserci) notizia dei tornei che ne usufruiranno, ma l’ultimo aggiornamento regolamentare dell’ITF in vista del 2018 sancisce un punto di svolta: per la prima volta da quando si è cominciato a chiacchierarne, i set corti e i game senza vantaggi entrano a far parte di un regolamento ufficiale.
Non come struttura portante degli incontri disputati sotto egida ITF (la Coppa Davis, tutto il circuito giovanile e i Futures, oltre agli Slam che possiedono però un board decisionale autonomo), ma come “Regole di punteggio alternative“. Il regolamento ITF infatti (consultabile integralmente QUI) prevede una sezione canonica in cui sono elencate tutte le regole che governano il mondo del tennis, con una serie di appendici a corredo. L’Appendice V (Alternative procedures and scoring methods) è quella interessata da queste novità: include le modalità di punteggio alternative che l’ITF ha vagliato – e approvato – e che quindi saranno utilizzabili nei tornei. Utilizzabili non equivale a utilizzate, ma la novità sostanziale è che dal 2018 i tornei potranno avvalersi di queste modifiche, non più confinate a sperimentazioni estemporanee quali le Next Gen Finals (sotto egida ATP ma non ancora riconosciute nel regolamento e nel calendario ufficiale) e le qualificazioni Slam.
L’ipotesi più verosimile? Che set corti e no-ad trovino posto a livello Futures, dove lo spettro dei tornei è tanto ampio da consentire questa possibilità. Gli Slam, come abbiamo visto, gestiscono con relativa autonomia le modifiche regolamentari, mentre l’ipotesi dell’introduzione di queste regole nella competizione a squadre si scontra con la difficoltà, ormai evidente, di apportare alla Davis modifiche anche meno radicali. Resta la possibilità del circuito giovanile, che al pari dei Futures potrebbe fare da terreno di sperimentazione “ufficiale”, e in relazione al quale il margine di manovra sembra più ampio e le possibilità che qualcuno si metta di traverso molto più basse.
Vale la pena sottolineare che il comunicato ITF menzione esclusivamente “Lawn Tennis Association e Tennis Australia” tra coloro che nelle ultime due stagioni hanno condotto sperimentazioni con queste nuove modalità di regolamento, ignorando l’ATP e conseguentemente le Next Gen Finals. Sembra che da questo punto di vista la cooperazione tra le due federazioni non sia ottimale, anche se per ora il rischio di un tennis “diviso” è ancora troppo remoto.
Non resta ora che riassumere come il regolamento ITF 2018 ha interiorizzato queste novità.
MODALITA’ DI PUNTEGGIO NO-AD
Quando tre giocatori vincono tre punti a testa (40-40), si gioca un “deciding point“. Sarà il ribattitore a decidere la metà di campo da cui rispondere (a differenza delle Next Gen Finals), e nei match di doppio la coppia che risponde non potrà modificare la sua disposizione in campo.
SHORT SET
La regola base prevede che il set si vinca a 4 con scarto minimo di due game, e che in caso di arrivo sul 4-4 si disputi il tie-break. Anche in questo caso la regola è stata recepita in modo diverso rispetto a quanto visto a Milano, dove il tie-break veniva disputato sul 3-3. Allo stesso tempo però il regolamento prevede questa possibilità: “In via alternativa, e a discrezione degli organizzatori, si potrà giocare il tie-break sul 3-3”.
SHORT TIE-BREAK
È prevista anche la possibilità di un tie-break corto a 5 punti, con deciding point sul 4-4 (dunque no oltranza) e cambio campo ogni quattro punti giocati.
MATCH TIE-BREAK
Quando i match sono in parità (1-1 al meglio dei tre e 2-2 al meglio dei 5) viene introdotta la possibilità di disputare un tie-break decisivo, come già avviene per il doppio con il super tie-break. Il parziale decisivo potrà risolversi con il classico formato a 7 punti + eventuale oltranza (tie-break classico) o con il formato a 10 punti + eventuale oltranza (super tie-break del doppio).
NO-LET (SOLO DOPPIO)
Solo e soltanto nei match di doppio che già utilizzano il regolamento alternativo (short set e no-ad), potrà essere annessa anche la regola dell’assenza del net a servizio. Chi risponde potrà continuare a giocare il punto anche se la palla tocca il nastro e finisce nel quadrato del servizio.
In sostanza, l’ITF ha accettato l’esistenza di questi regolamenti alternativi mettendoli a disposizioni dei tornei, ma l’attuazione effettiva è ben lungi dall’essere delineata. E con ogni probabilità sarà proprio la quantità (e la qualità) delle sperimentazioni nei tornei sotto egida ITF a determinare quanta strada faranno nel mondo del tennis.