[17] N. Kyrgios b. [15] J.W. Tsonga 7-6(5) 4-6 7-6(6) 7-6(5)
“…and his opponent from Australia, Nick Kyrgios”. Felpa dei Boston Celtics, auricolari, faccia poco raccomandabile, l’australiano entra in campo e batte JoWilfried Tsonga (15 ATP) in un match splendido e durissimo. Sembra voler fare finalmente sul serio Nick Kyrgios da Canberra (17 ATP), quasi 700 chilometri da qui. Neanche tanti in Australia. E il francese è un cagnaccio rotto a tutte le malizie del circuito, capace di battere più volte i Fab Four (qui le sue vittorie più importanti contro Federer, Nadal, Djokovic e Murray), uno che sul campo non muore mai. L’approccio ‘da giocatore vero’ a questa difficile sfida da parte di Nick non l’ha privato della naturale predisposizione allo scherzo, testimoniata dallo scambio di battute (a distanza) con Will Smith a fine match, con l’attore comodamente seduto sugli spalti ad assistere alle gesta di Nick. Entrambi grandi accentratori nell’ambito di riferimento, sembra esistere anche una sottile somiglianza tra le due personalità. Quasi fossero in equilibrio, una a sferrare dritti mortiferi in campo, l’altro ad applaudirne punti e anche errori.
In campo, invece, l’equilibrio si rompe subito. Nick è intenso, felino nei riflessi e brekka al terzo gioco quando, dal 30 pari, il francese gioca tre colpi orribili in serie: un rovescio d’attacco in back fuori di un metro e due dritti sballati. E quel colpo non funziona per lui sono tempi oscuri. Con il servizio che l’avversario si ritrova potrebbe dire addio al set ma la fortuna si traveste da nastro e gli consente l’aggancio sul 3 pari. Kyrgios resiste a un ottimo momento di Jo e attende – incredibile! – con pazienza il suo. Tie break, nessuno dei due molla fino a quando il dritto tradisce ancora Tsonga. L’australiano si porta 6-4 e servizio ma subisce un gran punto, attacco e volée smorzata, che rimette ancora tutto in gioco. E in quell’attimo la sorte gli restituisce quello che gli aveva tolto con il nastro del contro-break perché il francese commette incredibilmente il doppio fallo che chiude un primo parziale non bello ma ruvido, teso e lottato.
T’aspetteresti un secondo set sulle ali dell’entusiasmo, e invece Nick gioca un quinto game di servizio assurdo, lo perde a zero e non rientra più. Merito a Jo che non concede mai la minima apertura sui suoi turni. Da campione ha cancellato il ricordo del doppio fallo che gli è costato il primo set. Mentre Tsonga esce dal campo per cambiarsi e il pubblico omaggia Will Smith in tribuna, l’australiano non muove un muscolo, mai visto così concentrato. Adesso è un testa a testa spietato, entrambi rimangono abbarbicati ai propri servizi senza concedere occasioni. E qui Kyrgios stupisce. Non esce di testa, combatte umilmente contro un avversario che colpisce benissimo e piazza lui la botta decisiva ancora al tie-break. È glaciale nell’annullare un set point col dritto a uscire, poi sfrutta la sua sola occasione con un cross rovescio in risposta.
Il quarto set si apre con una discussione franco-inglese di Jo con l’arbitro (“viens ici”, “you have to stop”) che sfocia in un warning. Il nervosismo forse gli costa le tre palle break che deve annullare con coraggio poco dopo. Adesso sembra l’australiano ad essere in controllo, tanto da esibirsi in un paio di tweener non molto riusciti, ma anche lui deve annullare un 30-40 con un dritto stretto che sfida la fisica. Sono momenti decisivi ma c’è anche spazio per uno scambio di cortesie e sorrisi su un vincente del francese chiamato out e corretto dal falco. I due se le danno di santa ragione, la partita si è fatta splendida, sempre in bilico senza che si scorga la fine. L’ennesimo tie-break riassume l’altalena dell’incontro. Tsonga attacca la rete con decisione e il 5-2 con doppio vantaggio che ne consegue pare rimandare tutto al quinto. E sarebbe anche giusto per la qualità che questi gladiatori hanno offerto al pubblico della Rod Laver Arena. Ma a Melbourne stiamo vedendo un Kirgios diverso, duro come il granito, e allora l’australiano resiste, riequilibra tutto con un missile di rovescio ad altezza stringhe e si prende il match point a rete. Il resto lo fa Jo, affossando per disperazione in rete il dritto che manda avanti l’australiano. L’abbraccia a rete fra i due vale da solo il prezzo del biglietto. Ora Dimitrov, in vantaggio 2-1 ma appena battuto a Brisbane. Dovesse vincere si aprirebbe la strada per una semi da brividi contro Nadal. Aspettiamo e vediamo…
Raffaello Esposito
Risultati:
K. Edmund b. N. Basilashvili 7-6(6) 3-6 4-6 6-0 7-5
[10] P. Carreno Busta b. [23] G. Muller 7-6(4) 4-6 7-5 7-5
A. Seppi b. I. Karlovic 6-3 7-6(4) 6-7(3) 6-7(5) 9-7
[3] G. Dimitrov b. [30] A. Rublev 6-3 4-6 6-4 6-4
[24] D. Schwartzman b. A. Dolgopolov 6-7(1) 6-2 6-3 6-3
[6] M. Cilic b. R. Harrison 7-6(4) 6-3 7-6(4)
[17] N. Kyrgios b. [15] J.W. Tsonga 7-6(5) 4-6 7-6(6) 7-6(5)
[1] R. Nadal b. [28] D. Dzumhur 6-1 6-3 6-1
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