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50 MINUTI NON BASTANO – Per un set ci siamo divertiti, poi si è spenta la luce. Goerges batte Vinci a San Pietroburgo e vola ai quarti, ribaltando i precedenti (0-3) sempre favorevoli alla tarantina. Vince chi tra le due in questo momento viaggia su standard di rendimento più alti (al netto dello scivolone di Melbourne), quindi nessuna sorpresa. Ma ci resta negli occhi l’avvio di partita di Robertina, assolutamente alla pari contro la numero due di Germania. I presupposti, del resto, erano interessanti. Così diverse, così adatte a dare spettacolo se a incrociarsi sono le rispettive migliori versioni. Complementari anche esteticamente, tra la ricerca dello scambio lungo con i colpi effettati che ben conosciamo e le accelerate universali di Julia, affamata di entrare in top ten.
Va dato atto all’azzurra (147 WTA) di averci provato, confermando i buoni segnali offerti già nel percorso di qualificazione. È un campo che le piace, qui ha vinto nel 2016 battendo in finale Belinda Bencic nella prima edizione di questo torneo a livello Premier. A fine match l’organizzazione – trattandosi dell’ultima volta da queste parti, almeno da giocatrice – ha voluto omaggiarla regalandole un piatto celebrativo del successo di due anni fa. Quello originale le era stato già consegnato in copia, dopo esserle stato sottratto nel furto subito nell’estate 2017. Nel percorso verso i saluti, in programma a Roma a maggio, abituiamoci ad altri momenti emozionanti come questo.
Correction: @FormulaTx has actually already sent @roberta_vinci a replacement trophy. After her final match here they presented her a platter to commemorate her as the inaugural champion. Nice stuff. #FormulaTX pic.twitter.com/KR76E5tdD8
— WTA Insider (@WTA_insider) February 1, 2018
È stato un match dai due volti, dicevamo. La varietà di soluzioni a confronto rende subito appassionante la trama del primo set, che sembrava quasi poter gridare vendetta rispetto agli spalti semivuoti. Break e contro break tra quinto e sesto game, poi spalla a spalla fino ai punti decisivi. Goerges, oltre che sull’asse servizio e dritto, è aggressiva in risposta e costringe Vinci a correggere il tiro con il passare dei game. Roberta capisce di dover servire più profondo e di dover innescare il maggior numero possibile di spostamenti frontali, per arrugginire l’innesco di colpi ben più potenti dei suoi. Inevitabilmente l’azzurra fatica a leggere il servizio della numero 12 del mondo (non succede solo a lei), arrivando a farsi intercettare dai microfoni di bordo campo in una riflessione ad alta voce: “La mia palla va a due all’ora, questa spara cannonate”. Con intelligenza tattica e colpi carichi di talento (da vedere e rivedere un passante incrociato) resta comunque attaccata alla partita fino al nuovo break subito sul 5-5, lì dove il set le sfugge di mano. Un po’ per inerzia, dopo aver messo a segno appena tre punti in meno in 52 minuti. La crisi definitiva si apre però in avvio di secondo parziale, quando Goerges infila rovesci lungolinea in serie e torna la macchina da guerra che ad Auckland ha travolto Wozniacki. Stanca nelle gambe e scarica nell’umore, Roberta perde le misure del campo e si consegna completamente nelle mani dell’avversaria. Goerges ai quarti partirà da favorita contro Ribakina. Guai però a sottovalutare il giovane vento russo che ha già spazzato via Caroline Garcia.
Pietro Scognamiglio
MLADENOVIC, 15 POSSONO BASTARE. WOZNIACKI SENZA SOSTA. KVITOVA IN 3
Livello di partite molto alto nel torneo russo, considerando che sei delle 10 giocatrici in campo oggi sono state almeno una volta tra le prime 10: Wozniacki e Mladenovic, attuali numero 1 e 10, Kvitova n. 2, Cibulkova n. 4, Vinci n. 7 e Makarova n. 8. Caroline Wozniacki ha sempre dimostrato grande sportività e, da numero 1 del ranking mondiale femminile, ha anche onorato il ruolo di prima donna del tennis scendendo in campo regolarmente dopo le fatiche australiane e la prima vittoria in uno Slam. Solo un gioco conquistato dall’avversaria, a conferma delle dichiarazioni fatte dalla danese all’arrivo a San Pietroburgo: “Mi aspetto di fare una buona prestazione. Il mio principale obiettivo è vincere il torneo. Per me adesso è molto più importante essere concentrata sulla mia condizione e sul mio gioco piuttosto che sulle avversarie”. Nulla ha potuto Potapova, vincitrice del torneo junior di Wimbledon nel 2016 a soli 15 anni appena compiuti, che comunque lunedì raggiungerà la sua migliore classifica dopo avere superato brillantemente il primo turno nel torneo di casa.
Torna alla vittoria Mladenovic (n. 10 WTA), dopo sei mesi di astinenza e 15 sconfitte consecutive, proprio qui dove lo scorso anno aveva iniziato una cavalcata vincente verso la top-10 portando a casa il titolo. Partita molto combattuta con Cibulkova (n. 26), in vantaggio 5-1 nei precedenti, che non molla un punto e rimette in campo ogni palla. Sui 20 game disputati, solo 3 vengono vinti a zero. La francese, vincitrice del doppio in Australia in coppia con Babos, aveva già affermato nelle settimane precedenti che si sentiva sulla strada giusta per riprendere a giocare bene anche in singolare: “Non è come lo scorso anno in cui ero infortunata. In Australia ho giocato una brutta partita, ma non può continuare ad andare tutto male visto il grande lavoro che sto facendo“. Forse anche la relazione con il collega Thiem, recentemente resa pubblica, le potrà dare la serenità di affrontare i prossimi match con il giusto spirito.
Completano i risultati di giornata la vittoria, non troppo sorprendente visti gli ultimi risultati, di Siniakova (n. 52 WTA) sulla russa Makarova (n. 35); da inizio 2018, 6 vittorie e 3 sconfitte per la ceca, e bilancio in pareggio (2-2) per la beniamina di casa. Vittoria anche per Kvitova (n. 29 WTA) sulla romena Begu (n. 37). La giocatrice ceca, due volte vincitrice a Wimbledon, si spegne completamente nel secondo set, regalandolo letteralmente all’avversaria, per poi ritrovare le sensazioni dell’ottimo match disputato al primo turno. Dopo l’accoltellamento subito per un furto in casa alla fine del 2016, la strada per Kvitova è in salita: “Le cicatrici che ho sulla mano si stanno ammorbidendo. I dottori sono fiduciosi e, anche se la mobilità non è ancora al 100%, la forza c’è, quindi sono speranzosi per il futuro”.
Stefano Ancilli
Risultati:
[5] J. Goerges b. [Q] R. Vinci 7-5 6-0
[4] K. Mladenovic b. D. Cibulkova 6-4 6-4
K. Siniakova b. E. Makarova 7-6(7) 7-5
[1] C. Wozniacki b. [WC] A. Potapova 6-0 6-1
[WC] P. Kvitova b. I. Begu 6-3 1-6 6-1