FRANCIA-OLANDA 3-1 (Raffaello Esposito)
A. Mannarino b. R. Haase 4-6 7-6 7-5 6-7(2) 7-5
Vince Mannarino ma ha fatto di tutto per perdere. Lucas Pouille non ce la fa proprio ed è ancora lui a scendere in campo nella terza giornata di uno scontro che si è trasformato in una palude per i francesi. I tre precedenti non lasciavano tranquillo nessuno, Adrian conduce 2-1 ma si era trattato di vittorie difficili e lottate.
Primo set da incubo per i padroni di casa, Mannarino appare confuso tatticamente e perde presto la battuta. Manca il riaggancio nel sesto gioco, perché Haase si prende i punti che contano con un serve and volley seguito da un rovescio piatto incrociato. Non rischia più nulla fino al 6-4 che sembra mandare all’inferno il suo avversario.
Anche perché in principio il secondo set sembra la fotocopia del primo. Il mancino di Francia si salva incredibilmente da 0-40 nel terzo gioco e la scossa lo porta a doppia palla break nel game seguente. Haase non trema e annulla ancora una volta. Adrian accusa il colpo e perde la battuta sul tre pari. È sull’orlo di una crisi di nervi, prima getta la racchetta a terra – e farebbe meglio a tenerla da conto – e poco dopo, al termine di una rincorsa, scalcia la base dell’operatore TV a bordocampo. Sembra finita perché Robin viaggia fino al 5-3 ma si pianta ad un centimetro dal filo di lana cedendo ai vantaggi il primo servizio del match. Il tie-break che segue è un’altalena e Mannarino coglie l’attimo fatidico per il 7-5 di misura che lo rimette in gioco. Noah sente il momento e gli urla “Super” in faccia al cambio campo.
Se non fosse per la tensione che solo la Davis sa regalare sarebbe un match da sbadiglio costante ma la posta in gioco è troppo alta per annoiarsi. In campo il vento è cambiato, Haase sembra in difficoltà fisica, la prima palla non viaggia più come prima e nel terzo parziale è lui a doversi salvare in tre turni consecutivi. Mannarino rompe gli indugi e affonda il colpo nell’undicesimo gioco, due risposte profonde e un attacco lungolinea propiziano il break a zero che di fatto gli consegna il set. Haase scappa negli spogliatoi seguito da Haaruis mentre il suo avversario attende con la faccia di chi ora ci crede. Quel che accade nel quarto set è da lettino dello psicanalista. Il fatto che Robin non sia al meglio diventa più di un sospetto quando perde presto il servizio e riesce a salvarsi per un pelo nei turni seguenti. Mannarino non affonda il colpo e la paga cara. Non è propriamente un cuor di leone ed ecco che sul 5-4, al momento di chiudere, rimane a guardare l’altro che recupera e pareggia. Consultare il manuale del gioco alla voce “braccino”. I treni vanno presi quando è il momento, altrimenti ci si finisce sotto, ed è quello che capita al francese nel tie break. Haase è tornato in fiducia e libera finalmente la potenza del suo braccio, il servizio adesso funziona e Mannarino è tornato un coniglietto pauroso. Perde uno scambio vinto almeno tre volte se avesse avuto il coraggio di prendere la rete e molla di schianto cedendo 7-2.
Un disperato Noah si fa portare una cassa di attak per incollare i cocci del suo giocatore al cambio campo e riesce a riportarlo con la testa nel match ma ora è tutto più difficile. Haase picchia con rinnovato vigore, adesso fa male anche sul lato del rovescio e Adrian continua a mancare occasioni per staccarsi nel punteggio. Robin annulla tre palle break nei suoi primi due turni di battuta e il totale nel match sale a 22! Un numero che rimane ben piantato nella testa del francese e spaventa tutto il pubblico di Albertville. L’equilibrio non si schioda, Haase può contare su qualche punto facile grazie alla battuta ma ogni scambio ormai crepita di elettricità. L’olandese picchia forte fino alle soglie del tie break ma qui il suo braccio si inceppa. O forse Mannarino scova da qualche parte il coraggio che gli è mancato per tutto il match. Dal 30-15 Adrian gioca in sequenza un grande rovescio lungolinea anticipato, una risposta nei piedi e un passante in corsa che finalmente dissolvono l’incubo. Francia ai quarti contro l’Italia, e stavolta si gioca da noi…
CROAZIA-CANADA 3-1 (dal nostro inviato ad Osijek Ilvio Vidovich)
B. Coric b. D. Shapovalov 6-4 6-4 6-4
Chiamato per la quarta volta in carriera a portare alla sua squadra il punto decisivo della sfida, Borna Coric non si smentisce e dimostra una volta di più di essere un vero giocatore da Davis. Il 21enne croato cala infatti il poker sul campo in terra rossa indoor di Osijek: quattro vittorie su quattro per lui quando il match conta doppio e Croazia qualificata per i quarti. Il tennista zagabrese non ha lasciato scampo oggi a Shapovalov, grazie ad una prestazione eccellente al servizio (79% di punti con la prima, 76% con la seconda) e solida e attenta alla risposta e nel gioco da fondo. Un match dominato dal primo all’ultimo punto.
Che la giornata per lui non sarà di quelle da ricordare, il canadese lo intuisce sin dal primo game quando subisce il break, a freddo, a causa di un paio di banali errori di rovescio. Ma sin da questi primi scambi il piano tattico di Coric appare chiaro: non dare ritmo al suo avversario, variando peso e profondità dei colpi e fargli giocare sempre un colpo in più. Nel secondo game si capisce su cosa si basa la seconda parte del piano del croato: il canadese con un paio di risposte profonde si procura la palla break, ma con due ottime prime Borna fa capire di aver guardato attentamente il match tra Shapovalov e Galovic (“Mi rispondeva sempre profondo, non riuscivo ad iniziare lo scambio” aveva detto il n. 2 croato dopo la sconfitta di venerdì) e di aver studiato le contromisure. Tanto che dopo le due prime risposte citate il canadese riuscirà soltanto un’altra volta, verso la fine del secondo set, a rispondere sulle stringhe delle scarpe di Borna (che si inventerà peraltro un passante vincente tanto per demoralizzare ulteriormente il teenager di Richmond Hill ). Da quel momento infatti sul servizio del croato praticamente non si giocherà mai, dato che la prima di servizio gli porta sempre almeno un paio di punti a game e le ottime variazioni con la seconda non consentono al suo avversario di prendere praticamente mai in mano le redini dello scambio e quindi Borna può tessere la sua tela da fondo. Tela che irretisce il canadese anche quando si trova a sua volta al servizio. L’allievo di Piatti legge infatti bene il servizio avversario e anche se poi Shapovalov altri grossi rischi non ne corre, deve comunque sempre conquistarsi ogni punto. Il game in cui serve per il set è l’unico in cui Borna accusa un po’ di tensione, sbagliando due rovesci che lo portano sullo 0-30. Ma è solo un attimo, chiede aiuto al servizio e con quattro punti di fila porta a casa il primo set. 6-4 Croazia.
Nel secondo set il dominio nei game di servizio di Borna è ancora più imbarazzante. La prima viaggia che è un piacere, Denis continua a non riuscire a leggerla e alla fine del parziale saranno solo tre i punti che riuscirà a conquistare alla risposta. Sul servizio del canadese invece c’è sempre la sensazione che qualcosa possa accadere. E quando Coric impatta sul tre pari, il pubblico lo sente ancora di più ed incita a gran voce il suo beniamino mentre Shapovalov si appresta a servire. Non era mai successo, ma il pubblico aveva ragione: Coric gioca delle risposte impeccabili, l’ultima delle quali, di rovescio, gli consente poi di spingere con lo stesso colpo in lungolinea e venirsi a prendere il break a rete. Il giovane canadese accusa il colpo tanto da dover affrontare un’altra palla break, che è anche un set point, al turno di battuta successivo. Il talento cristallino del 18enne nato a Tel Aviv c’è sempre, anche quando la giornata non è delle migliori, tanto da annullarla con un vincente di dritto veramente impressionante. Ma è solo una fiammata all’interno del monologo di Coric. Che sente di nuovo un po’ la tensione, fa risalire da 40-0 a 40-30 il suo avversario che non faceva due punti alla risposta da più di mezz’ora, ma poi non trema più e al quarto set point conquista anche il secondo set. 6-4 Croazia.
Si vede che ora Shapovalov non ci crede più. Per carità, il canadese non è uno che molla, continua a combattere, si incita, ma si ritrova ad annullare una palla break praticamente ad ogni turno di battuta ed è evidente che a questo punto solo un miracolo può far girare la partita. Dall’altra parte della rete Borna pare solo aspettare il momento giusto per sferrare l’allungo decisivo. Impressiona in questa fase la sua capacità in di rimanere totalmente concentrato e di stare attento a non lasciare nessun spiraglio al suo avversario per rientrare in partita. Ed ecco che il momento giusto per il giocatore di casa arriva al nono gioco: tre palle break Croazia. E Shapovalov non riesce, nonostante cerchi di rimanere nel match aggrappandosi al servizio, ad annullarle tutte. Arriva così il break decisivo nel game successivo il croato è impeccabile al servizio e, poco dopo le due ore di gioco arriva il terzo 6-4 Croazia. Il “Gradski Vrt” è di nuovo in festa, la squadra di casa è ai quarti di Davis dove affronterà il Kazakistan. Probabilmente sulla terra rossa indoor di Varazdin, come ha fatto trapelare il ct Krajan nella conferenza stampa post match