L’infinito casting per diventare coach di Milos Raonic prosegue a Indian Wells, con la prestigiosa candidatura di Goran Ivanisevic. Un periodo di prova – definiamolo così – per capire se l’ex coach di Cilic e di Berdych possa essere l’uomo giusto per restituire il canadese a una dimensione di vertice. Raonic, reduce da un 2017 da incubo sul piano fisico, ha vinto una sola partita nel suo stentato inizio del 2018 scivolando al numero 38 del ranking. Da testa di serie numero 32, nel main draw del primo Masters 1000 stagionale partirà dal secondo turno sfidando un qualificato.
Il risultato più prestigioso conquistato da Ivanisevic nella carriera da allenatore è certamente aver accompagnato il connazionale Marin Cilic al suo primo e unico Slam, lo US Open 2014. Il momento più alto di una collaborazione tutta croata durata tre anni (dal 2013 al 2016). Più breve e meno glorioso il ciclo con Berdych, terminato a giugno scorso.
Milos Raonic 🇨🇦 practice at Indian Wells with Goran Ivanisevic looking on… GI on a tryout as MR coach #ATP #BNPPO18 pic.twitter.com/pobARYhZ2Y
— John Horn (@SportsHorn) March 6, 2018
Raonic ha lasciato intendere che soltanto al termine del Sunshine Double prenderà una decisione definitiva sul suo prossimo allenatore, anche perché solo qualche settimana fa – nella non fortunata apparizione a Delray Beach – a dargli una mano è stato Jonas Bjorkman, già al fianco di Andy Murray. Il finalista di Wimbledon 2016, a 27 anni, ha intenzione di sperimentare un nuovo approccio all’attività agonistica che evidentemente dovrà essere avallato dal futuro nuovo tecnico. Per diminuire la fragilità del suo fisico, l’ex numero tre del mondo vorrebbe gestire in maniera diversa i periodi di riposo per non correre il rischio di finire sotto ritmo.
È quanto emerge dalla sua ultima chiacchierata con i giornalisti proprio a Delray Beach, dove ha lasciato intendere le sue idee: “Anche nelle giornate senza tennis – ha spiegato – proverò a mantenermi attivo tra palestra e altri sport che richiedono diverse doti di coordinazione, penso al basket o al calcio. Sarà un esperimento, sto provando se c’è qualcosa che possa migliorare la mia salute nel corso di una lunga stagione perché evidentemente ciò che ho fatto fino a oggi non andava bene. Sto ascoltando il parere di molti esperti, con un solo obiettivo: essere in campo il più possibile”.