T. Fabbiano b. [WC] B. Klahn 6-4 6-4 (dal nostro inviato a Indian Wells)
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L’urlo finale di Thomas Fabbiano sul passante fuori del suo avversario sintetizza tutto il valore di questa vittoria per il giocatore pugliese, reduce da un inizio anno particolarmente complicato e bisognoso di successi e fiducia. L’avversario che l’urna aveva riservato al nostro Thomas non era niente di particolare, bisogna dire la verità: Bradley Klahn è un onesto mestierante della racchetta, che svolge la sua attività prevalentemente nei tornei challenger ed è arrivato ad un best ranking di n.63, ottenuto in gran parte sfruttando le pieghe del regolamento ed andando a giocare tornei minori in Oceania.
Klahn è partito forzando la battuta, prima e seconda, spingendo molto con il diritto e cercando di sfruttare il rovescio tagliato lungolinea per costringere Fabbiano a passanti di rovescio sulla palla bassa. Thomas è stato molto abile a rispondere al servizio dell’avversario senza perdere campo e rimanendo aggressivo. “È stata la mia prima vittoria in un Masters 1000, anche se non bisogna nascondersi che il sorteggio è stato benevolo – ha ammesso Fabbiano al termina dell’incontro – non ho giocato bene come a Dubai ed a Marsiglia, non ho fatto i vincenti con il diritto che ho fatto in quelle occasioni, ma sono stato solido, concentrato nei game di servizio e con due buoni game di risposta sono riuscito a portare a casa il match”. Particolarmente bella la risposta di rovescio incrociata che gli ha dato il break decisivo nel secondo set, uno splendido anticipo bimane su uno slice esterno mancino volto a spedire Thomas nelle prime file dello Stadium 3, da dove per tutto il primo set hanno assistito al match anche Matteo Berrettini (ripescato poche ore prima come lucky loser) ed il suo coach Santopadre.
Al prossimo turno arriva un top 10 come Jack Sock che però quest’anno ha vinto una sola partita. “Eh, io ne ho vinte due, quindi non è che siamo troppo lontani – si schernisce Fabbiano – tra due giorni andremo in campo come due giocatori che all’inizio di quest’anno hanno fatto fatica, e vedremo chi lo soffrirà di meno. Domani ho una giornata intera per prepararmi e capire come giocare. Lui ha un gran servizio, per cui la mia risposta dovrà funzionare. Se faccio le mie cose al meglio, credo di potermi costruire delle chance di vittoria”.
“Sono venuto qui in America per provare a ripetere il livello di tennis che ho espresso a Marsiglia e Dubai, perché quella è la base per togliermi tante soddisfazioni quest’anno. Se gioco in maniera meno brillante, come oggi, è più difficile portare a casa una partita difficile come quella con Sock, per cui dovrò alzare il mio livello”.
GLI ALTRI INCONTRI (Raffaello Esposito)
Il deserto della Bassa California, Tucson, Yuma e a qualche giorno di cavallo il Messico e la riserva navajo dell’amata Lilyth. Non manca nulla per attendersi una mirabolante avventura di Tex Willer e i suoi pards. E non è detto che sostituendo i winchester e i proiettili con racchette e palline – considerando le velocità raggiunte oggigiorno – i rischi per i nostri eroi siano minori. Laggiù fra cactus e pietre mancano alcuni dei tiratori più celebri del West come “el indio” Nadal o Sir Andrew mentre quelle del vecchio sceriffo Novak per ora sparano a salve. Mai fidarsi di lui… Signori eccoci a Indian Wells, più di un Masters 1000 ma meno di uno Slam, la porta d’ingresso per la parte più importante della stagione. In città giovani kid dal grilletto facile si aggirano spavaldi per le strade in cerca di fama e gloria. Partiamo da loro.
DUELLI AL SOLE – È quasi un mezzogiorno di fuoco quello in cui Ernesto Escobedo (117 ATP) spazza dal campo il più accreditato Frances Tiafoe (64 ATP). Il vincitore si è appoggiato a una prima di servizio costantemente sopra le 130 miglia orarie e a un gioco certamente più meccanico dell’avversario ma efficacissimo. In poco più di un’ora è tutto finito, nell’aria un vago odore di polvere da sparo, ma sarebbe potuto durare ancor meno se Escobedo non si fosse fatto recuperare un break a metà primo set. Troppi errori di Frances, carente soprattutto dal lato del rovescio e incapace di dare continuità ai suoi buoni momenti. Tabellone ghiotto per Ernesto, al prossimo turno avrà Feliciano Lopez e nella strada verso i quarti probabilmente uno fra Sock e Pouille. Si può fare.
Fa ancora caldo quando il diciassettenne canadese Felix Auger-Aliassime (169 ATP) vince alla grande il suo primo incontro nel circuito maggiore – nonché prima vittoria di un classe 2000 in un Masters 1000 – lasciando steso a terra senza pietà Vasek Pospisil (75 ATP). Non gli sono serviti a nulla dieci anni in più di esperienza di fronte al gioco esplosivo del suo avversario, sempre il primo a determinare l’esito degli scambi grazie anche a una velocità di piedi sovrumana. Felix pensa e gioca in modo veloce e il ritmo che impone agli scambi non è sostenibile da Pospisil che perde due volte il servizio nel primo set. Nel momento chiave del secondo il ragazzino piazza un ace per annullare un set point e si aggiudica il tie break. Altra foglia d’acero – forse un poco appassita – per lui al prossimo turno, Milos Raonic. Il programma del giorno era stato aperto dalla facile vittoria di Gael Monfils (42 ATP) contro Matthew Ebden (78 ATP) ma la lotta vera è arrivata qualche ora dopo. Il diciannovenne Alex De Minaur (141 ATP) gran combattente e degno erede di “Rusty” Hewitt, raddrizza un match nato male battendo al terzo il più potente tedesco Jan-Lennard Struff. (56 ATP). Ha la forza di vincere il tie-break del secondo dopo aver mancato due set point sul 6-5 e pure quello del decider nel quale aveva un break di vantaggio. Match point significativo: Struff serve sotto 5-6, scende a rete e piazza una buona volée corta incrociata. Alex non si arrende e arriva in scivolata al passante che costringe il tedesco all’errore.
OUTSIDER, LOTTA E RITIRI – Tennys Sandgren (59 ATP) si giova del ritiro di Nikoloz Basilashvili (83 ATP) ad inizio secondo set ma non per tutti è stato così facile. Pierre-Hugues Herbert (93 ATP) vince attaccando a rete (cioè “alla vecchia maniera”, come dice McEnroe) il derby contro quel volpone di Gilles Simon (70 ATP), che è stato vicino a chiudere nel secondo prima di crollare. Vittorie battagliate al terzo anche per il grande vecchio Marcos Baghdatis (102 ATP) contro Yoshihito Nishioka (255 ATP) e il portoghese Joao Sousa (85 ATP) opposto a Mikhail Youzhny (95 ATP). Stesso svolgimento per Leo Mayer (47 ATP), che estromette con qualche sorpresa Viktor Estrella Burgos (153 ATP) .
QUALIFICATI & AFFINI – Fra coloro che sono emersi dall’inferno delle qualificazioni, vittoria per il giapponese Taro Daniel (109 ATP), che domina al terzo l’inglese Cameron Norrie (111 ATP), salito alla ribalta nell’ultimo turno di Davis. Stesso esito per l’indiano Yuki Bhambri (110 ATP) su Nicolas Mahut (101) e per Tim Smyczek (126 ATP) contro Laslo Djere (96 ATP). Mischa Zverev ha superato Mikhail Kukushkin in tre set.
Risultati:
[WC] E. Escobedo b. F. Tiafoe 7-5 6-3
[Q] Y. Bhambri b. [Q] N. Mahut 7-5 6-3
[Q] M. Baghdatis b. [PR] Y. Nishioka 7-5 3-6 7-5
J. Sousa b. M. Youzhny 4-6 6-4 7-6(4)
G. Monfils b. M. Ebden 6-3 6-3
M. Fucsovics b. V. Troicki 7-6(3) 6-1
P.H. Herbert b. G. Simon 6-7(8) 7-6(5) 6-3
[Q] T. Daniel b. [Q] C. Norrie 6-3 1-6 6-1
[LL] D. Sela b. P. Gojowczyk 6-4 6-4
[WC] A. De Minaur b. J.L. Struff 3-6 7-6(3) 7-6(5)
[WC] T. Sandgren b. N. Basilashvili 6-2 2-1 rit.
L. Mayer b. V. Estrella Burgos 6-4 4-6 6-1
[Q] F. Auger-Aliassime b. [Q] V. Pospisil 6-2 7-6(4)
M. Zverev b. M. Kukushkin 6-3 4-6 6-1
T. Fabbiano b. [WC] B. Klahn 6-4 6-4
[Q] T. Smyczek b. L. Djere 6-3 6-2