Questo articolo era erroneamente comparso in pagina il giorno 27/03: nel riproporlo integralmente oggi, ci scusiamo per il disguido
Una delle più grandi leggende del nostro sport dentro e fuori dal campo: John McEnroe vincitore di 155 tornei tra singolare e doppio e 17 prove dello Slam complessive (7 in singolare, 9 in doppio, 1 in misto), ora è il sedicente Commissioner del tennis per Eurosport, per cui è sia opinionista che commentatore. In Australia John McEnroe, vecchio amico di Ubaldo Scanagatta che lo aveva scarrozzato sulla sua moto a Firenze quando John aveva cercava un regalo per la sua prima moglie Tatum O’Neal (e poi ci aveva pure giocato a tennis al Club Italia di Forte dei Marmi) aveva concesso grazie anche ai buoni uffici di Eurosport (partner di Ubitennis.com in diverse campagne) una lunga videointervista al direttore, su diversi argomenti legati al tennis attuale. Abbiamo spezzato questa intervista in due video. In questa prima parte oggetto dell’intervista è in particolare è Nick Kyrgios, il giocatore australiano che con i suoi comportamenti imprevedibili riporta alla mente i protagonisti degli anni ’70 come Mac e Ilie Nastase che ispirarono all’ATP la creazione di un “codice di condotta” e l’americano sembra apprezzare il paragone: “Sì, si potrebbe dire che Nick è il nostro figlioccio, il nostro erede. Deve solo evitare di lasciar andare le partite quando è in cattiva giornata. A volte è difficile trovare la voglia in certe situazioni. Capita a tutti: a volte è un problema fisico che diventa mentale altre volte il contrario ma la qualità più difficile da avere nel tennis è quella di giocare ogni singolo punto. Io ci provavo perché quando sono arrivato nel circuito il riferimento per noi americani era Jimmy Connors che lottava sempre e quindi se avessi mollato le partite non ci avrei fatto una gran figura”.
Nel loro colloquio McEnroe e il direttore parlano a più riprese anche di Fabio Fognini e Mac lancia anche una frecciatina al direttore. Quanto ai comportamenti dei giocatori come lui, Kyrgios e Fognini…
Poi si affronta anche il discorso dei tanti match persi da Roger Federer con il matchpoint a favore (oggi sono 19, il direttore ne ricordava 17 e invece erano 18…) “Non ho mai visto nessuno amare tutto ciò che circonda il tennis quanto lui. Alcuni giocatori ad esempio non amano viaggiare come Kyrgios appunto, altri come me non amano allenarsi ma preferiscono giocare i match”. Infine un confronto tra lo stesso Federer e Pete Sampras con il tallone d’Achille dell’americano sulla terra battuta. “Federer è più completo”. Il killer instinct dell’americano e la completezza dello svizzero: “In fin dei conti, ogni giocatore del pianeta sarebbe felice di aver avuto la carriera di uno di questi due giocatori, compreso io che pure penso di aver fatto abbastanza bene ai miei tempi…”
Nella seconda parte Mac entrerà davvero nel ruolo di Commissioner e ci spiegherà quali cambiamenti apporterebbe se lo fosse per davvero….