C’è una nuova collaborazione nel tennis statunitense e sembra molto molto intrigante. Da una parte Taylor Fritz, uno dei tennisti più promettenti del panorama a stelle e strisce e mondiale; dall’altra c’è Paul Annacone, allenatore in passato di leggende come Pete Sampras, Roger Federer e Tim Henman.
L’obiettivo è far brillare di nuovo la stella di Fritz, che si era un po’ glissata dopo quell’epica finale a Memphis del 2016, raggiunta a soli 18 anni, più giovane americano a riuscirci dai tempi di Michael Chang. E i risultati già si vedono. Dopo una buona ultima parte di stagione nel 2017, il giovane californiano in questo 2018 vanta un ottimo bilancio di 23 sconfitte e 8 vittorie, un titolo challenger e la recente semifinale a Houston, persa solo al terzo set contro il campione in carica del torneo Steve Johnson. Grazie a questo risultato, dalla prossima settimana sarà n.67 del ranking ATP, sempre più vicino ad un best ranking per il quale forse non era ancora pronto. E pensare che nel giugno scorso era scivolato fino alla posizione n.132. Insomma la cura Annacone si vede.
“Sentivo di aver bisogno di qualcuno che potesse portare il mio gioco al livello successivo, qualcuno del quale avessi davvero rispetto”, ha detto al sito della ATP il 20enne di Racho Santa Fe riguardo al suo nuovo coach, “Penso che si diverta a lavorare con me e penso di essere già migliorato molto sotto la sua guida”. Fritz è rimasto colpito in particolare della cura di Annacone per i piccoli dettagli in ogni allenamento. Un elemento del quale solo chi ha lavorato con i numero 1 può capire l’importanza. “Mi ha impressionato la sua attenzione per tutto quello che facciamo insieme. L’attenzione a non sbagliare una volée, a non sbagliare una palla. È qualcosa che mi sta aiutando moltissimo”, ha sottolineato il vincitore degli US Open Juniores del 2015.
Da parte sua, il 55enne coach di Southampton, nello stato di New York, è estremamente stimolato da quest’avventura, in cui può plasmare un diamante ancora un pò grezzo. In fondo, fatta eccezione per la breve parentesi con Stan Wawrinka, non allenava a tempo pieno un giocatore dall’estate del 2014, quando concluse la partnership con Sloane Stephens. “Ha solo vent’anni. Ha un gioco potente. Può fare un sacco di vincenti. Per me è ancora un cantiere aperto. E mi piace il fatto che nonostante ci sia ancora tanto da lavorare ha già ottenuto degli ottimi risultati”, ha dichiarato Annacone che sente di aver già trasmesso il suo approccio al nuovo assistito, “La mia filosofia come coach è che il vero valore di un tennista si vede nei giorni in cui gioca né troppo bene né troppo male. Così si riesce a capire dove migliorare. E lui ha abbracciato questa filosofia”.
Insomma, con l’aiuto di un tale guru del tennis, Fritz può finalmente realizzare a pieno il suo potenziale e arrivare ai vertici del tennis mondiale. Gli altri next gen del circuito ma anche giocatori ben più esperti dovranno fare molta attenzione.