TENNIS – Tennis.com ha scelto Tommy Robredo e Roberta Vinci come i tennisti più sorprendenti della stagione. La tarantina ha colto due quarti agli Us Open a 30 anni.La stagione di Robredo, al di là del successo su Federer agli Us Open, sarà ricordata per sempre grazie alle prestazioni fatte registrare al Roland Garros.
Il 2013 tennistico è alle spalle e anche su Tennis.com è tempo di tirare le conclusioni; nello specifico si ripercorre la stagione di due tennisti che nel singolare maschile e femminile sono stati autori di una stagione a dir poco sorprendente. Robredo e Vinci .
Di quest’ultima s’inizia confessando le iniziali perplessità sulla buona resa tennistica dato che la tarantina solo alle soglie dei trent’anni è riuscita a raggiungere risultati prestigiosi come i due Quarti del 2012 e del 2013 agli Us Open .
Roberta Vinci, classe 1983 di Taranto, negli ultimi 3 anni si è scrollata di dosso perplessità e avversarie con la stessa continuità e dopo aver vinto 6 titoli (per un totale di 9 nel solo singolare) ha risalito il ranking fino all’undicesimo posto, prima di assestarsi al numero 14. Tra le vittorie in finale di quest’anno sorprende quella sulla terra rossa di Palermo contro l’amica-nemica Errani; le italiane -in arte le “chichis”-in questi anni di proficua collaborazione sono state capaci di vincere tre titoli del Grande Slam e fare incetta di tornei in un brevissimo lasso temporale, ma nel gioco a rete è sempre stato quanto mai prezioso il tocco elegante della Vinci.
L’exploit della tarantina è iniziato quest’anno a Sydney con la vittoria su Jelena Jankovic , è proseguito a Dubai dove sono state demolite campionesse del calibro di Kuznetsova , Kerber(n°6) e Stosur (n°9) e ha trovato un primo culmine a Katowice dove a cedere sotto i colpi dell’efficace rovescio dell’italiana è stata la campionessa di Wimbledon Kvitova.
Ma se “con quel rovescio la Vinci potrebbe far invidia a Federer“, va riconosciuta una certa fragilità mentale che negli anni le ha fatto perdere partite che sulla carta erano già vinte ( contro la Barrois o la Arvidsson) ; tuttavia su Tennis.com si fa notare che “quest’anno è stato diverso ha perso con la Williams e con una straordinaria Pennetta ma la Vinci con i connazionali non si esprime con continuità mentre Serena Williams è la numero uno”.
Forse se avesse vinto ad agosto il suo quarto di finale a Cincinnati contro la risorta Jankovic, ad oggi staremmo parlando della chiusura del cerchio e di una Top 10 ormai cosa fatta ma questo “non esonera la Vinci dal novero delle più gradite sorprese di quest’anno”
Venendo allo spagnolo Tommy Robredo, si fa presente che ha appena concluso l’anno da n°18 del mondo ed è il suo miglior risultato dal 2009, quando riuscì a raggiungere la sedicesima posizione nel ranking; in carniere ha all’attivo 12 titoli ATP nel singolare, ove spicca il Master di Amburgo vinto nel 2006 su Stepanek e 5 titoli nel doppio ma di lui si erano perse le tracce sin dal 2009 quando ebbe inizio la lunga sequela di infortuni che ne hanno falcidiato la carriera e compromesso intere stagioni.
In 3 anni un solo titolo ma tanti interventi chirurgici poi, finalmente la luce. E anche se è stato oscurato dall’altro Tommy (Haas) e dai suoi connazionali spagnoli Nadal e Ferrer, Robredo si è reso protagonista di uno straordinario ed eroico ritorno alla ribalta nonostante i 31 anni sulle spalle siano densi di travagli fisici; i suoi risultati più prestigiosi di questo 2013 sono sicuramente i quarti di finale raggiunti sia al Roland Garros che agli US Open, dove peraltro si è permesso il lusso di battere Federer in 3 set agli ottavi dello Slam, ma dato che nella storia restano principalmente i titoli, vanno registrati quelli di Casablanca e Umago dopo le due belle finali finte con Anderson e Fognini.
Su Tennis.com si ricorda il Robredo “Disco Tommy”, tennista dal taglio di capelli particolare e con pantaloncini corti che imperversava quando ancora Federer cercava di trovare la combinazione vincente per vincere uno Slam; “lo spagnolo era incantevole e attraente con il suo letale rovescio a una mano ma quello che colpiva dell’intero pacchetto era l’eleganza del gesto a tal punto che una rivista lo soprannominò l’uomo più elegante di Spagna”.
Entrato a soli 21 anni nella top 20 nel 2004, ha trascorso i successivi quattro nella Top 10 e detiene un record considerevole in quanto a presenze nei Master 1000 ma nonostante questo “non ha mai fatto breccia nel cuore dei tifosi, vuoi per le presenze ingombranti di Nadal, Ferrero, Ferrer, Almagro e Lopez, vuoi per le lesioni alla schiena e alle gambe che lo hanno tartassato fin dagli albori ma soprattutto con continuità a partire dal 2010”.
Dal 2012 però Disco Tommy ha ripreso a suonare e dopo essersi lasciato il calvario alle spalle ha preso frettolosamente a risalire posizioni su posizioni nel ranking: dal circuito challenger a quello ATP , dalla posizione 470 alla 114 e in breve tempo poi quest’anno è riuscito a risalire fino alla posizione numero 18.
Ma la stagione di Tommy sarà ricordata per sempre proprio grazie alle prestazioni fatte registrare al Roland Garros dove è riuscito nell’impresa di battere in rapida sequenza 3 tennisti dopo essere stato con tutti e tre in svantaggio di due set; primo a riuscirci dai tempi di Cochet (che nel 1927 fece registrare analogo risultato), lo spagnolo è tornato a vincere una partita al primo turno dello Slam parigino rimontando sotto di due set Igor Sijsling; in seguito ha sconfitto Gael Monfils 2-6 , 6-7(5) , 6-2 , 7-6 (3) , 6-2 dopo aver salvato 4 match points ; ha completato l’opera eliminando Almagro 6-7(5) , 3-6 , 6-4 ,6-4, 6-4.
I Bee Gees anni fa cantavano “ Qualcuno mi aiuti , la vita non va da nessuna parte. Sono vivo ma sopravvivo”. Era Stayin’ Alive …oggi semplicemente Disco Tommy, tornato per restare nella storia.
Andrea Pagnozzi