Marton Fucsovics (60 ATP) ha chiuso nel migliore dei modi la sua settimana migliore battendo in un incontro senza storia il tedesco Peter Gojowczyk (49 ATP). D’accordo, si trattava forse di una finale priva di glamour nel mondo patinato del tennis odierno, ma nondimeno i due giocatori che si sono contesi il titolo erano lì con pieno diritto. Entrambi sono giunti in questo periodo alla miglior classifica di sempre dopo lunga gavetta ed è anche una storia come la loro che dovrebbe ispirare le giovani leve del nostro sport. Perché non esiste solo il dritto di Del Potro, il rovescio di Wawrinka o il servizio di Isner. Considerando che quasi nessuno nasce con il dono di Federer o il killer instinct di Nadal,è molto probabile che nel tennis ci si debba costruire una rispettabile carriera attraverso impegno, applicazione e carattere. Ecco il valore di un esempio come quello dei due finalisti di oggi.
Ma bando alle ciance, come dice Paperon de Paperoni. Forse ancora sull’onda della vittoria à la Rocambole di ieri contro Johnson, Fucsovics entra fortissimo nel match. Martellando con il dritto l’avversario, che fatica a tenere lo scambio e commette una marea di errori, si prende subito un 5-1 pesantissimo. La confusione di Gojowczyk traspare nettamente dalle sue scelte di gioco, angoli d’attacco sbagliati piuttosto che improbabili drop-shot. Il tedesco riesce ad annullare un set point in battuta ma il primo parziale è già finito da tempo quando formalmente si chiude su una sua risposta lunga.
Alla ripresa i binari dell’incontro rimangono quelli. Il magiaro continua ad apparire migliore in ogni fase di gioco. Si difende meglio col back di rovescio lungolinea e continua a far male con il dritto. Prima e seconda palla rimangono efficacissime, così in battuta soffre la metà dell’avversario riuscendo poi a essere maggiormente aggressivo in risposta. Tutto quanto detto è ben visibile nell’orrendo quinto gioco di Gojowczyk, che di fatto gli costa – giustamente, verrebbe da dire – il match. Il tedesco esordisce con un doppio fallo, poi sul 40-30 mette lunga due metri una volèe di rovescio alta sulla rete. Ai vantaggi riesce ad annullare una prima palla break attaccando, ma quando il nastro ne concede una seconda a Fucsovics lui non trova di meglio che replicare l’errore marchiano di prima, stavolta con una volée ancor più comoda di dritto. Questa la fine, il resto è attesa.
Risultato:
M. Fucsovics b. P. Gojowczyk 6-2 6-2