[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 21- Fabio sì, Camila no
da Parigi, Antonio Garofalo, Ilvio Vidovich e Laura Guidobaldi
PASSEGGIATA RAFA – Non deve essere facile entrare in campo sapendo che il tuo avversario ti ha battuto quindici volte di fila, tutte le quindici volte che te lo sei trovato dall’altra parte del nastro, perdendoci anche venticinque set di fila. É anche vero che la cosa più probabile che accada e che ci perda la sedicesima e dunque, anche se giochi nel tuo torneo di casa, nessuno avrà nulla da ridire. E così Richard Gasquet, dal buen ritiro dei suoi teloni, ha visto Nadal produrre il suo solito gioco, fatto di trentasette vincenti e qualche recupero strepitoso, e passeggiare serenamente nel suo giardino rosso preferito. Tra gli sbadigli del pubblico, Rafa ha inanellato il trentaquattresimo set consecutivo di fila in questo torneo, migliorando la sua precedente striscia di trentatrè centrata tra il 2007 e il 2009. Meglio di lui solo Bjorn Borg che ne ha vinti quarantuno di fila nel 1979-81: di questo passo, in semifinale potrà togliere all’orso svedese anche questo primato. Rafa potrà festeggiare domani i suoi 32 anni con i raggiunti ottavi – i quarantesimi in uno slam – e troverà Maximilian Marterer, giustiziere di Shapovalov e oggi anche di Zopp, che più volte da juniores gli ha fatto da sparring partner per i suoi allenamenti parigini: probabilmente è troppo pretendere che vada diversamente stavolta. “Sta crescendo, gran servizio, è molto potente. Ma io sto migliorando giorno per giorno”. Appunto.
TROPPO SCHWARTZMAN PER BORNA – Borna Coric non supera il crash test Schwartzman, che batte in tre set il giovane croato e raggiunge così per la prima volta in carriera gli ottavi a Parigi. Ancora troppo solido il giocatore argentino per il 21enne croato, che sotto la guida di Riccardo Piatti sta cercando di diventare un tennista più aggressivo, ma è ancora un po’ a metà del guado. E contro un tennista solido come l’attuale n. 12 del mondo è qualcosa che non ci si può permettere. La partita è durata di fatto un set, il primo, in cui Coric per un’ora è riuscito a pressare con una discreta continuità, sebbene già prima del break decisivo all’undicesimo gioco le occasioni maggiori per scappar via nel punteggio le aveva avute l’argentino. Poi il gioco di contenimento di Diego ha preso il sopravvento. Senza un pressing adeguato da fondo e privo delle armi pesanti necessarie per far uscire l’argentino dalla trincea che si era comodamente scavato a due metri dalla riga di fondo, Borna è andato via via spegnendosi. Due break all’alba e al tramonto del secondo set, ed il parziale si chiudeva sul 6-3 Schwartzman. Che ne otteneva altri due per il 4-0 nel terzo che chiudeva di fatto la partita. Iniziava un minifestival di break (quattro consecutivi), ma era solo un curioso dato statistico dato che fino a quel momento il 25enne di Buenos Aires non aveva mai perso il servizio. Poco dopo arrivava il 6-3 conclusivo. Per Schwartzman ora c’è Kevin Anderson, che lo ha battuto in entrambi i precedenti, il più recente due anni fa sulla terra rossa di Nizza. Ma tre su cinque sul mattone tritato potrebbe essere tutta un’altra storia.
GOFFIN VINCE ALLA DISTANZA – È Monfils show sul Suzanne Lenglen contro David Goffin ma, alla fine, è proprio il belga ad uscire vincitore dalla maratona interrotta ieri per pioggia. Il francese non sfrutta quattro matchpoint sul 5-4 al quarto set per cedere poi al quinto con lo score di 6-7(8) 6-3 4-6 7-5 6-3. Non è bastato lo sforzo e l’estro di Gaël Monfils per arginare alla distanza David Goffin. Il belga, certosino e più ordinato, tiene testa al parigino che, tra l’altro, dall’inizio dle torneo è indebolito da una forma influenzale e, ieri, nello spogliatoio, è stato preso dal vomito. Ora Goffin sarà il prossimo avversario del nostro Marco Cecchinato, già incontrato a Roma. E proprio a Roma, come Gaël ieri, anche David vomitò contro Marco sul 5-0 perdendo il primo set 7-5 per poi recuperare e vincere 6-2 6-1.
MARIN EXPRESS – Sul campo numero 1 Marin Cilic conquista senza troppo faticare il suo match di terzo turno contro Steve Johnson, numero 46 della classifica mondiale e vincitore del torneo di Houston, e vola agli ottavi, dove incontrerà il nostro Fabio Fognini. Marin aveva sempre conquistato i quattro precedenti incontri disputati contro Johnson, mentre nel 2017 ad Acapulco Steve si era ritirato, a causa di un infortunio, ancor prima di scendere in campo per affrontare Cilic. A Parigi i due avversari incrociano per la prima volta le racchetta su un campo in terra battuta. Per Marin non è certo la miglior superficie possibile, ma oggi non sembra un problema. Fin dai primi scambi Cilic appare infatti concentrato e in perfetto controllo del gioco. Johnson, dal canto suo, cerca di arginare le variazioni dell’avversario, ma senza successo. Il risultato è una partita durante la quale la vittoria finale del numero 4 del mondo, e 3 del tabellone, non appare mai in discussione. I primi due set volano rapidi in un’ora totale di gioco. Solamente nel terzo parziale Steve riesce ad aggrapparsi al proprio servizio e a regalare un poco di suspense agli spettatori, fino a quel momento già deliziati da un paio di palle corte di Cilic. L’equilibrio si rompe nel nono gioco alla quarta palla break in favore di Marin, che si regala la possibilità di servire per il match. Cilic non vuole perdere altro tempo e con un ace finale si regala la vittoria e la seconda settimana a Parigi. Che si aprirà con la sfida a Fognini.
DELPO SEI ANNI DOPO – Juan Martin del Potro torna a riveder le stelle rappresentate dalla seconda settimana al Roland Garros, dopo ben sei anni. In mezzo quattro dolorose assenze per infortuni vari e il terzo turno raggiunto nel 2017. Gli ottavi di finale giungono al termine di un incontro vinto in tre set contro Alberto Ramos Vinolas – che lo scorso anno giunse al quarto turno – in cui l’argentino, soprattutto nei primi due set, ha dovuto però faticare parecchie camicie, per quanto la differenza di cilindrata tra i due contendenti sia sempre parsa evidente. Del Potro avrebbe anche potuto risparmiarsi un po’ di fatica dal momento che ha avuto la chance di vincere il primo set quando si è trovato sulla racchetta la “palla-set” sul punteggio di 5-3, ma l’ha fallita e ha dovuto attendere il dodicesimo game e l’aiuto di un nastro evidentemente fabbricato a Tandil, per poterlo fare suo.
Meno lineare il secondo, in cui i due contendenti si sono scambiati reciprocamente il servizio nella prima parte del set sino al decimo gioco in cui Delpo ha piazzato il break vincente. Solo nell’ultimo parziale si è ammirato un del Potro centrato (da vedere e rivedere il punto con il quale ha conquistato il sesto gioco), psicologicamente sbloccato e in grado con il diritto di fare buchi sul terreno da far invidia alle strade di Roma; ma ormai del suo combattivo e propositivo avversario ammirato in precedenza era rimasto ben poco. Negli ottavi affronterà John Isner, cliente difficile che lo ha sconfitto recentemente a Miami, ma non impossibile. Il quinto posto attualmente occupato da Dimitrov è quindi seriamente a rischio, mentre il quarto di Cilic sembra francamente un po’ troppo lontano. Ma mai dire mai quando si parla di un uomo che due anni fa era ancora abbondantemente dietro la duecentesima posizione.
MONFILS STOICO – “Sono malato e ieri mi ha fatto bene l’interruzione. Ma, compessivamente, sono riuscito a fare il mio gioco e ad imporre la mia tattica. Paradossalmente, nonostante malato, mi sentivo piuttosto bene in realtà. Non mi ricordo bene l’anadamento del quarto set, stavo bene, lui ha risposto bene, ho chiesto molto l’aiuto del pubblico per spingere ancora. Poi David ha giocato molto bene, è stato solido mentalmente. Chapeau a lui“. E, a proposito della scaramuccia tra lui e il belga, Gaël relativizza: “Gli ho detto che prendo il tempo per recuperare. Io mi abbasso, mi piace appoggiarmi sulle ginocchia quando ho bisogno di recuperare, ma mi sono un po’ innervosito perché quando mi si dice di andare più piano tra un punto e l’altro, e lo faccio, poi non va bene; oppure vado tropppo veloce. Ma siamo amici, non c’è nessun problema tra di noi. Se ho pensato di ritirarmi perché malato? Mai! Sono al Roland Garros e, anche malato o debole, qui non mi ritirerei mai. Bravo a David perché, quando gioco qui, contro di me, in qualsiasi condizione io sia, bisogna venire a prendersi il match. E lui lo ha fatto”.
hanno collaborato Roberto Ferri e Chiara Gheza
Risultati:
[18] F. Fognini b. [16] K. Edmund 6-3 4-6 3-6 6-4 6-4
K. Khachanov b. [15] L. Pouille 6-3 7-5 6-3
M. Marterer b. [LL] J. Zopp 6-2 6-1 6-4
[11] D. Schwartzman b. B. Coric 7-5 6-3 6-3
[6] K. Anderson b. M. Zverev 6-1 6-7(3) 6-3 7-6(4)
[8] D. Goffin b. [32] G. Monfils 6-7(6) 6-3 4-6 7-5 6-3
[3] M. Cilic b. S. Johnson 6-3 6-2 6-4
[1] R. Nadal b. [27] R. Gasquet 6-3 6-2 6-2
[5] J.M. del Potro b. [31] A. Ramos-Vinolas 7-5 6-4 6-1
[9] J. Isner b. P.H. Herbert 7-6(1) 6-4 7-6(4)