[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 27 – La finale più giusta
[7] D. Thiem b. M. Cecchinato 7-5 7-6(10) 6-1 (da Parigi, il nostro inviato)
La favola di Marco Cecchinato finisce qui. Troppo più forte e solido Dominic Thiem che centra la sua prima finale in carriera in uno slam e riporta l’Austria all’atto conclusivo del Roland Garros ventitré anni dopo la vittoria di Thomas Muster. Sfuma il sogno di rivedere un azzurro in finale quarantadue anni dopo Adriano Panatta, ma il torneo del siciliano resta in ogni caso strepitoso. Qualche rimpianto per Marco per i tre set point non sfruttati nel nuovo tie-break fiume del secondo set, ma nel complesso all’azzurro vanno fatti i complimenti per come ha saputo giocare alla pari per circa due ore contro un Dominic Thiem in gran spolvero.
PRIMO SET – La partenza di Ceck purtroppo è al rallentatore. Sarà il Miedo escénico dello Chatrier che sino ad oggi Marco aveva visto solo in fotografia, sarà Thiem che parte con grande decisione fin dal primo quindici, ma il primo game che dura ben dodici punti e si conclude con il break per l’austriaco rischia di indirizzare in negativo il primo set. Thiem tiene lontano dal campo il nostro che prova ad arginare il suo avversario con qualche drop ma il problema è che mentre nei game di battuta di Marco è ogni volta una battaglia, sul servizio di Dominic praticamente non si gioca: un solo punto per Marco nei primi tre game di risposta. È già bravissimo il siciliano a rimanere in scia contro un Thiem così centrato e ad aspettare che si calmi il vento e arrivi un’occasione. Che puntualmente ma inaspettatamente arriva nell’ottavo gioco quando un vincente di Marco e due regali di Thiem gli offrono 3 palle break consecutive: l’austriaco si salva alla grande ma una volée a campo aperto regala a Cecchinato una quarta opportunità che il nostro non si fa sfuggire: 4-4, set riaperto e sul centrale si ode un “alè Palermo”. Purtroppo però Dominic incassa il colpo senza conseguenze ed è superlativo nell’undicesimo game a riprendere il vantaggio e portare a casa il set 7-5 in quarantasei minuti senza concedere più nulla.
SECONDO SET – L’inizio del secondo parziale è in scia al primo, con Marco costretto a sudare come un matto nei suoi turni di servizio: si salva con il dropshot sia nel primo (una palla break) sia nel quinto gioco (due) con grandissimo coraggio. È davvero ammirevole l’azzurro dinanzi ad un avversario che esegue la più elementare (si fa per dire) delle regole del tennis: tirare forte e sulle righe. Marco riesce a tenere alto il livello del servizio e a portarsi avanti 4-3, mentre un tifoso scalmanato che indossa la maglia della nazionale di calcio sventola il tricolore. Ciò che impressiona di Cecchinato è la capacità di tenere testa e di non sfigurare dinanzi ad un Thiem che sta giocando alla grande, e infatti lo Chatrier apprezza il match giocato davvero ad ottimi livelli. Il parziale si decide al tiebreak al quale si arriva con Ceck che ha fatto solo cinque punti in sei game di risposta. E come sempre, quando c’è Cecchinato di mezzo, il tiebreak diventa un romanzo. Thiem gioca da alieno fino al 6-3 e servizio e i tre punti dell’azzurro sono tutti procurati da palle corte. Poi improvvisa un serve&volley sulla seconda (infilzato), una volée agghiacciante affossata in rete e un altro gratuito per il 6-6.
Che diventa 7-6 Ceck (grande spinta) con un primo set point azzurro annullato da una prima vincente dell’austriaco. La quarta palla corta vincente del tiebreak dell’azzurro annulla il quarto set point di Thiem, e un nastro azzurro offre la seconda chance per Cecchinato: seconda sulla riga di Thiem e stecca di Marco. Un errore di diritto dell’austriaco offre a Cecchinato la terza palla set, la prima con il servizio a disposizione, ma un back corto di Thiem manda in confusione l’azzurro (10-10). Una risposta sulla linea dell’austriaco gli procura il quinto set point, trasformato grazie al diritto lungo di Ceck al termine di uno scambio troppo duro. Stavolta il tiebreak-drama ha un finale amaro per Cecchinato che dopo un’ora e cinquanta si trova sotto di due set. Onestamente è difficile chiedere di più a Marco, davvero ammirevole al cospetto di un grande Thiem.
TERZO SET SENZA STORIA – Come ampiamente prevedibile, le emozioni del set appena concluso prosciugano le residue energie di Marco. Il terzo set non ha storia, Thiem continua a picchiare sulla ferita e a Cecchinato non resta che evitare un bagel che sarebbe stato ingeneroso e godersi gli ultimi scampoli di partita sul centrale, con la speranza di poter tornare a giocarci molto presto e molto spesso. L’ovazione che lo Chatrier gli regala al momento dell’uscita dal campo, gli resterà centro tutta la vita. I francesi non hanno ancora imparato a pronunciare il suo cognome, ma molti di loro sono stati conquistati dalla favola del ragazzo di Palermo.