Non sarà il personaggio che infiamma i cuori, ma Dominic Thiem in questo Roland Garros ha fatto tutto quello che era in suo potere. Ha raggiunto la finale senza spendere troppe energie e contro un Rafael Nadal praticamente imbattibile non si è mai perso d’animo, ha sbagliato ma sempre provando la soluzione vincente, fino all’ultimo punto. Il suo tennis è uno dei pochi in grado, per potenza, di scardinare le resistenze dello spagnolo; evidentemente non sul Philippe Chatrier, non quando Nadal tiene il campo in questo modo. Di seguito la conferenza stampa dell’austriaco al termine della sua prima finale Slam.
Oggi hai combattuto duramente. Puoi dirci cosa si prova, dopo aver visto Rafa in televisione da bambino, a giocarci contro sul Philippe Chatrier? È più divertente guardarlo in TV o affrontarlo sul campo?
Fisicamente (sorride, ndr) è sicuramente meglio guardarlo giocare dal divano! Ho visto tutte le sue prime quattro vittorie qui. Ovviamente è grandioso che io sia riuscito ad arrivare in finale e affrontarlo, ma sono comunque deluso. Era una finale e volevo vincerla. Ho dato tutto quello che avevo eppure ho perso. Alla fine non è stata una gran giornata.
È stata la tua prima finale e hai profuso un grande sforzo. Questa prestazione ti dà fiducia per il futuro?
Credo sia stata la prima volta che sono riuscito a lottare contro Rafa al Roland Garros. Ho giocato un buon match. Lui ha giocato alla grande e credo sia il motivo per cui ha vinto 11 volte qui. È uno dei più grandi traguardi mai raggiunti nello sport. Da parte mia ho fiducia che questa non sia stata la mia ultima finale Slam, e il mio obiettivo è raggiungerne un’altra e fare meglio di oggi.
Il primo set è stato molto lottato ma sul 5-4 non hai giocato un buon game. Hai sentito la pressione? È stato il momento di svolta del match?
È stato un brutto game ma ho fatto le scelte giuste, semplicemente ho sbagliato dei colpi facili. Ripensandoci è stato un buon gioco in cui ho commesso dei gravi errori. Ma sicuramente non è stato il ‘turning point‘, ho continuato a lottare fino alla fine.
Sei sorpreso che l’arbitro abbia atteso il settimo game del secondo set per dare il warning per time violation a Rafa? Hai detto qualcosa all’arbitro?
Non gli ho detto nulla perché non ho mai avuto un orologio, quindi non so quanti secondi si stia prendendo tra un punto e l’altro il mio avversario.
Puoi parlarci delle emozioni che hai provato?
Ovviamente è stato speciale giocare una finale Slam. Ma ero abbastanza calmo e l’ho affrontata come un qualsiasi altro incontro. Penso sia stato l’approccio corretto perché se avessi lasciato troppo spazio alle mie emozioni il mio gioco ne avrebbe risentito.
Qual è la lezione che hai imparato e porterai con te nelle prossime finali?
È il mio grande obiettivo giocare presto altre finali Slam. Ovviamente sarà un po’ più facile perché non sarà più la mia prima volta. E spero di fare meglio di oggi.
Hai battuto Rafa due su tre, quale pensi sia la chiave per batterlo al meglio dei cinque set?
Non credo il problema sia il tre su cinque. Sono le condizioni qui ad essere perfette per lui. Sono simili a quelle di Montecarlo dove gioca in modo altrettanto incredibile. Due su tre o tre su cinque, tutti i top player giocano ad alti livelli fisicamente, non credo ci sia grande differenza.
Hai parlato della grandezza di Rafa. Puoi provare a descrivere a parole l’essenza della sua grandezza? Dove sta il suo genio?
Ci sono molti fattori, è difficile citarne uno o due. Ma se vinci un singolo Slam 11 volte, beh questo è semplicemente eccezionale. Devi avere delle doti mentali incredibili, etica del lavoro e talento.
Hai detto che queste condizioni di gioco si adattano a Rafa meglio di quelle di Madrid. Puoi spiegarci dove sta la differenza nell’affrontarlo al Roland Garros?
Credo che a Madrid a fare la differenza sia l’altitudine. Qui a Parigi il campo è molto grande, può rispondere molto lontano dalla linea di fondo. È un vantaggio per lui. Anche per me, ovviamente, ma solo contro gli altri giocatori (sorride, ndr). Entrambi apprezziamo anche le palline; in generale amiamo le condizioni di gioco, ma lui un po’ di più.
Congratulazioni. Ti ha sorpreso vedere l’emozione di Rafa quando ha stretto il trofeo, e addirittura qualche lacrima?
No, non ero sorpreso. Non posso dirti come ci si sente a vincere 11 volte qui, credo nessuno lo sappia. Lui è l’unico che può spiegartelo.