Tra gli addetti ai lavori se ne parla già da un po’ di tempo di Luca Nardi, quattordicenne di Pesaro vincitore lo scorso anno del “Mondiale” under 14 nel famoso torneo Les Petits As. Chi ha avuto la possibilità di ammirarlo dal vivo è rimasto stupito dalla facilità di gioco di Luca, dotato di un talento naturale che gli permette di avere un tennis completo e moderno, oltre ad un fisico già ben strutturato per la sua età.
La scorsa settimana Nardi aveva leggermente deluso le aspettative nel torneo Avvenire; era lui il grande favorito per la vittoria finale, ma in semifinale è incappato in una giornata no, uscendo per mano dello spagnolo Mario Gonzalez Fernandez 6-3 6-2. Nardi però non si è scomposto e pochi giorni dopo si è presentato nel tabellone di qualificazione del torneo ITF di Sassuolo; dopo la sconfitta nel turno decisivo per approdare nel Main Draw contro l’italiano Alessandro Coppini, Luca è stato ripescato come lucky loser ed è qui che è iniziato il suo capolavoro. Nel primo turno ha eliminato in rimonta il cileno Bastian Malla, 7 anni più grande di lui e numero 770 ATP, ripetendosi poi agli ottavi di finale contro lo svizzero Louroi Martinez, sconfitto in tre set. Quest’oggi affronterà in un match sulla carta proibitivo il terzo favorito del seeding Peter Heller, numero 502 del mondo. Può sembrare banale e scontato, ma Luca il suo torneo l’ha già veramente vinto. Basti pensare che alla sua età Roger Federer e Rafael Nadal non avevano ancora nessun punto ATP.
Il suo allenatore Francesco Sani lo definisce un ragazzo serio, seguito nella migliore maniera dalla famiglia e dallo staff, composto anche dal tecnico Gabriele Costantini. Chi si è sbilanciato di più è stato però l’ex tennista Stefano Pescosolido, che fa attualmente parte dello staff tecnico della FIT. “Per facilità di gioco, per schemi, forse Nardi è quello che si avvicina un po’ di più a Federer come qualità. Gioca servizio e dritto con molta naturalezza e ha soluzioni in tutte le parti del campo”. Se da una parte queste dichiarazioni non possono che far piacere al ragazzo, dall’altra è bene comunque mantenere i piedi per terra visti gli innumerevoli esempi (Quinzi docet) di giocatori fortissimi da Junior ma incapaci poi di mantenere il peso delle aspettative. La voglia per gli appassionati italiani di avere finalmente un campione è tanta, ma per il bene del ragazzo non bisogna caricarlo di aspettative eccessive. D’altronde Luca ha solo 14 anni.