B. Coric b. [1] R. Federer 7-6(6) 3-6 6-2
Niente “decima” ad Halle, Westfalen, per Roger Federer. Battuta d’arresto di inizio estate inaspettata, dunque, per il maestro svizzero sulla strada ritagliata nei prati che conduce in Church Road e appuntamento rinviato con il successo nel Gerry Weber Open, quasi un torneo di casa. Merito di un impeccabile Borna Coric, capace di approfittare di una giornata non eccezionale del più blasonato rivale per mettere a referto il primo titolo in stagione e secondo della carriera dopo Marrakech 2017. 7-6 3-6 6-2 lo score finale dopo oltre due ore di partita godibile. Non si è trattato di uno scontro inedito. Prima di oggi, infatti, i due protagonisti di questo atto conclusivo avevano già incrociato le racchette in due circostanze, entrambe favorevoli a Federer. L’ultima, disputata a Indian Wells non più tardi di qualche mese fa e vinta in rimonta dall’attuale numero uno mondiale, aveva lasciato intravedere un deciso salto di qualità nel tennis e nella convinzione del next gen croato, quindici anni in meno all’anagrafe e una trentina di posizioni di ritardo in classifica. Progressi ampiamente confermati dalla prestazione odierna.
LA CRONACA – Pubblico delle grande occasioni sugli spalti coperti del Gerry Weber Stadion, impianto inaugurato nel 1992 e dotato di una capienza di oltre dodicimila persone, e boato per l’ingresso dei finalisti sul rettangolo di gioco. Si parte con Coric al servizio. La partita, un’abitudine quando in campo c’è il basilese, scorre rapida con il giocatore alla battuta in pieno controllo della situazione. Il risultato è che per la prima mezz’ora non c’è un granché da segnalare, se non l’attitudine decisamente propositiva di un Coric sempre lesto nel prendere la via della rete per stuzzicare i colpi di sbarramento del rivale. Federer, come peraltro palesato nel corso dell’intera settimana, non appare nella sua miglior versione possibile ma ha il merito di giocare con attenzione certosina nei pochi momenti in cui si trova ad inseguire nel punteggio con la battuta a disposizione. Il primo sussulto al match, dopo 39 minuti, è dato da Federer: un passante di diritto in cross gestito malamente dal suo avversario nei pressi del net vale la prima palla break di giornata, una rarità, poi vanificata da un secondo passante, sempre con il diritto, depositato in rete a campo spalancato. Nulla di fatto, si procede on serve fino all’inevitabile tie-break. Ad aggiudicarselo in maniera rocambolesca è Coric, nonostante un ritardo di 6 punti a 4 e uno smash non chiuso da Federer sul secondo dei due set point a disposizione.
Alla ripresa delle ostilità è l’assistito di Ljubicic a far da lepre. Ancora una volta, così come nel primo parziale, è lo svizzero a mancare l’occasione dell’allungo e un diritto in lungolinea mestamente depositato in corridoio cancella la seconda palla break del suo tribolato pomeriggio. Dopo un turno di battuta velocissimo incamerato da Federer, Coric è di nuovo sul cornicione ma in questa circostanza è un servizio robusto a levarlo dagli impicci. Sul volto dello svizzero il comprensibile fastidio per le diverse occasioni fin qui non capitalizzate. Il copione però non cambia con Federer che corre veloce al servizio e un caparbio Coric che arranca ma non molla. Per la terza volta di fila, però, l’allievo di Piatti è pericolosamente in ritardo nel proprio turno di battuta e, sotto 15-40, un tocco al volo a dir poco sciagurato con tutto il campo a disposizione sancisce il break, convertito in un amen dallo svizzero nel 6-3 finale che spedisce l’incontro alla terza e decisiva partita.
Primi scampoli di terzo set ancora all’insegna dell’equilibrio e servizi che la fanno da padrona. Coric spinge forte con i colpi di rimbalzo e Federer alterna da par suo effetti e traiettorie. Avanti per 3 giochi a 2 è il croato che mette definitivamente la freccia. Federer nell’arco di trenta secondi di partita, forse un record, chiama – sbagliando – per tre volte di fila Hawk-Eye e cede per la prima volta nel corso di questa finale un turno di battuta che si rivelerà ben presto decisivo. La contesa di fatto finisce qui. Borna, con alle spalle tutta l’inerzia del mondo, conferma con nonchalance il break testé ottenuto e nel corso dell’ottavo game si procura il primo match point, annullato dallo svizzero. La festa è solo rinviata di qualche istante perché una volée affossata in rete da Federer sulla seconda palla match manda in ghiaccio la contesa. Coric può così alzare le braccia al cielo, Halle è sua e da lunedì, in premio, sarà anche best ranking fissato al numero 21. Per il Federer poco brillante di questa settimana c’è ancora da lavorare per farsi trovare tirato a lucido sull’erba di Wimbledon.