Serena Williams è in semifinale a Wimbledon. Non è una novità certo, ma sicuramente non era scontato trovarla ancora in gioco a questo punto del torneo. Merito del servizio straripante (solo 14 punti persi in 14 turni di servizio contro Camila Giorgi, compreso il break nel primo set) e anche senz’altro del peso psicologico che il suo nome è in grado di esercitare sulle avversarie dall’altra parte della rete. Serena è la prima ad essere stupita del proprio risultato, per quanto ovviamente il suo scopo sia sempre quello di competere per portare a casa il trofeo. “Non lo so. Penso che tutto al momento sia una sorpresa in qualche modo. Essere qui, in semifinale… Dico sempre che era nei piani, mi sarebbe piaciuto, avevo questi obiettivi. Ma quando succede davvero, penso: ‘Wow, sta succedendo!’”.
Questa è la sua undicesima semifinale a Church Road, la prima dopo aver dato alla luce la piccola Olympia. “Ovviamente è diverso ora perché ho una figlia. Essere madre è completamente differente. Devo ancora realizzare di essere una mamma e ogni giorno è diverso. Sto avendo un’opportunità di vincere partite con una figlia a casa”. Essere madre vuol dire anche essere un modello per la propria figlia, insegnarle tutto e portarle in dono la propria esperienza. “Ho imparato a non mollare mai, a combattere sempre. Penso che non arrendersi mai sia davvero importante nella vita, a prescindere da quello che stai passando. So che suona come un cliché, ma è la verità”.
La sua avversaria in semifinale sarà Julia Goerges, già affrontata e sconfitta al Roland Garros solo qualche settimana fa. Per la tedesca si tratta della prima semifinale in un torneo dello Slam e l’emozione è evidente. “Non ho parole per descrivere come mi sento in questo momento. È davvero incredibile per me pensare di essere a questo punto in uno Slam. È sempre stato il sogno di ogni giocatrice quello di essere in semifinale a Wimbledon. Sono semplicemente molto felice per come ho affrontato le cose oggi, perché è stato un match duro. Probabilmente sono stata la giocatrice migliore nel primo set, ma non sono riuscito a cogliere le occasioni. Per fortuna sono comunque riuscita a trovare un modo per rimontare e chiudere il match”.
L’erba non era la superficie preferita di Goerges, ma negli ultimi tempi i miglioramenti sono stati evidentissimi. Il gran servizio sicuramente è un’arma in più sui prati, ma la vera svolta è derivata da un nuovo approccio psicologico. “Ho cambiato il mio approccio alla superficie dall’anno scorso. Abbiamo preso David Prinosil nel nostro team. Mi ha spiegato come posso essere pericolosa sull’erba e anche che devo accettare certe palle, certe situazioni, cosa che negli anni passati non avrei fatto. Ci saranno alcuni scambi in cui non potrai fare niente, ma devi accettarlo. Probabilmente accadrà in momenti importanti, ma devi comunque superarlo. Penso che il match di oggi sia un esempio di quanto sono cresciuta sotto questo punto di vista. Ho perso il primo set pur giocando meglio perché non ho sfruttato le mie chance. Alla fine sono riuscita a trovare un modo. Penso che sia l’esempio migliore del mio cambio di mentalità”.