Giunta alla prima semifinale Slam della sua carriera a 29 anni, e al 42esimo tentativo, Julia Goerges ha davvero poco da rimproverarsi. Dall’altra parte della rete ha trovato un’avversaria troppo forte, troppo solida e determinata, una Serena Williams cresciuta sempre di più nel corso del torneo, partita dopo partita. Alla fine Julia ha ceduto 6-2 6-4 in un’ora e dieci minuti. “Se sono frustrata? No, frustrata è una parola negativa. Non credo di dover essere troppo negativa riguardo alla partita. È stato un match giocato più di esperienza che di colpi. La palla credo di averla colpita molto bene, mi sentivo bene sul campo, il modo in cui mi muovevo, ho lottato. Posso essere orgogliosa di me stessa, ma in generale penso che grazie alla sua esperienza, Serena sapesse come vincere questa partita. Io non sono ancora a quel punto della mia carriera. Ma non sono frustrata. Lei è salita di livello, e questo a mio avviso è un segno di grande rispetto nei miei confronti”.
L’ESPERIENZA – “Nel primo set, abbiamo giocato 40 minuti per finire 6-2. Credo che ogni gioco sia stato combattuto. Sento di aver giocato bene, è questo che conta per me. Non ero mai arrivata a questo punto in un torneo dello Slam. Penso di essere nella direzione giusta per tornarci anche in futuro. Giocare sempre di più contro questo tipo di giocatrici. Serena è l’avversaria che dovresti voler affrontare, contro la quale fare esperienza. Questa partita mi darà tanto in questo senso. Non è una cosa che capita spesso, a me non era ancora capitato. Non vedo l’ora che accada di nuovo, magari la prossima volta farò un passo in più. Ad esempio, se guardiamo gli ultimi giochi, io vedo da parte mia una mancanza di abitudine a certe partite. Serena, beh è stata lì ogni punto. Mi ha mostrato come si vincono questi match nei momenti importati”.
IL FUTURO – “Sono arrivata alla semifinale giocando delle partite dure. Non ho avuto proprio il miglior tabellone del mondo, ad esempio il primo turno contro Monica Puig. Ma tutte le situazioni che ho vissuto nel corso del torneo, credo che mi abbiano proiettato verso un livello diverso, e reso una giocatrice diversa. Credo molto di più in me stessa. È fantastico rendersi contro di poter competere a questo livello in uno Slam. Adesso lavorerò ancora più duramente per raggiungere un’altra semifinale in un major, e come ho detto prima, magari andare ancora più avanti. Essere arrivata a questo punto mi rende orgogliosa, ma allo stesso tempo mi motiva a fare ancora di più, ancora meglio. Credo di essermi meritata di essere qua oggi, ho atteso questo momento per tanto tempo. Spero di non dover attendere così tanto prima di ritornare nuovamente a questo punto in uno Slam. Sono seduta qui davanti a voi come una semifinalista di Wimbledon, un sogno che hanno così tante giocatrici… Ecco, adesso quello che dico a me stessa è: ‘Hai imparato così tanto, ti sei messa nella giusta direzione, il modo in cui vuoi vivere la tua vita, come una persona positiva’. E oggi, io sono positiva. Penso che questo modo di essere mi sarà in utile anche in futuro”.