FABIO CONVINCE – I precedenti tiratissimi tra Fabio Fognini e l’argentino Federico Delbonis (3-2 per l’italiano), tra i quali svetta la finale di Amburgo 2013 vinta dall’italiano annullando 3 match point, potevano suggerire un match equilibrato che invece ha preso sin da subito una piega favorevole alla testa di serie nr. 3, che nei primi due giochi si prende un break di vantaggio ed annulla 4 palle break all’avversario con inaudita freddezza. A dispetto dell’avvio positivo di match arriva però il solito momento di nervosismo per il tennista di Arma di Taggia, che tra terzo e quarto gioco contesta la valutazione di due segni al giudice di sedia e lancia pallina e racchetta dopo il gratuito che lo porta a 0-30. Per fortuna, Fabio si ricompone e riesce a non perdere il servizio grazie ad un ottima solidità. Da questo momento, serpeggia la sensazione che l’argentino debba sempre trovare qualcosa di particolare per guadagnarsi ogni singolo punto: Fognini infatti da fondo controlla bene gli scambi con entrambi i fondamentali ed aggredisce con costanza le seconde palle avversarie ricavandone molti punti, sopratutto col rovescio lungolinea. Queste sensazioni positive portano Fabio ad un doppio break nell’ottavo gioco (nel quale regala anche al pubblico un ottimo colpo di testa su una pallina tornata nel suo campo dopo un gratuito) ed a chiudere con agio il primo set . Il canovaccio non cambia e nel primo game del secondo set il nr.15 ATP si prende subito il break dopo due scambi fantastici vinti grazie a due pregevoli smorzate. Da qui Delbonis subisce il contraccolpo e comincia a sbagliare qualche dritto di troppo, affossando inevitabilmente le sue velleità di rimonta. Il set perciò segue la falsariga del primo, con Fabio che produce un livello di gioco di caratura superiore rispetto al suo avversario e sufficiente per raggiungere la quinta semifinale stagionale e alla trentaquattresima in carriera, nella quale sfiderà Fernando Verdasco (4-2 per lo spagnolo i precedenti).
ORA NANDO – Nel primo match di giornata, Fernando Verdasco (33 ATP) continua la rincorsa alla terza finale nella cittadina marittima di Bastad sconfiggendo in un match dal punteggio un po’ bugiardo il suo connazionale Pablo Carreño Busta (13 ATP). Sino al crollo emotivo di Carreño nel settimo gioco del secondo set, infatti, è stata una vera lotta punto a punto nella quale il madrileno si è distinto col suo famoso dritto mancino che spesso ha comandato le sorti dei frequenti scambi prolungati, aiutato dall’ insolita solidità del rovescio che ha disinnescato le sapienti variazioni lungolinea dell’avversario. Decisiva infine nella dinamica della partita la conversione delle palle break: 3/4 per Verdasco a fronte dello 0/6 del tennista di Gijón.
PECCATO SIMONE – Non riesce Simone Bolelli (152 ATP) a raggiungere la terza semifinale in carriera nel circuito maggiore cedendo alla distanza contro il finlandese naturalizzato svizzero Henri Laaksonen (148 ATP) al termine di un match dall’andamento ondivago. Nel primo set, Simone è ottimo al servizio (75% di prime dalle quali ha raccolto il 76% di punti) e sfrutta la considerevole mole di errori col dritto del suo avversario per portarsi avanti. Tendenza che sembrava continuare ad inizio secondo parziale, quando il davisman rossocrociato concede due palle break con un orribile sventaglio al volo di dritto affossato in rete, ma che si rovescia con due ottime prime che annullano le occasioni per il tennista bolognese ed il successivo game di risposta giocato magistralmente dallo svizzero in cui si annoverano una risposta vincente di dritto ed un gran passantino incrociato. D’altro canto, anche Bolelli ci mette del suo e col passare del set sembra perdere brillantezza, fa sempre più fatica nella ricerca di palla e rimanda il verdetto al set decisivo. Dopo la pausa, è Simone ad uscire meglio dai blocchi, poiché ritorna fresco e tonico, ricomincia a proporre un tennis più brillante e rinfrancato dal dritto a corrente alternata dello svizzero si porta sino al 3-0 “pesante” (per usare l’espressione coniata dal grande Rino Tommasi). Da questo momento però, pare calare definitivamente la scure della stanchezza sul tennista nostrano, poiché i suoi colpi diventano sempre più corti e attaccabili mentre il servizio continua ad essere inefficace (dall’inizio del secondo set, Bolelli ha vinto solo 4 game su 9 alla battuta) a fronte di un Laaksonen che riacquista nuovamente solidità e infila un parziale di 6 giochi ad uno che gli valgono la prima semifinale ATP in carriera contro Richard Gasquet.
GASQUET AVANZA – Casper Ruud (147 ATP) regge solo un set contro un buon Richard Gasquet (29 ATP) che gestisce bene i momenti di difficoltà ed alza il livello del suo gioco nel tie break del primo set, ove guadagna i due minibreak decisivi con un ottimo passante di dritto in cross e con una risposta di dritto giocata coi piedi sulla linea di fondo (avvenimento incredibile per il francese su terra). Dopo il grande equilibrio del primo set nel quale il norvegese si gioca gli scambi alla pari con il più quotato avversario anche sulla diagonale di rovescio, egli infatti cede alla distanza e lascia spazio allo squisito estro di Richard che incanta con i suoi consueti rovesci lungolinea e conquista la terza semifinale del suo 2018.
Risultati:
[5] F. Verdasco b. [2] P. Carreno Busta 6-4 6-2
[3] F. Fognini b. F. Delbonis 6-4 6-3
[4] R. Gasquet b. [WC] C. Ruud 7-6(4) 6-2
[LL] H. Laaksonen b. [Q] S. Bolelli 3-6 6-2 6-4
Niccolò Masiero