Nella sede della International Tennis Hall of Fame (ultimi membri in ordine di tempo Michael Stich, ex n.2 mondiale, ed Helena Sukova, vincitrice di 14 titoli Major tra doppio femminile e doppio misto), vanno in campo i quattro semifinalisti, due dei quali lotteranno per conquistare la loro prima finale nel circuito ATP. Nel primo match si incontrano due giocatori che hanno raggiunto la loro prima semifinale nel circuito pro, l’americano Tim Smyczek (123 ATP) e l’indiano Ramkumar Ramanathan (161 ATP). Nella seconda sfida invece scendono in campo Steve Johnson (48 ATP, tre titoli ATP al suo attivo), l’ultima testa di serie rimasta in corsa, e Marcel Granollers (124 ATP), già vincitore di quattro titoli (nonché campione Slam in doppio). Dopo due match abbastanza scontati nel punteggio, la finale inedita tra Ramkumar Ramanathan e Steve Johnson è forse quella più giusta: sarà l’ennesima sfida tra tennisti dotati di un gran servizio, nella quale l’equilibrio potrebbe essere rotto solo dalla capacità di migliorare le percentuali in risposta, obbligando l’avversario a entrare nello scambio.
Nella prima partita in programma Ramathan parte deciso, strappa immediatamente il servizio a Smyczek e conquista un vantaggio che, grazie al suo buon rendimento nei turni di servizio (nessuna palla break concessa), gli consente di incamerare il primo set senza troppi patemi. Il giocatore indiano continua a premere sull’acceleratore anche nella seconda frazione, si avvantaggia nel terzo game con un break, ma arriva la reazione di Smyczek che riporta il match in parità e addirittura strappa il servizio all’avversario dando l’idea di poter riaprire il match. È però un fuoco di paglia: Ramanathan non trema, continua a servire con precisione e gioca in maniera attenta in risposta. L’indiano agguanta il 5-5 prima di mettere nuovamente in difficoltà Smyczek, quando nell’undicesimo game si conquista tre palle break consecutive che gli consentono di andare avanti e chiudere la contesa che gli regala la prima finale ATP della sua carriera, sette anni dopo il connazionale Somdev Devvarman (finalista a Johannesburg nel 2011, sconfitto da Anderson). In caso di successo in finale, sarebbe il primo tennista indiano a conquistare un titolo ATP a 20 anni di distanza dall’ultimo: Leander Paes trionfò infatti proprio a Newport nel 1998.
Nella seconda semifinale Steve Johnson cerca fin dai primi scambi di imporre la sua miglior attitudine all’erba e riesce a portarsi subito avanti nel punteggio grazie ad un rendimento impressionante al servizio (un solo quindici concesso nei primi quattro turni in battuta). Granollers inizialmente tiene botta grazie più all’esperienza che al gioco, ma il break che subisce al sesto game gli è fatale. Riesce poi ad annullare quattro set point ma sul quinto, con Johnson al servizio, manda un diritto in rete e concede il primo set all’americano. Lo spagnolo appare in difficoltà con il proprio servizio (nel primo set quattro doppi falli) ed è quindi costretto a concedere chances a Johnson che, fiutando l’odore del sangue, cerca di sfruttarle al massimo, prendendosi i rischi necessari. Questo atteggiamento sarà l’arma vincente per l’americano: solo briciole concesse nei suoi turni in battuta e Granollers sempre all’angolo nei turni in risposta. Break decisivo al quarto gioco e quinta finale in carriera conquistata (tre i successi).
Risultati:
R. Ramanathan b. T. Smyczek 6-4 7-5
[3] S. Johnson b. M. Granollers-Pujol 6-3 6-3
Andrea Franchino