Il ritiro di Serena Williams toglie dal palinsesto di Montreal quella che per i bookmaker era comunque la grande favorita. Una fiducia preventiva che non era venuta meno nonostante il clamoroso scivolone di San José e un tabellone che comunque – da wild card – si presentava per lei complicato. Al secondo turno, infatti, c’era Angelique Kerber ad attenderla per il remake della finale di Wimbledon. Di conseguenza, il peso dei pronostici passa proprio sulle spalle di Angie, la cui quota è scesa su Bet365 da 8.00 a 6.50. Segue Simona Halep a 7.50, da prima testa di serie. Affollatissimo il terzo gradino del podio virtuale: ci salgono insieme, a quota 11, Muguruza, Wozniacki e Kvitova, mentre poco staccate a 13 figurano Stephens e Svitolina. Esclusa Kvitova, tutte in una parte bassa del tabellone che potrebbe riproporre in semifinale l’ultimo atto di Toronto 2017 tra la campionessa uscente Elina Svitolina e Caroline Wozniacki.
L’imprevedibilità resta in ogni caso un tratto distintivo del circuito femminile, al punto che l’opzione “altro”, quella che comprende le outsider non quotate singolarmente, è considerata più probabile (13) del successo finale di candidate dal valido curriculum come la neo sposa Karolina Pliskova (19), la vincitrice di Indian Wells Osaka (23) e la finalista sconfitta Kasatkina (21). Rimanendo su Bet655, da segnalare la tendenziale sfiducia in Caroline Garcia: la francese è la testa di serie più alta in grado (numero sei) a non essere considerata credibile. Un suo trionfo all’IGA Stadium pagherebbe ben 51 volte la giocata.
In campo maschile a spartirsi il ruolo di primo e secondo favorito sono Nadal (3.50) e Djokovic (4.33), affrontatisi in semifinale a Wimbledon. La brusca sconfitta contro Fognini in finale a Los Cabos ha leggermente ridimensionato verso l’alto la quota di del Potro (8), sopravanzato dall’infallibile Zverev di Washington la cui vittoria del 1000 di Toronto – di cui è campione in carica – pagherebbe sette volte la posta.
La pattuglia che segue è quella dedita al gran servizio: a 13 c’è Cilic, il deluso dei Championships, a 17 Isner, a 21 Raonic il cui fattore casa gli permette di apparire più credibile rispetto ad Anderson, fermo a quota 23. Il più credibile tra gli under 23 – di Zverev ormai si parla come un top, che esula dai discorsi sull’età – è anche il più anziano, Nick Kyrgios, pagato 26. Gli altri sono dispersi a quote ben più alte a partire da Shapovalov (51) fino a giungere al folle 251 di Auger-Aliassime, transitando per Tsitsipas (67), Rublev e Chung (81), Coric (101). Il croato condivide la quota con Fognini, per coloro i quali si sentissero particolarmente patriottici.