Oggi, nel giorno del suo 37esimo compleanno, potrebbe chiudersi una delle stagioni più controverse della carriera di Serena Williams. La tennista statunitense aveva pianificato di partecipare al WTA Premier Mandatory di Pechino, ma ha poi deciso di dare forfait. Il suo posto in tabellone sarà occupato dalla russa Ekaterina Makarova.
Questa decisione potrebbe di fatto far calare il sipario sul 2018 di Serena. La statunitense non figura infatti in nessuna delle entry list dei tornei successivi a Pechino e appare poco probabile la richiesta di una wild card last minute. L’unica occasione di rivederla in campo prima del 2019 è la finale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca, ma anche questo scenario non sembra troppo plausibile.
Si concluderebbe così una stagione complicata, ma tutto sommato anche molto positiva per le ambizioni di Serena. Purtroppo negli occhi di tutti rimarrà, come ultimo ricordo del 2018, la scenata durante la finale degli US Open persa nettamente contro Naomi Osaka e la polemica con il giudice di sedia Carlos Ramos, accusato di sessismo. Questo episodio, sicuramente deplorevole, non deve però far scordare gli ottimi risultati raggiunti dalla statunitense nella seconda metà dell’anno.
Nonostante il rischio di terminare la stagione senza titoli per la prima volta dal 2006, il suo tabellino stagionale riporta 18 vittorie e 6 sconfitte. Nient’affatto male, soprattutto alla luce delle condizioni fisiche tutt’altro che perfette con le quali si è approcciata alle prime uscite. Il rientro è avvenuto ad Indian Wells con due buone vittorie contro Zarina Dyas e Kiki Bertens (numero 29 WTA) seguite dalla sconfitta contro la sorella Venus. A Miami è stata invece subito sconfitta da Osaka con un netto 6-3 6-2. Niente terra fino al Roland Garros, primo Slam da neo mamma, nel quale ha raggiunto a sorpresa gli ottavi di finale. Un problema ai pettorali le ha però impedito di scendere in campo, lasciando libero il passo a Maria Sharapova. A Wimbledon arriva il primo grande exploit con la finale raggiunta e persa contro Angelique Kerber, troppo brava e troppo furba tatticamente per non approfittare della scarsa mobilità di Serena. L’estate è trascorsa tra alti e bassi, com’è anche normale e prevedibile: prima la durissima sconfitta contro Johanna Konta a San José, poi ancora una battuta d’arresto contro Petra Kvitova a Cincinnati prima della cavalcata verso la già citata finale di New York.
Grandi exploit dunque, ma anche cadute premature. Nonostante l’altissima caratura di Serena, probabilmente questo è quello che dovremo attenderci d’ora in poi. Stefan Edberg e Roger Federer sono lì ad insegnare che il tempo non cancella la classe e la capacità di realizzare prestazioni straordinarie, semmai si porta via la continuità. Il 2019 di Serena Williams potrebbe essere l’anno del 24esimo Slam e dell’aggancio a Margaret Smith Court così come il secondo anno senza allori. A questo punto, da Serena possiamo aspettarci di tutto, senza non sorprenderci di nulla. Anche a trentasette anni.