Era stato nominato nell’ottobre del 2010. Ora, dopo otto anni, l’ex numero 1 del mondo Jim Courier si dimette da capitano della squadra di Coppa Davis. L’annuncio arriva a meno di due settimane dalla sconfitta in semifinale contro la Croazia sulla terra battuta di Zara. Una sconfitta peraltro ampiamente prevedibile, con gli Stati Uniti che, privi di Isner, Sock e Bob Bryan, hanno avuto l’indubbio merito di portare il tie al quinto set del quinto incontro su una superficie a loro sfavorevole. Sotto la guida del vincitore dell’Insalatiera come giocatore nel 1992 e nel 1995, la squadra a stelle e strisce ha un bilancio di 10 vittorie e 8 sconfitte nel World Group – “un percorso di successo”, afferma l’USTA – ma non è mai arrivata in finale, fermandosi al penultimo atto anche nel 2012, contro la Spagna di Ferrer e Almagro. L’ultimo titolo risale al 2007, quando in panchina sedeva Patrick McEnroe, l’unico ad aver rivestito il ruolo per più anni di Courier.
After eight great years, Jim Courier will close the chapter on his Captainship with #TeamUSATennis.
As a champion and a leader – we would like to thank Jim for the amazing memories!
📖: https://t.co/TS8T6BVc05 pic.twitter.com/hIXK9ZFJqp
— USTA (@usta) September 27, 2018
“È stato un onore e un privilegio rappresentare l’USTA e gli USA come giocatore e capitano” sono le parole di Courier riportate dal comunicato della federazione statunitense. “Non vedo l’ora di fare il tifo per la squadra nella corsa alla coppa nel suo nuovo formato il prossimo anno e in quelli a venire”. L’USTA risponde per voce del General Manager Martin Blackman: “Il ruolo di capitano di Coppa Davis richiede una persona che incarni l’essenza di un campione della Squadra USA e che sia disposta a lavorare per portare a termine il proprio compito. Il capitano Courier ha onorato entrambi i ruoli, e il tennis statunitense ne ha beneficiato”.
Non è ancora noto il nome del suo successore, ma il tempo a disposizione per la nomina non manca di certo visto che il prossimo impegno di Davis è per novembre 2019, in occasione della fase finale di Madrid a cui il team statunitense accederà direttamente in virtù del piazzamento di questa edizione.
Michelangelo Sottili