TENNIS COPPA DAVIS NAPOLI – Grandissima impresa del nostro nr.1 che domina il nr.8 del mondo (alla prima sconfitta in Davis dopo 9 anni) superandolo in 3 set (6-3 6-3 6-4), pubblico in visibilio. Ora Seppi-Ward per centrare la semifinale dopo 16 anni. Gli audio dei protagonisti
COPPA DAVIS, 1/4 di finale
Sotto il sole di Napoli Fabio Fognini dimostra di valere i primi posti nella graduatoria mondiale sulla terra e si cucina a fuoco lento Andy Murray, letteralmente dominato (tranne che nelle fasi iniziali) e battuto con il punteggio di 6-3 6-3 6-4. Oggi si è rivisto il vero Fognini, quello che quando c’è da vincere un match importante, quando c’è la bagarre, quando c’è da dimostrare il suo vero valore supera tutto, indisposizioni, dolori, problemi.
Fabio soffre solo nei primi game, poi incomincia ad imbastire le sue trame e fa correre lungo la linea di fondo campo Murray, il quale non riesce alla distanza a reggere il ritmo ed i colpi del nostro nr. 1. Funziona nella fase iniziale la strategia suggerita dal nostri direttore, le palle corte di Fabio disorientano e sorprendono Murray. Poi nel corso del match Fognini si distende, prende sicurezza, sa di essere più forte e lascia davvero le briciole al suo avversario.
Murray non riesce a ripetere le due prestazioni dei giorni passati, probabilmente un po’ stanco, probabilmente perché si rende conto che oggi contro un Fognini del genere e sulla terra non c’è niente da fare. Le prova tutte lo scozzese, ma quando affossa l’ultimo diritto alza definitivamente bandiera bianca e lascia a James Ward le speranze britanniche di raggiungere la semifinale.
Ora tocca a Seppi regalarci il sogno semifinale, singolare nel quale siamo favoriti ma dove la tensione sarà altissima. Ma Andreas deve completare l’opera e non vanificare l’impresa del suo compagno
ITALIA-GRAN BRETAGNA 2-2
Fognini b. Murray 63 63 64
Arriva nella prima mattinata al TC Napoli Flavia Pennetta, sentiamo mentre è al bar che parlando con Galimberti sussurra: “Fabio stamattina si è alzato con un dolore fortissimo”, e temiamo il peggio. Pubblico numerosissimo, addirittura molta gente è seduta sugli scalini tra una fila e l’altra di posti. I primi game confermano i nostri timori, subito break di Murray in apertura, mentre Murray salva nel secondo game due palle break e si aggiudica un game tiratissimo che dura 14 punti. Fabio innesca una discussione con Pascal Mariah, il giudice di sedia, sembra molto teso. Il nostro nr.1 però proprio dopo l’alterco (Mariah addirittura scende dal seggiolone per parlargli da vicino) inizia a caricarsi. I suoi colpi diventano molto pesanti, Murray inizia a remare a fondo campo e perde la sicurezza iniziale. Anzi, inizia anche lui ad innervosirsi e si becca per questioni di “par condicio” la ramanzina di Mariah. Il quale per non far mancare niente a nessuno redarguisce pure Barazzutti (rincorrendolo per il campo) che aveva portato un attimo la bottiglietta d’acqua a Fognini sul campo (in effetti non si potrebbe fare). Fabio nel frattempo si scioglie, dopo il break iniziale non concede più nulla al servizio e inizia una veloce risalita. Controbreak nel sesto game a zero (l’azzurro gioca profondissimo) e addirittura break nell’ottavo game, complice anche un doppio fallo di Murray. Il sole illumna l’Arena del tennis, Fabio cuoce a fuoco lento il suo avversario. Un servizio vincente chiude il primo set sul 6-3 dopo 46 minuti, il miracolo si può fare, bisogna continuare così.
L’inizio del secondo set testimonia quanto visto sul finire del primo, Fabio domina gli scambi e mette alle corde Murray che prova a resistere ma barcolla paurosamente. Nel terzo game lo scozzese si complica la vita da 40-0, sbaglia un rovescio e concede una palla break al nostro tennista. Fabio ha una grossa occasione ma il suo rovescio finisce fuori di un niente. L’ennesima palla corta (ne contiamo già 5 riuscite su 6 tentativi) ci dà un’altra palla break, ma Murray rimedia ancora e poi tiene la battuta. Ma Fognini continua spedito, dal break preso ad inizio match ha concesso appena 5 punti in 6 turni, le sue trame imbrigliano sempre più il nr. 8 del ranking che con la seconda fa solo il 37% di punti. Eppure è proprio Fabio a rischiare sul 2-3, game lunghissimo (14 punti), Murray alza il livello del suo tennis e prova a spingere di più invece di palleggiare a fondo campo. Arrivano due palle break, ma l’azzurro sulla prima approfitta di un gratuito del suo avversario, sulla seconda piazza un provvidenziale servizio vincente. Alla fine ancora una palla corta facilita il 3 pari. Murray ha profuso il massimo sforzo ma non è riuscito a raccogliere i frutti sperati, appena abbassa un attimo il livello del suo gioco arriva il break di Fabio che spezza l’equilibrio. Accade nel settimo game, lo scozzese non sfrutta due palle del 4-3 e manda con due gratuiti di diritto Fabio avanti. Fognini va in trance agonistica, sommerge Murray che subisce un altro break nel nono gioco e vince anche il secondo set 6-3. Il pubblico non sta nella pelle, partono cori di “maradoniana” memoria.
Due set sotto facciamo fatica ad immaginare il Murray visto sin qui rimontare, almeno che non sia il nostro giocatore a favorire il recupero calando d’intensità. Ma Fabio non ne ha nessuna intenzione. Murray prova a cambiare le carte in tavola, cerca maggiormente le accelerazioni e prova a venire di più a rete. Nel terzo game Fabio soffre ma tiene la battuta ai vantaggi, è l’unico sussulto del set dove i due contendenti tengono il servizio con regolarità e senza concedere palle break. Nel nono game Fognini fa scattare tutti in piedi, Murray prova una palla corta, Fabio parte come un razzo e lo infila con un tocco di diritto fantastico. Il pubblico intona l'”aleee-oooo” di rito, è il prodromo allo strappo finale. Murray serve sul 4-5, Fabio sale 0-40 e i procura tre match point. Sui primi due Murray si salva da campione, sul terzo affossa un comodo diritto, specchio della sua giornata sicuramente negativa. Pubblico tutto in piedi, meritato tributo ad un Fognini di primissimo livello, possono partite le note di “O’surdato ‘nnamurato”.
Siamo 2-2, abbiamo rimediato alla sconfitta di ieri nel doppio, ora è Andreas che deve completare la rimonta. Guarda caso l’ultima nel World Group fu proprio con la Gran Bretagna nel 1984, speriamo di ripeterci oggi.