[1] R. Federer b. F. Krajinovic 6-2 4-6 6-4 (dal nostro inviato a Basilea)
L’UOMO DI CASA – La serata della St. Jakosbhalle era iniziata con i migliori auspici: il solito straordinario abbraccio al suo campione che 20 anni dopo la sua prima partecipazione e 18 dopo la sua prima finale torna in campo incredibilmente ancora da testa di serie N.1 degli Swiss Indoors a 37 anni. Filip Krajinovic appare quasi intimorito mentre percorre il tunnel che conduce al campo con annessa intervista della TV svizzera. Eppure per poco quello che doveva essere la comparsa della serata non si è trasformato nel protagonista inatteso che spegne la folla.
MEZZO SERVIZIO – Federer la spunta dopo 2h09 di partita, un match che ha avuto una serie interminabile di capovolgimenti a causa della scarsa vena (per usare un eufemismo) del campione di Basilea. Federer ha servito per larghi tratti del match intorno al 40% di prime palle, riuscendo solo nel finale a riportare il dato a un poco più accettabile 47%.
LAMPI DI GENIO – Lo svizzero dopo un inizio un po’ freddo nei primi tre giochi, prende il largo nel primo parziale regalando anche uno spettacolare recupero di smorzata spalle alla rete al pubblico. La partita sembra viaggiare secondo i canoni previsti fino al 3-1 del secondo set quando Roger entra nella modalità “pisolino” di cui spesso ha sofferto quest’anno, probabilmente il simbolo del tempo che passa persino per lui. Krajinovic infila 4 giochi consecutivi con 2 break. Troppo poco aiuto dal servizio per il N.3 del mondo e così un classico match di primo turno diventa invece un match vero. Federer recupera il break con un game di grande qualità ma nel gioco successivo sul 4-5, perde di nuovo la battuta e il parziale.
IL TEMPO CHE PASSA E IL BRACCIO ETERNO – L’atmosfera diventa tesa alla St. Jakobshalle: potrebbe l’otto volto campione tornare a perdere all’esordio qui da quando Andre Agassi lo eliminò 20 anni orsono? L’inizio del set decisivo sembra poco incoraggiante con Krajinovic che tiene rapidamente il servizio d’apertura. Qui Federer tira fuori tutto quello che ha, offrendo giocate difensive e offensive di altissima qualità tra cui un passante di rovescio di controbalzo e un clamoroso lob seguito da volée smorzata per ottenere il secondo break del set portandosi sul 5-2 pesante. Il servizio però continua a non funzionare (nel quarto game aveva recuperato da 0-40), e stavolta Krajinovic riesce a ottenere il break che riapre di nuovo la contesa. Quando sul 5-4 Federer si trova di nuovo 0-30, il finale da incubo per gli spettatori appare credibile. Roger si tira fuori dai guai concentrando al massimo le sue energie sul colpo che oggi come poche altre volte lo ha lasciato a piedi. Il secondo match point è quello buono per il sospiro di sollievo: il re è ancora vivo ma di sicuro ha avuto giorni migliori, soprattutto su questo campo.
A FINE PARTITA – In conferenza stampa Federer è sollevato: “Avrei potuto chiuderla molto prima nonostante il servizio ma è sempre insidioso un primo turno dove cambiano le condizioni e le palle rispetto al torneo precedente (Shanghai). Comunque sono anche queste le partite da vincere, non c’è niente di scontato. Interrogato sul problema al polso, è risolto. “Per quanto mi riguarda è risolto, non lo sento più quando colpisco ed è questo che conta”. Dopo più di mezz’ora è ancora pronto a rispondere alle domande di TV e radio in tre lingue diverse con la pazienza di chi ormai è parecchio abituato.
NIENTE RIVINCITA – Il prossimo avversario per lui sarà il tedesco Jan-Lennard Struff che ha superato in due set John Millman, un altro dei protagonisti inattesi degli ultimi complicati mesi del basilese più famoso al mondo.
Risultati:
[Q] A. Popyrin b. M. Ebden 7-6(4) 6-4
[7] D. Medvedev b. M. Marterer 6-3 7-5
A. Seppi b. [Q] T. Daniel 6-0 6-4
J. Struff b. J. Millman 7-6(3) 6-2
P. Gojowczyk b. N. Jarry 1-6 7-5 6-3
[1] R. Federer b. F. Krajinovic 6-2 4-6 6-4
G. Simon b. L. Mayer 6-3 6-3