Ancora una volta, la “strana settimana” delle Finals fa parlare di sé. Elina Svitolina vince… un set pari la sua sfida con Caroline Wozniacki e accede alle semifinali delle WTA Finals di Singapore, per le quali, fino a pochissime ore prima della presentazione con trucco e parrucco, rischiava addirittura di non qualificarsi.
A Wozniacki sarebbe servito vincere in due set per scavalcare l’ucraina, imbattuta fino a quel momento sul cemento di Singapore, e strapparle il pass per la fase a eliminazione diretta. In caso di qualsiasi altro risultato, i calcoli avrebbero premiato Svitolina in base al maggior numero di set vinti. Tanto è vero che l’esultanza vera per la numero 7 del mondo è arrivata quando Wozniacki ha spedito lungo un rovescio sul quarto break – e set, e qualification – point, portando l’incontro sul 5-7 7-5. L’uno pari rendeva il terzo parziale, solitamente decisivo, quasi superfluo (la vittoria valeva pur sempre 250 punti WTA e una decina di migliaia di dollari).
Alla fine Svitolina ha ottenuto l’intera posta in palio, chiudendo con un 6-3 la stagione di Wozniacki e superando Pliskova in testa al White Group, garantendosi così una semifinale sulla carta più comoda contro la seconda classificata dell’altro girone (da concludersi domani). Una discreta inversione di tendenza non soltanto rispetto all’ultima edizione – quando la danese conquistava il titolo che la lanciava verso il ritorno al primo posto nel ranking, e l’esordiente ucraina veniva eliminata con due sconfitte e una vittoria inutile nel match delle deluse contro Halep – ma anche rispetto al percorso degli ultimi mesi.
Wozniacki e Svitolina approcciavano la loro sfida con esattamente 45 vittorie stagionali a testa e appena una sconfitta di differenza, e nessun incrocio diretto (il 3-1 per l’ucraina era fermo proprio da Singapore 2017). Nel caso di quest’ultima, però, era stata la prima metà dell’anno a fornire certezze e i mesi successivi a rimettere tutto in discussione. Anche la forma fisica, visto che il peso continuava a scendere e la ragazza sembrava preoccupantemente più magra ogni torneo che passava. Dopo essere rimasta ferma nell’ultima settimana di tour regolare, quella dove i punti raggranellati tra Mosca e Lussemburgo avrebbero deciso il cut off per le Finals, Elina si sentiva già al “masterino” di Zhuhai.
La sensazione di poter prendere tutto come un di più aveva aiutato la campionessa degli Internazionali d’Italia a sfoderare due grandi prestazioni nei primi due incontri, e questo la ha aiutata a trovare la fiducia per non soccombere al primo match del torneo sul quale tutta la pressione psicologica pesava addosso a lei. A non aver nulla da perdere stavolta era Wozniacki, ma l’impresa era dura. Nel primo set e all’inizio del secondo ha sempre avuto in mano l’inerzia dell’incontro, con l’avversaria che dava l’impressione di starle dietro ma di riuscire soltanto a raggiungerla ogni manciata di game. Perso il break di vantaggio anche nel secondo parziale, però, Wozniacki si è fatta rimontare quel poco che le è costato l’intera, fragile posta in palio.
A dispetto della troppa matematica, in ogni caso, lo spettacolo è stato intenso e di alto livello fino all’ultimo punto (un bel dropshot). La dimostrazione: pur non ottenendo molti punti diretti dal servizio, entrambe hanno chiuso con un bilancio vincenti-gratuiti positivo. La discussione sul formato dell’evento è del resto ormai paleozoica – e fuori luogo: ci sono molti più match mollati a metà nel tour regolare che nelle Finals. Più che far polemica, è meglio divertirsi a notare il suo effetto “di disturbo” sul normale stato del tennis, quello del chi vince va avanti, chi perde saluta. “Go big or go home“, così è iniziata l’intervista di Svitolina a bordo campo alla conclusione del match. Di certo, per ora, lei a casa non ci torna.
Risultati (Gruppo Bianco):
[7] Ka. Pliskova b. [4] P. Kvitova 6-3 6-4
[6] E. Svitolina b. [2] C. Wozniacki 5-7 7-5 6-3
La classifica dei gironi e il calendario
Gruppo Rosso: le cronache della prima e della seconda giornata
Gruppo Bianco: le cronache della prima e della seconda giornata