da Basilea, i nostri inviati Lorenzo Colle e Luca De Gaspari
LA LEZIONE DEL MAESTRO – La semifinale più attesa degli Swss Indoors è stata molto diversa dalle attese: vi erano in campo due giocatori uno di 37 anni tale Roger Federer, presumibilmente in declino e uno dei giovani più caldi del circuito a ridosso ormai della top 15 mondiale, Daniil Medvedev. Il “vecchio” che aveva avuto difficoltà palesi per tutta la settimana specialmente con il servizio, ha riavvolto il nastro del tempo chiudendo uno spettacolare primo set in 19 minuti che ha tramortito il russo. Medvedev ha avuto una reazione di orgoglio e di rabbia solo dopo aver subito un devastante parziale di 9 giochi a zero. Roger ha contenuto finalmente il numero degli errori e ha gestito con estrema facilità la partita dopo qualche brivido iniziale nel primissimo gioco dell’incontro. Poi ha probabilmente staccato la spina quando si è trovato avanti 6-1 5-1 e ha perduto un game lunghissimo durato oltre 8 minuti in cui ha mancato il primo match point a sua disposizione. Nel gioco successivo ha quindi subito il primo break del match facendo salire l’apprensione del pubblico di casa che temeva la classica “dormita” da secondo set del suo eroe. Roger ha ritrovato freddezza nel momento decisivo sul 5-4 per chiudere la questione. Un match dove al di là del rilassamento finale, è stato decisamente solido.
E allora eccoci qui pronti ad aggiornare il libro dei record a Basilea: finale N.14, la dodicesima nelle ultime dodici partecipazioni, 19 vittorie consecuitive. Tra poche ore andrà alla caccia del nono titolo casa sua, il N.99 della sua incommensurabile carriera nella finale N.151. Lo farà contro un giocatore, Marius Copil, che non ha mai affrontato e che sta vivendo la settimana della vita avendo eliminato la seconda e la terza testa di serie del torneo. Per vincere il torneo però dovrà battere non solo la prima ma anche quello che qui è un monumento nazionale, ammesso che la definizione si possa limitare alla sola Svizzera. A giudicare dalla varietà degli spettatori intorno a noi, non sembra proprio che sia il caso.
LONTANI DALLA CINA – A fine partita Roger ha commentato sulle differenze rispetto al match di secondo turno contro Medvedev a Shanghai di due settimane fa: “Le condizioni sono molto diverse là, i campi sono molto veloci e si può colpire molto forte ma la palla non prendeva le rotazioni, soprattutto il kick di servizio. Oggi ho potuto variare molto di più ma devo anche dire che lui non ha giocato altrettanto bene. Lui non lo ammetterà ma il match con Tsistipas finito tardi lo ha stancato anche mentalmente.”
CI VEDIAMO DA MARIUS – La prima semifinale dell’edizione 2018 degli Swiss Indoors Basel regala una grande sorpresa: Marius Copil elimina Alexander Zverev, seconda testa di serie del torneo, e si qualifica per la seconda finale della sua carriera, la prima in un ATP 500. Con questo risultato, il romeno diventa il primo giocatore proveniente dalle qualificazioni a raggiungere l’ultimo atto qui a Basilea dal 2005, quando a riuscirci fu Marcos Baghdatis. La sua posizione di numero 93 del mondo (da lunedì sarà come minimo numero 60, best ranking) fa di lui anche il finalista con la classifica più bassa dai tempi di Patrick McEnroe nel 1994 (n° 100).
Entrambi i giocatori entrano in campo senza ancora aver perso un set in tutto il torneo, qualificazioni comprese per quanto riguarda Copil. Le premesse non sembrano buone per il romeno che inizia mettendo pochissime prime in campo e offrendo una palla break già nel quinto game. Una controsmorzata larga di Zverev lo grazia e Copil lo punisce nel gioco successivo. Il tedesco sembra essere fin troppo consapevole della propria superiorità da fondocampo e si limita a mantenere il palleggio senza forzare eccessivamente. Copil dal canto suo non fa sconti e va a prendersi con coraggio ogni centimetro lasciato dal tedesco. Al momento di chiudere, annulla due palle break e poi sigilla il set con l’ennesimo serve&volley vincente. In avvio di secondo set, Zverev è nervosissimo. Commette errori inusuali e continua a parlare da solo o con il suo angolo dopo ogni colpo sbagliato, ma anche dopo ogni bel vincente di Copil. Il romeno invece continua a giocare bene: viene a rete senza paura, inganna spesso Zverev con la palla corta e usa sapientemente lo slice per mischiare le carte.
I servizi però la fanno da padroni e senza troppi scossoni si approda al tiebreak: Copil prova a scappare sul 4-2, ma si fa recuperare e sul 6-7 (dopo un primo set point sprecato da Zverev con una orrida volée), subisce la pressione del tedesco che lo forza all’errore. Il terzo set è ancora più lineare del secondo, entrambi servono fortissimo (il tachimetro di Copil fa registrare picchi vicino ai 240 km/h con discreta continuità) e in risposta non riescono a fare molto. La sorpresa si concretizza nel decimo gioco, nel quale il maggior coraggio di Copil ha la meglio sull’attitudine conservativa e nervosa di Zverev. Bel passante di rovescio, rovescio largo di Zverev, rovescio vincente al termine di uno scambio tutto in spinta e risposta profonda con conseguente facile chiusura a rete: game, set&match Copil. “Ero arrivato qui pensando di cercare un paio di vittorie per poter rimanere dentro la top 100“, dichiara sorridente e quasi incredulo in conferenza stampa. “Ho tentato di mischiare molto le carte per non dargli ritmo. Palle lente, palle rapide, slice…Il piano era quello e ha funzionato. Giocare contro Roger sarebbe un grande regalo.” Anche Roger ha commentato sul grande torneo di Marius dopo la sua semifinale: “Lui gioca un tennis veloce classico fatto di colpi piatti e slice di rovescio. Di sicuro è bello vedere che si può ancora giocare in questo modo, se lo sai fare bene. Non vedo l’ora di giocare questa finale“
Risultati:
[1] R. Federer b. [7] D. Medvedev 6-1 6-4
[Q] M. Copil b. [2] A. Zverev 6-3 6-7(6) 6-4