da Milano, il nostro inviato
Il secondo finalista è Tsitsipas
LOTTA VERA – La grande capacità di lottare di Jaume Munar alla fine non è bastata per arginare il talento mentale, prima ancora che tecnico, di Alex de Minaur. L’australiano vince dopo 2 ore in cinque set un match che avrebbe potuto chiudere già nel quarto e si qualifica come da pronostico per la finale delle Next Gen ATP Finals. Un altro bel regalo nel giorno in cui l’ATP l’ha premiato come Newcomer of the Year, cioè la rivelazione della stagione tennistica 2018: un anno che ha iniziato al N.208 del ranking mondiale e che ha chiuso al N.31.
BELLA ATMOSFERA – La cornice di pubblico a Rho Fiera è più che buona considerati anche i prezzi dei biglietti non esattamente a buon mercato (dai 66 ai 121 euro). Dopo una partenza abbastanza lenta che gli è costata il primo set perso al tie-break per 7 punti a 5, Alex è salito in cattedra vincendo nettamente il secondo e il terzo set per 4-1 e dimostrando di saper produrre gioco in ogni situazione oltre che di essere in grado di vedere tutto con quella frazione di secondo di anticipo che fa la differenza: i tempi di reazione eccezionali non dipendono solo dalle gambe fulminee ma anche da una velocità di pensiero sopra la media. Così è in grado di poter arrivare praticamente su ogni palla persino su una superficie rapida come quella milanese. Tuttavia colpisce soprattutto la sua fase offensiva con grande propensione all’accelerazione, senza disdegnare per niente la presa della rete. Saranno 43 i colpi vincenti a fine match con 37 sortite in avanti.
ICE MAN – Nel quarto set sembra tutto pronto per l’epilogo quando sul 3-2 in suo favore si porta 0-40 sul servizio dello spagnolo e arrivando dunque a 4 match point consecutivi. Sui primi due è bravissimo lo spagnolo, sul terzo un miracoloso passante dell’australiano esce di un soffio e sull’ultimo il tentativo di chip&charge di de Minaur non riesce per pochissimo. Come è naturale, lo spagnolo che si allena alla corte di Rafa Nadal si carica e gioca benissimo il tie-break rimandando tutto al quinto e decisivo parziale. Ed ecco che in questa circostanza si vedono le doti mentali del ragazzo di Sydney che come se nulla fosse accaduto, riprende a macinare il suo tennis strappando immediatamente il servizio a Munar nel gioco d’apertura. Un break che risulterà poi quello decisivo, anche se sul 3-1 avrà un quinto match point sul “deciding point”, ben annullato da Munar con il servizio. Si tratta di un rinvio di pochi minuti della conclusione, con Alex che esulta proprio quando l’orologio a bordo campo segna le due ore esatte. Di certo nella finale di domani sarà comunque duro a morire a prescindere da chi sarà il suo avversario.
ADVISOR DI LUSSO – A fine match De Minaur racconta l’importanza del coaching, una delle nuove regole Next Gen, oltre al suo consigliere speciale: “Io ero contrario al coaching nel tennis perché la componente individuale è quello che amo di più del nostro sport. Ma devo dire che mi ha aiutato molto questa settimana. Oltre al mio coach (Adolfo Gutierrez) ho sentito anche Lleyton (Hewitt) tutta la settimana come l’ho sentito per tutto l’arco dell’anno, ancora non ci credo”.
Risultati semifinali:
[2] A. de Minaur vs [7] J. Munar 3-4(5) 4-1 4-1 3-4(4) 4-2
[1] S. Tsitsipas b. [5] A. Rublev 4-3(3) 3-4(5) 4-0 2-4 4-3(2)
Rassegna stampa: Tsitsipas lancia la sfida, crescono i cloni, Fognini con Barazzutti
Cosa è successo nel day 1 (sessione diurna – sessione serale)
Cosa è successo nel day 2 (sessione diurna – sessione serale)
Cosa è successo nel day 3 (sessione diurna – sessione serale)
La classifica dei gironi e il tabellone delle fasi finali