La off season, si sa, è quel periodo dell’anno dedicato alle decisioni dirimenti. Si gioca poco, o affatto, e allora l’inchiostro serve a vergare pagine d’addio – quanti, da Radwanska a Schnyder, da Mirnyi a Jovanovski i commiati di queste settimane – o a segnalare cambi d’orizzonte, specie per quello che riguarda la direzione tecnica da intraprendere nei mesi a venire. Negli scorsi giorni sono state due le giocatrici ad annunciare un nuovo allenatore; l’una per dare la spinta decisiva a quella che potrebbe rivelarsi la stagione del grande salto tra i grandi; l’altra con l’obiettivo di vivere da protagonista gli ultimi anni di una carriera luccicante dopo un’annata tristanzuola. Stiamo parlando di Olga Danilovic e Samantha Stosur, le quali, rispettivamente abbandonati Alex Korech e Josh Eagle, si sono accasate presso Petar Popovic e Nick Watkins. Per la giocatrice nata a Brisbane si tratta di un ritorno all’ovile.
OLGA A LUNGO TERMINE – Popovic è un coach referenziato, specie per quanto riguarda l’evoluzione di giocatori balcanici e affini. Già al fianco di Filip Krajinovic e Ivo Karlovic, l’ex giocatore serbo ha ottenuto buoni risultati anche alla corte di Andrea Petkovic. “Ovviamente Olga ha un grande potenziale e un futuro davanti a sé tutto da scrivere“, ha dichiarato l’allenatore alla testata serba Sportklub. “Dobbiamo affinare le sue enormi qualità e limarne i piccoli difetti; lei è ancora molto giovane, quindi abbiamo a disposizione i tempi giusti per correggerli“. Olga diventerà maggiorenne il prossimo 23 di gennaio ma ha già vinto un titolo del tour maggiore – a Mosca, battendo in finale un’altra teenager dalle potenzialità smisurate come Anastasija Potapova – e assaggiato la top 100 WTA lo scorso mese di ottobre: in molti stravedono per lei e la pressione sta iniziando a farsi sentire, ma Popovic, almeno per il momento, non vuol sentire parlare di traguardi certi a breve termine. “Non so proprio dove potremo arrivare nella prossima stagione, certo che entrare tra le prime trenta alla vigilia di Wimbledon sarebbe un risultato non male. Sarà molto difficile, ma possiamo provarci“. La coppia al momento si trova a Los Angeles per costruire le fondamenta dell’ambizioso progetto.
SAM TORNA AL PASSATO – Ripartirà invece da Nick Watkins Samantha Stosur: per lei è un ritorno alle origini, dal momento che l’allenatore gestì la decisiva fase della crescita della futura campionessa dello US Open allora sedicenne. “Gli devo moltissimo, è stato lui a costruire il mio servizio in kick e in particolare quello da sinistra. Per me si è trattato di un’arma fondamentale, forse la più importante della mia carriera“. Sorprende, anche se fino a un certo punto vista la nota professionalità della protagonista, l’entusiasmo con cui Stosur si appresta ad affrontare la stagione in cui spegnerà trentacinque candeline dopo un’annata pessima, Sam non ce ne voglia, che l’ha vista sprofondare oltre la settantesima posizione del ranking per la prima volta dopo quindici anni. “Se non fossi convinta di poter tornare a competere con le migliori, in particolare sulla terra battuta, non sarei qui ad allenarmi con tanta foga. Sono convintissima di avere ancora qualcosa da dare a questo sport“. A entrambe, auguri.