GIOCATRICE DELL’ANNO – La Women’s Tennis Association ha assegnato gli ultimi premi rimasti tra i tradizionali riconoscimenti di fine anno: Simona Halep, che ha cominciato e terminato l’anno in prima posizione, è stata premiata come migliore giocatrice dell’anno. La rumena è stata protagonista di una prima parte dell’anno trionfale, iniziata con la finale a Melbourne e chiusa con la vittoria a Parigi, la prima in uno Slam. La seconda metà di stagione è stata invece costellata da uscite premature, a Wimbledon e New York, e da un infortunio alla schiena che ne ha compromesso gli ultimi mesi, costringendola al ritiro dalle Finals di Singapore. Halep si è anche aggiudicata il “Fan Favorite Award” per il secondo anno consecutivo, dopo sei anni di trionfi targati Radwanska.
MOST IMPROVED – A Kiki Bertens è andato invece il premio di “Most Improved Player”: la giocatrice che più è migliorata nel corso dell’anno. L’olandese, classe ’91, ha vinto tre titoli (il Premier 5 di Cincinnati, il Premier di Charleston su terra verde, e l’International di Seoul, su cemento), raggiunto i quarti di Wimbledon, la finale del Premier Mandatory di Madrid, e la semifinale alle WTA Finals. L’acuto più grande in carriera, prima di questa stagione, era di due anni fa, quando si spinse fino alle semifinali del Roland Garros 2016.
SORPRESA – Senza sorprese il premio “Sorpresa dell’anno”, vinto da Aryna Sabalenka. La ventenne bielorussa è un treno in corsa pronto ad approdare fra le prime dieci: Sabalenka ha chiuso l’anno al numero 11 grazie ad un finale di stagione da urlo, aperto dal trionfo nel Premier di New Haven, seguito dal quarto turno estremamente lottato perso contro Naomi Osaka a New York, e concluso con il trionfo nel Premier 5 di Wuhan. Nel 2018 Sabalenka ha vinto 8 partite contro giocatrici classificate tra le top 10.
RIENTRO – Il premio “Comeback of the Year” è andato, anche questo senza troppe sorprese, a Serena Williams, che già lo aveva conquistato nel 2004. Serena, rientrata ad Indian Wells dopo oltre un anno di stop dovuto alla gravidanza, ha raggiunto quest’anno la finale a Wimbledon e New York, perdendo in entrambi i casi in due set. I 7 tornei giocati in stagione (Indian Wells, Miami, Roland Garros, Wimbledon, San Jose, Cincinnati, New York) sono stati sufficienti a farla salire al numero 16 in classifica.
SPORTIVITÀ – Petra Kvitova si è invece aggiudicata il “Karen Krantzcke Sportsmanship Award”, un premio assegnato alla giocatrice che più si contraddistingue per la sua sportività sia in campo che fuori, per il rispetto delle avversarie, e per il rispetto delle regole. Il premio è l’unico determinato interamente dalle giocatrici e Kvitova lo ha conquistato per il quinto anno consecutivo, il sesto in totale. Solo Kim Clijsters, con otto trionfi, ne ha vinti di più. A Bethanie Mattek Sands è andato invece il “Peachy Kellmeyer Player Service Award”, che premia la giocatrice che più ha supportato le istanze delle colleghe e del tennis in generale con proposte costruttive e iniziative varie. Elena Svitolina ha invece conquistato il “Diamond Aces”, assegnato alla giocatrice che più si impegna per la promozione del tennis sia in campo che fuori.
DOPPIO – Hanno conquistato la corona le ceche Siniakova e Krejčíková, vincitrici a Parigi e Londra, e finaliste a Singapore.
ALLENATORE – Alla grande esclusa delle premiazioni, Naomi Osaka, vincitrice a New York e Indian Wells, e numero 3 al mondo di fine stagione, resta la consolazione di veder premiato Sascha Bajin, il suo allenatore (ed ex-sparring partner di Serena ed allenatore di Azarenka), come miglior coach dell’anno. Era la prima volta che si assegnava il trofeo: a votare sono i coach stessi.