Tra piogge incessanti (Shenzhen) e programmi ridotti (Brisbane), alla fine è il torneo di Auckland a offrire i verdetti più interessanti in questa quarta giornata di incontri. Venus Williams continua la sua marcia in Nuova Zelanda imponendosi sulla minutissima connazionale Davis, ma è in pratica accerchiata dai sussulti delle giovani leve: ai quarti si issano infatti Kužmová (classe 1998), Andreescu (classe 2000) e Anisimova (classe 2001).
La potente giocatrice slovacca vince una buona partita contro Sofia Kenin, dal tennis assai più conservativo, guadagnando la terza partecipazione a un quarto di finale del circuito maggiore (ha vinto a Budapest e ‘s-Hertogenbosch, fermandosi poi in semifinale). La sfida sarà assai interessante poiché si troverà opposta ad Amanda Anisimova, che ha battuto una buona giocatrice come Strycova manifestando un inusuale piglio da veterana. La diciassettenne nata in New Jersey ha perso sinora otto game in questo torneo: nel corso degli ottantatré minuti di partita contro Strycova (finita 6-3 6-3), le telecamere hanno più volte indugiato sul volto sconsolato di Petr Pála, allenatore della giocatrice sconfitta. Anisimova appare giocatrice già davvero completa, solida con tutti i fondamentali e mediamente abile nelle variazioni, dalle palle corte alle sortite a rete. Più di tutto però stupisce, come detto, il suo atteggiamento autorevole che a volte la porta a tentare di chiudere il punto con troppa fretta.
Numeri alla mano però, l’impresa di giornata l’ha messa a segno la canadese Bianca Andreescu battendo in due set la n.3 del mondo Caroline Wozniacki. Coraggiosa, lucida, insospettabilmente brava a gestire – meglio della sua avversaria, che vanta diversi anni di esperienza in più – i momenti cruciali della partita. Come quando, già sopra di un break nel primo set, per annullare alla danese una palla del pareggio sceglie un servizio lavorato esterno per poi chiudere con un rovescio lungolinea vincente. Andreescu non ha vissuto un 2018 particolarmente ricco di soddisfazioni, come è perfettamente comprensibile nelle fasi iniziali del percorso di crescita, ma oggi ha dimostrato di avere le qualità per inserirsi nel gruppo di coloro che intendono iniziare ad assaltare il circuito oggi e prenderselo nel corso di qualche anno. La canadese ha colpi più rapidi che potenti e una buona concezione delle linee di gioco, caratteristica fondamentale per battere una tennista come Wozniacki se non si ha la struttura fisica per assaltarla soltanto con i colpi di fondocampo. E Bianca, con i suoi 165 centimetri, non può permettersi di farlo.
Wozniacki esce dal campo in tutta fretta, con l’espressione di chi ha già dimenticato l’incidente di percorso. Adesso c’è da preparare la difesa del titolo di Melbourne, dove la rivedremo in campo.
LESIA DI LUSSO – Auckland ci ha raccontato le cose più interessanti, ma il tennis migliore l’ha messo in mostra Lesia Tsurenko. Un tabellone non troppo impegnativo (Buzarnescu in cattivo stato di forma e la giovane Birrell) l’aveva condotta a sfidare Anett Kontaveit, che in classifica la precede di sette posizioni. Non solo questo divario non s’è visto in campo, ma la giocatrice ucraina ha saputo dimostrarsi globalmente superiore. Non inganni troppo il 5-3 in favore della giocatrice estone nel primo set, né le due palle set cancellate da Tsurenko in risposta: ad esclusione del secondo game dell’incontro e di quello in cui Lesia ha subito l’inopinato break, derubricabili quindi a distrazioni, i turni di servizio della giocatrice ucraina sono stati piuttosto tranquilli. È stata una partita ben giocata da entrambe le giocatrici, ma nella quale spesso Kontaveit è stata costretta a trovare soluzioni fuori dall’ordinario per tenersi in partita. Specie nel secondo set, che ha visto nel quinto game il suo assoluto culmine di qualità: ventidue punti tra i quali spicca un gran lob di Kontaveit, utile soltanto a evitare di subire il secondo break che sarebbe poi arrivato in chiusura di parziale. Impressiona oggi il dritto di Tsurenko, dopo che per anni è stato, se non il suo punto debole, certamente il colpo meno affidabile.
In semifinale la giocatrice ucraina avrà l’occasione di rifarsi su Naomi Osaka, che l’ha nettamente sconfitta agli ultimi US Open. La vincitrice di quel torneo ha rimontato oggi Sevastova rimediando a un inizio di partita rivedibile (primo set perso 6-3) di cui è rimasta poca traccia negli ultimi due parziali, nei quali Osaka ha perso soltanto dieci punti al servizio. Appena la giapponese si è scrollata di dosso certe paure ed è riuscita a condurre lo scambio, di partita ce n’è stata poca.
Ci si aspetta una sfida molto interessante tra Osaka e Tsurenko. Entrambe usufruiranno di un giorno di riposo, poiché nella giornata di venerdì si svolgeranno i quarti di finale della parte alta del tabellone (Tomljanovic-Pliskova e Sasnovich-Vekic).
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A.S.
Risultati:
Brisbane
[2] N. Osaka b. [8] A. Sevastova 3-6 6-0 6-4
L. Tsurenko b. A. Kontaveit 7-5 6-3
Auckland
V. Kuzmova b. S. Kenin 7-5 5-7 6-3
[WC] A. Anisimova b. B. Strycova 6-3 6-3
[6] V. Williams b. [WC] L. Davis 6-4 6-3
[Q] B. Andreescu b. [1] C. Wozniacki 6-4 6-4
Shenzhen
[Q] V. Kudermetova vs [WC] V. Zvonareva 6-4 sosp
S. Cirstea vs A. Riske 2-0 sosp