da Melbourne, il nostro inviato
Nella sala conferenze 3, in fondo al corridoio dietro la sala stampa dell’Australian Open, il protagonista di una delle sorprese più inaspettate del 2018 (l’eliminazione di Roger Federer negli ottavi dello scorso US Open), ci racconta della sua impresa di Flushing Meadows, e di come l’ha vissuta.
John, cos’è cambiato dopo quella torrida serata a New York?
Eh, lo US Open, Federer… ero sotto di un set e un break, poi l’inerzia della partita è cambiata. Nel corso della mia carriera ero già andato vicino a raggiungere risultati significativi, o a creare sorprese. Proprio con Roger, a Brisbane nel 2015, ero sopra di un set e un break, per esempio. Quando gioco, cerco sempre di crederci fino in fondo, l’anno scorso a New York stavo andando alla grande, e lui sicuramente è incappato in una giornata storta. Vedi, Federer ha fatto così tanto per il tennis, è uno dei migliori di sempre, se non il migliore in assoluto. Non mi sono reso conto del tutto, all’inizio, di cosa significa batterlo. Ti cambia tutto. Ho avuto molta attenzione dai media a casa in Australia, ovviamente, e per me è stato un momento veramente speciale. Ma alla fine, anche dopo ero lo stesso giocatore di prima. Certo, una vittoria simile ti dà tanta autostima, ma io credo che quando vai in campo, non giochi contro la fama o la carriera di un avversario. Anche se è Federer. Giochi contro di lui, e l’unica cosa che conta è come l’altro gioca esattamente in quel momento, in quelle 2 o 3 ore, e devi essere pronto ad approfittare delle occasioni che ti si presentano.
Lasciando da parte Federer, come arrivi a questa stagione? Hai cominciato bene, quali sono i tuoi obiettivi?
Il 2018 è stato buono, sono rientrato dopo un infortunio all’inguine per cui ho dovuto operarmi. Ora, se riuscirò a rimanere in salute, a controllare il mio corpo, credo di poter esprimere un livello di gioco molto alto. Mi piacerebbe salire ancora in classifica (attualmente John è il numero 38 ATP, n.d.r.), per poter essere testa di serie negli Slam. Qui non ci sono riuscito per un paio di posizioni. E vorrei mettermi nelle condizioni di vincere un titolo ATP, sarebbe un sogno!