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VIDEO – Ubaldo Scanagatta con il giornalista Vuk Brajovic, Telegraph Belgrade: il nuovo Djokovic
dal nostro inviato a Melbourne
A fine secondo set, tra nervosismi e scambi interminabili vinti a sorpresa da Medvedev, sembrava che la partita potesse mettersi male per Djokovic. E invece non si è ripetuto lo scenario di ieri, quando il ‘giovane’ – Tsitsipas – ha battuto il ‘vecchio’: il numero uno del mondo ha finito per prevalere alla distanza, come tante volte gli è accaduto in carriera e come ancora gli accadrà sin quando saprà mettere in campo questo atletismo. Applausi comunque per il 22enne di Mosca, che ha tenuto un livello di gioco molto alto per un paio d’ore prima di iniziare a boccheggiare e, di conseguenza, perdere contatto con l’avversario.
Alla fine è stata vera battaglia sulla Rod Laver Arena nell’ultimo incontro di lunedì sera. Il Medvedev in grande forma visto nei primi tre turni (nessun set perso e solo 24 giochi ceduti) ha tenuto testa, se non qualcosa di più, al n.1 del mondo giocando il suo stesso gioco di corsa e regolarità, ma all’inizio del terzo set la spia della benzina ha iniziato a segnare rosso e le speranze di arrivare ai quarti sono svanite.
Già al secondo gioco i due danno vita a uno scambio da 35 colpi terminato con un errore di diritto di Djokovic in rete. “Questa sera ci aspetta davvero una bella partita” dicono i commentatori di Channel 9 Australia Jim Courier e Todd Woodbridge. Se a qualcuno piacciono gli scambi lunghi, questa è certamente la partita per loro. Gli altri all’inizio si trastullano con gli equilibrismi vocali dell’arbitro Nico Helwerth che prova a sopperire al microfono difettoso con un’ugola non proprio da tenore. Il microfono però viene presto riparato e bisogna concentrarsi sul tennis. È Djokovic a provare a fare più gioco, Medvedev invece si immerge nel ruolo di epigone di Simon. Due gratuiti costano al russo il break al quarto gioco, e altri due gratuiti di Djokovic glielo restituiscono tre game più tardi. Medvedev però, mentre serve sul 4-5, subisce l’accelerazione del n.1 del mondo, ci mette un doppio fallo di suo e in 37 minuti il primo parziale è finito.
Djokovic vuole allungare e Medvedev fatica a tenere il passo. Nel secondo game del secondo set, durato 20 punti, il n.1 del mondo manca cinque occasioni per il break, che però è solo rimandato di due giochi, quando Medvedev mette un diritto in rete dopo un punto da 40 colpi e terminando lo scambio in totale apnea. Sembra che tutto vada a gonfie vele per Nole sul 6-4 4-1, ma come era successo nel set precedente si distrae, non concretizza la palla per il 5-1 e si fa recuperare il break, sfogando la sua frustrazione su una pallina. Si arriva quindi sul 6-6 dove il primo punto da 42 scambi scava il solco: Djokovic lo perde, anche con un po’ di sfortuna, e sembra quello dei due in debito d’ossigeno. Va sotto 1-4, tira a occhi chiusi un paio di colpi e finisce per perdere il tie-break per 7-5.
Un’ora e 49 minuti giocati a perdifiato però costano cari a Medvedev, che oltre ad aver dovuto incerottare le scarpe bucatesi in una delle numerose scivolate sul cemento inizia a sentire la fatica e piano piano si affievolisce. Djokovic invece procede come se niente fosse e conquista il terzo set per 6-2. I due sono ovviamente entrambi esausti: nonostante l’ora tarda e la temperatura di poco superiore ai 20 gradi Medvedev chiede una giacca di ghiaccio, solamente usata per rinfrescarsi durante le giornate torride. Il quarto set fila via più o meno come il terzo, il russo tira la racchetta a ripetizione prendendosi una meritatissima ammonizione e dopo 3 ore e 16 minuti Djokovic può festeggiare la conquista dei quarti di finale.
Risultato:
[1] N. Djokovic b. [15] D. Medvedev 6-4 6-7(5) 6-2 6-3