Nel secondo match della sessione serale (intorno alle 11 italiane di martedì) Rafael Nadal va alla caccia della settima semifinale all’Australian Open e lo fa da grande favorito contro il giovane americano Frances Tiafoe, che è stato finora la grande sorpresa del torneo. Per lui si tratta del primo quarto Slam in carriera, per Nadal del 37esimo. Non ci sono precedenti tra i due giocatori ma il percorso per arrivare fin qui non è stato proprio paragonabile. Tiafoe ha dovuto rimanere in campo quasi 12 ore complessive per eliminare Gunneswaran in 3 set, Seppi in 5 e due grosse teste di serie come Kevin Anderson e Grigor Dimitrov, contro i quali partiva chiaramente sfavorito. Passeggiate fino ai quarti invece per Nadal, che si è liberato con agio dei tre australiani in sequenza (Duckworth, Ebden, de Minaur) e poi altrettanto facilmente, ben oltre le aspettative, di Tomas Berdych, che lo aveva battuto qui nel 2015. Il maiorchino è rimasto in campo poco più di 8 ore e mezzo senza perdere nemmeno un set.
Rafa cerca il tanto atteso secondo titolo in Australia a dieci anni di distanza dal primo: da lì in poi ha perso tre finali nel 2012, 2014 e 2017. Vincendo questo torneo diventerebbe il primo giocatore a vincere almeno due volte tutti gli Slam in Era Open, anche se Rod Laver ci era riuscito a cavallo dell’Era Open conquistando due Grandi Slam nel 1962 e 1969. Impresa riuscita anche a Roy Emerson da dilettante tra il 1961 e il 1967. Tiafoe cerca invece di diventare il più giovane americano a giocare una semifinale a Melbourne dai tempi di Andy Roddick, che nel 2003 ci arrivò a 20 anni e 149 giorni. Frances ha festeggiato il suo 21esimo compleanno proprio domenica battendo Dimitrov negli ottavi di finale. Roddick è anche l’ultimo americano a raggiungere la semifinale qui, nel 2009.
Ad aprire invece il programma della sessione diurna sulla Rod Laver Arena (non prima delle 02.30) sarà la sfida inedita tra Roberto Bautista Agut e Stefanos Tsitsipas, reduce dall’impresa contro Roger Federer. Secondo i bookmaker è il greco a partire con il favore del pronostico (Bet 365 lo dà a 1.72 contro il 2.10 dello spagnolo), e non potrebbe essere diversamente dopo quanto fatto da Stefanos nel match precedente. Tsitsipas non dovrà però commettere l’errore di sottovalutare il suo avversario, che in questo 2019 è ancora imbattuto: nove vittorie consecutive per lui, le cinque che lo hanno portato a sollevare il trofeo a Doha (battuti nell’ordine Berrettini, Garcia-Lopez, Wawrinka, Djokovic e Berdych) e i primi quattro turni a Melbourne vinti contro Murray, Millman, Khachanov e Cilic (tre dei quali conclusi al quinto). Attenzione anche al calo di tensione: la vittoria contro Federer potrebbe avere qualche “strascico” fisico e soprattutto mentale per Tsitsipas, che sarà adesso chiamato alla classica prova del nove.
“Se riuscirò a mantenere lo stesso livello di attenzione, la stessa pazienza, la stessa forza mentale e voglia di lottare, sono abbastanza sicuro che andrà tutto bene”, ha detto Stefanos dopo il match contro Federer. Il greco ha vinto in quattro set tutti i match giocati in questo Australian Open (Berrettini, Troicki, Basilashvili e il già citato Federer), rimanendo in campo per 12 ore e 16 minuti, a fronte delle 14 ore e 3 minuti di Bautista Agut. Tra i due ci sono dieci anni esatti di differenza – 20 Tsitsipas (il giocatore più giovane rimasto in tabellone), 30 lo spagnolo -, ma per entrambi si tratterà del primo quarto di finale Slam in carriera (Tsitsipas è il primo giocatore greco della storia a riuscirci, donne comprese). Curiosi i precedenti dei due contro l’eventuale semifinalista: entrambi hanno perso due partite su due contro Nadal ed entrambi non hanno mai giocato contro Tiafoe (la partita vinta in tre set da Tsitsipas contro Tiafoe alle Next Gen Finals non è considerata dall’ATP nel computo ufficiale degli head to head).
Il match più atteso della giornata per i tifosi di casa, sarà quello tra Ashleigh Barty, ultima tennista australiana rimasta in tabellone, e la ceca Petra Kvitova (si giocherà alle 09 italiane). Barty avrà di nuovo bisogno di tutto il supporto della Rod Laver Arena per superare anche quest’ostacolo. La 22enne di Ipswich, che per un periodo aveva addirittura abbandonato il tennis per giocare a Cricket, ha infatti sempre perso nei tre precedenti faccia a faccia con Kvitova. L’ultima volta giusto qualche settimana fa, nella finale del torneo di Sydney, facendosi rimontare un set di vantaggio e capitolando al tiebreak del terzo.
Inoltre la ceca, due volte campionessa di Wimbledon, è sembrata un rullo compressore in questi Australian Open. Nei suoi primi quattro incontri non ha ancora perso un set e ha lasciato per strada complessivamente sedici giochi. Infine, Barty non potrà puntare come al solito sul suo tennis vario e offensivo per vincere il match. Kvitova è infatti tecnicamente altrettanto dotata ed è per giunta più potente. Ma più che sul talento, è probabile che il match si giochi sui nervi. L’australiana, fino ad ora considerata troppo fragile mentalmente, dovrà reggere il peso di una nazione che non vede da un quarto di secolo una sua tennista arrivare in semifinale a Melbourne. L’ultima aussie tra le prime quattro rimane infatti Wendy Turnball nel 1984. Da parte sua, Kvitova continua ad essere una giocatrice scostante e imprevedibile, sia tra un match e l’altro che nel corso dello stesso incontro.
Danielle Collins e Anastasia Pavlyuchenkova si contenderanno invece il più classico dei biglietti della lotteria, dopo le vittorie contro pronostico rispettivamente su Angelique Kerber e Sloane Stephens. Nessuna delle due è infatti mai arrivata nella semifinale di uno Slam. Ma mentre Collins, prodotto del sistema collegiale USA, non aveva nemmeno mai passato un turno, Pavlyuchenkova si è fermata ai quarti in tutti i Major una volta in carriera. Insomma questa potrebbe essere una grande occasione per la russa. Tenterà come al solito di coglierla a suon di bordate ma dovrà fare attenzione all’entusiasmo e all’intelligenza della sua avversaria.